20/02/2013

Lo spirito di Jimi Hendrix

L’omaggio creativo, spumeggiante e rispettoso dei Quintorigo

Lo scorso 27 novembre Jimi Hendrix avrebbe compiuto 70 anni.
C’è chi ha deciso di festeggiare questa ricorrenza dando alla luce, proprio quel giorno, un album (Quintorigo Experience) che è un vero e proprio atto d’amore alla musica, all’arte e allo spirito del più grande chitarrista rock della storia.

“Abbiamo dedicato un anno della nostra vita allo studio della musica di Hendrix”, dice Valentino Bianchi, sassofonista e portavoce del gruppo romagnolo, “è stato un percorso di ascolto intenso e appagante alla fine del quale sono emersi i brani (14) che abbiamo deciso di arrangiare”.

Quando i Quintorigo fanno qualcosa (vedi il loro precedente concept album Quintorigo Play Mingus) lo fanno bene. E così hanno contattato la Experience Hendrix, società che amministra il patrimonio hendrixiano, al cui vertice c’è la sorellastra di Jimi, Janie.

“Volevamo che il nostro fosse un progetto ufficiale”, spiega Valentino, “rispettosi delle procedure, abbiamo mandato tutti i pezzi in ascolto a Seattle. Purtroppo, molti di questi sono stati censurati. Loro hanno una regola: linee melodiche e vocali non possono essere modificate. Ovviamente non possiamo essere d’accordo: alcuni degli arrangiamenti, facendo nostra la lezione hendrixiana, erano creativi. Ma abbiamo rispettato le loro decisioni che, giunte spesso con enorme ritardo, ci hanno fatto perdere un sacco di tempo. Non credo che a Jimi questa cosa sarebbe piaciuta …”.

Io credo che a Jimi sarebbe invece piaciuto l’approccio, come sempre spontaneo, creativo, enegetico ma rispettosissimo, che i Quintorigo hanno avuto nei confronti di questo progetto.
Lo hanno dimostrato lunedì 18 febbraio, sul minuscolo palco dello Shambala per i miei “RockFiles” (LifeGate Radio).
Le 150 persone che hanno stipato la locanda di via Ripamonti (Milano) sono state travolte dall’onda sonora della “Quintorigo Experience”.
Da Voodoo Child a Foxy Lady, passando per Hey Joe e per una spumeggiante versione di Gypsy Eyes Stefano Ricci, i fratelli Costa e Valentino Bianchi (trainati dalla potente vocalità bluesy di uno spettacolare Moris Pradella) hanno davvero creato un’atmosfera entusiasmante.

Simpatici e irriverenti, i Quintorigo hanno raccontato i dietro le quinte del progetto e svelato idee per il futuro. “Il prossimo sarà un album di inediti ma oltre a Pierino e il Lupo (su cui lavoriamo da tempo) abbiamo in testa un concept dedicato a Bob Marley e uno al grande Duke Ellington”.

Intanto prosegue la lor avventura hendrixiana che, in concerto, prevede anche letture di parti biografiche, filmati storici e persino un duetto virtuale con il grande Hendrix. Dal “paradiso del rock” Jimi sorride compiaciuto.

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