02/02/2012

LONDON A CAPPELLA FESTIVAL

LONDRA, KING’S PLACE, 12-14 GENNAIO 2012

Immaginate cinque ragazze cresciute a pane, hip-hop e rhythm & blues che decidono di mettersi insieme e dare una scossa rock semplicemente con le loro voci. Sono le Boxettes, vivono a Londra e hanno rappresentato uno dei momenti più alti del London A Cappella Festival, rassegna giunta alla terza edizione organizzata dai più noti Swingle Singers al King’s Place.
Le Boxettes oltre alla bravura tecnica (impersonata da Isabelle “Bellatrix” Ehresmann, campionessa mondiale di beatbox) hanno la particolarità di scrivere e interpretare esclusivamente brani originali, un fatto raro nella musica a cappella che tende a reinterpretare e a reinventare musiche di altri autori. Gli stessi Swingle Singers, conosciuti in Italia grazie alla sigla di Superquark, hanno iniziato a percorrere questa strada sul palco e nel loro ultimo album Yule Songs, oltre ad aggiungere pezzi dei Mumford & Sons e degli Elbow in concerto insieme a Bach e a Piazzolla.
Agli Swingle è toccato il gran finale della manifestazione, raggiunti in scena da altri artisti che si erano esibiti in precedenza. A partire dai talentosi canadesi Cadence, interpreti di un jazz vocale raffinato e ad alti livelli, ai componenti del London Vocal Project, scelti appositamente da Bobby McFerrin per interpretare i suoi brani dal vivo, all’italiano Albert Hera, sperimentatore delle possibilità della voce, al Freeplay Duo, coppia di Toronto impegnata in nuove atmosfere sonore grazie all’uso delle tecnologie applicate al canto. I finlandesi Fork, tecnicamente eccellenti, puntano invece su un aspetto visivo legato al kitsch degli anni 80, che nel loro caso funziona per l’aggiunta di una buona dose di autoironia sul palco.
Il festival rappresenta anche l’occasione per molti gruppi vocali di esibirsi nel foyer mostrando come la scena inglese sia molto ricca di qualità ed entusiasmo: ricordiamo gli All The King’s Men e i Refrains, entrambi già presenti al Fringe di Edimburgo. Infine due curiosità: la cantante francese June Caravel, fresca di ep di debutto con la sola voce sovraincisa e un brano dedicato alle strade di Londra, e l’esibizione dei Single Singers, cantanti provenienti da sette Paesi che prima dell’esibizione si erano conosciuti solo via Internet.

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