Krautrock, elettronica, ambient, new age, synth-pop, trip-hop, ma nasce tutto da una chitarra acustica, da altro, da altre passioni musicali. È questo in sintesi Electrodream, esordio discografico di Maddalena.
Prima però di ascoltare l’album in streaming è la stessa cantautrice riminese che ci introduce nel suo mondo musicale.
Lisa Germano, Cat Power, Hope Sandoval e Ani DiFranco: cosa significa per te la loro musica?
Sono grandi fonti di ispirazione e la loro musica è molto importante per me. Sono grandissime artiste, diversissime tra loro e credo che ognuna rappresenti qualcosa di diverso. Le associo a diversi periodi della mia vita (l’università, i viaggi in Giappone e in Irlanda), ma è come se in qualche modo fossero tutte quante insieme la colonna sonora di tutta la mia vita.
Lisa Germano e Hope Sandoval sono più sognanti, Cat Power più graffiante e Ani Difranco è una bomba di suoni e testi impegnati. Geek the girl di Lisa Germano mi ha sinceramente cambiato la vita. Ma ritrovo in ognuna di esse una dolce malinconia che penso sia l’anima della musica stessa. Non riesco a non sentire dolore nel vivere la musica. La musica è una frattura, è ciò che resta di un terremoto.
È stata una tua idea quella di comporre i brani di Electrodream con la chitarra acustica per poi renderli elettronici?
Sì, è stata un’idea che mi è venuta un giorno mentre suonavo una delle canzoni che stavo realizzando. Ho pensato che avrei voluto sublimarla in qualcosa di impalpabile, di artificiale. Di farmela quasi sfuggire dalle dita. Il mio caro amico Andrea Muccioli (Stop Records, Stop Studio) mi ha aiutato in questo, guidandomi nell’esplorazione del suono e dei colori di questa rinascita elettronica del mio lavoro. Sinceramente non sapevo dove sarei andata a parare! Mi sono lasciata guidare dall’istinto.
Ho letto che sei appassionata di rock, post-rock, country, rockabilly, pop, musica alternativa italiana e blues. Qui hai “accantonato” per così dire questi generi musicali? Come sei arrivata a capire che “preferivi” esprimerti musicalmente con l’elettronica (e non solo)?
Non ho “accantonato” quei generi, in quanto considero la musica un unico stupendo universo. Anche se il mio disco è elettronico, non posso dire che non mi abbia influenzato anche tutto il resto. Oggi sono arrivata ad esprimermi in questa forma, ma suono anche altre “cose” in altri “modi” come ad esempio chitarra acustica e voce, chitarra e violino oppure in formazione rock. Electrodream è la perfetta metabolizzazione di una vita di ascolto e di espressione anche se mi rendo conto che sia difficile da percepire. Non è un vero e proprio “preferire” di esprimermi attraverso sonorità elettroniche. È stato un processo molto naturale… sono cresciuta e sono cambiata e nelle mie orecchie ho iniziato a sentire Electrodream…
E allora ascoltiamoci anche noi in anteprima qui di seguito Electrodream, primo album di Maddalena…
Prima però di ascoltare l’album in streaming è la stessa cantautrice riminese che ci introduce nel suo mondo musicale.
Lisa Germano, Cat Power, Hope Sandoval e Ani DiFranco: cosa significa per te la loro musica?
Sono grandi fonti di ispirazione e la loro musica è molto importante per me. Sono grandissime artiste, diversissime tra loro e credo che ognuna rappresenti qualcosa di diverso. Le associo a diversi periodi della mia vita (l’università, i viaggi in Giappone e in Irlanda), ma è come se in qualche modo fossero tutte quante insieme la colonna sonora di tutta la mia vita.
Lisa Germano e Hope Sandoval sono più sognanti, Cat Power più graffiante e Ani Difranco è una bomba di suoni e testi impegnati. Geek the girl di Lisa Germano mi ha sinceramente cambiato la vita. Ma ritrovo in ognuna di esse una dolce malinconia che penso sia l’anima della musica stessa. Non riesco a non sentire dolore nel vivere la musica. La musica è una frattura, è ciò che resta di un terremoto.
È stata una tua idea quella di comporre i brani di Electrodream con la chitarra acustica per poi renderli elettronici?
Sì, è stata un’idea che mi è venuta un giorno mentre suonavo una delle canzoni che stavo realizzando. Ho pensato che avrei voluto sublimarla in qualcosa di impalpabile, di artificiale. Di farmela quasi sfuggire dalle dita. Il mio caro amico Andrea Muccioli (Stop Records, Stop Studio) mi ha aiutato in questo, guidandomi nell’esplorazione del suono e dei colori di questa rinascita elettronica del mio lavoro. Sinceramente non sapevo dove sarei andata a parare! Mi sono lasciata guidare dall’istinto.
Ho letto che sei appassionata di rock, post-rock, country, rockabilly, pop, musica alternativa italiana e blues. Qui hai “accantonato” per così dire questi generi musicali? Come sei arrivata a capire che “preferivi” esprimerti musicalmente con l’elettronica (e non solo)?
Non ho “accantonato” quei generi, in quanto considero la musica un unico stupendo universo. Anche se il mio disco è elettronico, non posso dire che non mi abbia influenzato anche tutto il resto. Oggi sono arrivata ad esprimermi in questa forma, ma suono anche altre “cose” in altri “modi” come ad esempio chitarra acustica e voce, chitarra e violino oppure in formazione rock. Electrodream è la perfetta metabolizzazione di una vita di ascolto e di espressione anche se mi rendo conto che sia difficile da percepire. Non è un vero e proprio “preferire” di esprimermi attraverso sonorità elettroniche. È stato un processo molto naturale… sono cresciuta e sono cambiata e nelle mie orecchie ho iniziato a sentire Electrodream…
E allora ascoltiamoci anche noi in anteprima qui di seguito Electrodream, primo album di Maddalena…