20/04/2020

Marongiu & I Sporcaccioni – Mulo de paese

Terzo album per il quintetto goriziano in cui convivono ancora una volta rock-blues e dialetto “bisiacco”
“Non credo affatto che il dialetto sia un limite ma anzi, un prezioso faro sull’identità”. Sono parole di Claudio Marongiu, fondatore e leader di Marongiu & I Sporcaccioni. Il quintetto goriziano ha pubblicato da poco il suo terzo album uscito per Boogie Records e dal titolo Mulo de paese, un lavoro in cui convivono ancora una volta rock-blues e dialetto “bisiacco”.
Il nuovo disco arriva dopo Una vita in panchina (2017) e Austria e puttane (2018) ed è stato anticipato dal singolo Isons:
 

 
Oltre ad ospiti come Franco Beat e Joe Perrino dei The Mellowtones, Mulo de paese vanta la produzione artistica di Antonio Gramentieri, in arte Don Antonio, chitarrista noto anche all’estero per il suo lavoro con Hugo Race, Howe Gelb, Alejandro Escovedo e Cesare Basile. Quattordici brani in cui Marongiu & I Sporcaccioni, con un approccio apparentemente demenziale e sgangherato, hanno cercato di fotografare la vita di provincia sulle rive dell’Isonzo insieme ai personaggi che animano quel territorio, sposando sonorità che partono dagli AC/DC e arrivano agli Skiantos, ma non solo: “Scartabellando fra i cd in offerta al fu Mercatone Zeta, a quindici anni portai a casa Powerage degli AC/DC e tutto iniziò – ricorda Marongiu. – Ero completamente estraneo a un certo senso di tragressione, a casa si ascoltava Radio Birikina, ma quel suono di chitarre grandissimo, nel senso di una vastità psicoacustica, che arrivava dall’Australia, mi colpì al cuore. Ora però sto cercando di unire Radio Birikina con gli AC/DC. Dire pop non è spregiativo ed apprendere che quel pop italiano era confezionato benissimo e beneficiava di interpreti di altissima levatura è una piacevole riscoperta”.
 

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