(Foto di Ferdinando Bassi)
Domenica 26 ottobre,
Massimo Priviero si esibirà live all’Alcatraz di Milano (via Valtellina 25 – ore 21.00 apertura porte ore 19.30 ingresso 20€ – prevendite su
www.ticketone.it) per chiudere il tour di
Ali di libertà, l’ultimo album di un “poeta del rock”, che con questo disco celebra i venticinque anni di carriera artistica.
Ad aprire il concerto di Priviero sarà la rock band pavese Lowlands.
Il concerto del rocker veneto, da tanti anni trapiantato a Milano, percorrerà le tracce di un ultimo lavoro di grande impatto emotivo, mescolato ai suoi brani più classici. La data verrà interamente registrata in audio e video.
L’artista, accompagnato da una band di grande spessore, alternerà momenti elettrici ad altri più intimisti e poetici per far risaltare al massimo la sua grande forza esistenziale, emotiva e vocale.
Il concerto diventa il ritratto fedele di un artista che vede nella sua stessa esistenza lo specchio fedele delle canzoni che scrive divenendo la traduzione sul palco di un uomo profondamente vero, nell’anima e nella mente. L’amore per il rock d’autore, il folk, il blues, unito a quello per la letteratura e la storia, hanno accompagnato Priviero fin dalle sue prime canzoni nella fusione tra rock d’autore e poesia che trova piena conferma anche in questa sua ultima produzione, in felice equilibrio tra forza esistenziale, scrittura e grande impatto emotivo. Fra i vari riconoscimenti, “Ali di Liberta” è stato anche vincitore come disco italiano dell’anno nel referendum della più importante rivista musicale di settore.
In occasione dei 25 anni di carriera dell’artista, è possibile acquistare anche la limited edition in vinile di Ali di libertà. Il packaging contiene anche il cd, già in distribuzione nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming.
Nato all’inizio degli anni ‘60 sul litorale veneziano,
Massimo Priviero vive e cresce a Jesolo. La prima parte della sua vita si divide tra vagabondaggi europei da menestrello di strada, studi universitari e musicali (è per esempio laureato in Filosofia Politica) e lavori di varia natura. Trasferitosi a Milano dopo aver firmato per Warner Music, alla fine del 1988 pubblica con successo “San Valentino”. Nel 1990 esce “Nessuna resa mai”, un album magico la cui titletrack diventa una sorta di manifesto esistenziale. Pubblicato con successo anche in numerosi paesi europei, si avvale della prestigiosa produzione di “Little”
Steven Van Zandt, leggendario chitarrista e coproduttore dei grandi album di Springsteen. Priviero, impegnato in questi anni anche sul fronte “sociale”, è per esempio l’artista italiano testimonial di
SosRacisme. Nel 1992 pubblica
Rock in Italia, a cui fanno seguito nel ’94 e nel ’98 rispettivamente
Non mollare e
Priviero.
Il viaggio prosegue in grande equilibrio tra le due anime dell’artista, quella più “rock d’autore” e quella più da “storyteller”. Nel 2000 esce Poetika, nel 2003 Testimone e nel 2006 Dolce Resistenza, album di grandi riscontri e di elevata forza artistica, poetica e vocale che si traduce in tour e concerti di grande impatto emozionale e che in qualche modo fa da spartiacque alla sua carriera. Un lavoro particolare sarà poi “Rock and Poems”, 2007, dove l’artista ribalta a suo modo grandi classici dei ’60 -’70: da Dylan a Waits, a Fogerty e tanti altri. Nel 2009 esce l’antologia reincisa “Sulla strada”, pubblicata anche in Germania e in Austria. Nella primavera del 2010, esce il tanto atteso primo live ufficiale con DVD allegato intitolato “Rolling live”. L’album, oltre ad entrare nelle top delle classifiche ufficiali di vendita, è contemporaneo all’uscita di un libro/biografia scritto dal giornalista Matteo Strukul, che avrà successive ristampe. Il titolo, neanche a dirlo, Nessuna Resa Mai. La strada, il rock e la poesia di Massimo Priviero”. In seguito, Massimo ha messo in scena e portato in tour gli spettacoli teatrali di musica e teatro civile “Dall’Adige al Don. Viaggio nella memoria”, insieme allo scrittore Roberto Curatolo e, successivamente, insieme al giornalista-scrittore Daniele Biacchessi e ai Gang, le Storie dell’Altra Italia. I riconoscimenti di critica e di pubblico gli hanno fatto conseguire in carriera svariati premi (come il “Lunezia” e l'”Enriquez”), nonostante l’artista si sia sempre tenuto lontano dall’inseguirli. Nel 2012 esce “Folkrock”, realizzato insieme al violinista Michele Gazich, un viaggio acustico che rilegge, rivisita e reinventa canzoni immortali del secondo novecento. A fine 2013, infine, Ali di Libertà.