07/02/2014

Mogwai

Ottavo album per la band scozzese tra riconferme e suggestioni quasi cinematografiche

Pur non rappresentando in sé una vera novità, nulla è affidato al caso in Rave Tapes, ottavo album dei Mogwai. La band scozzese torna con dieci tracce inedite dopo Hardcore Will Never Die, But You Will (Rock Action, 2011) e soprattutto dopo aver composto la colonna sonora del telefilm francese Les Revenants (Rock Action, 2013). Sembra più quest’ultimo infatti il punto di partenza. E non solo per ordine di tempo.
 
In dieci brani comunque il gruppo evoca immagini mai distanti eticamente dal proprio mondo musicale e soprattutto non necessariamente ripetitive. Lo dimostra subito la complessa e compiuta Heard About Your Last Night, a differenza di Simon Ferocious (titolo che riprende il soprannome che Freddie Mercury affibbiò a Sid Vicious).
Remurdered dal suo iniziale minimalismo crescente ai momenti noise risuona meglio negli ascolti successivi, mentre Hexon Bogon si muove bene nella sua brevità con una chitarra rassicurante in apertura e un buon groove in generale.
Si odono le prime voci. Sono quelle di Repelish, momento in cui si parla dei messaggi subliminali di Stairway To Heaven dei Led Zeppelin con in più questa riflessione finale: “Mick Jagger, Alice Cooper, tutti i cantanti rock hanno una scelta da fare. E tu… cosa sceglierai?”.
 
La seconda parte prende corpo da subito con Master Card, brano con un tema sempre uguale che si arricchisce e si svuota all’occorrenza, mentre gli oltre cinque minuti di Deesh non giovano alla causa e rendono il pezzo eccessivamente crepuscolare. Il distacco è accennato in Blues Hour e si mantiene elegantemente sospeso, creando curiosità nella voce sussurrata ma pur sempre comprensibile.
No Medicine For Regret funziona soprattutto per il tremolo affidato alla chitarra e infine The Lord Is Out Of Control spinge il vocoder in direzioni inattese e decise.
 
Se il discorso post-rock si radica sempre e anche nelle proiezioni strumentali dei Mogwai, Rave Tapes dal canto suo le rimarca, ma lascia allo stesso tempo che le immagini della “pellicola girata dalla band scozzese” rimangano soggettive per il gruppo stesso e per l’ascoltatore. Ad ognuno il suo film (già visto, ma ancora attuale).

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