Roberto Cecchetto Core Trio (foto di Federico Borselli)
“Il Jazz è il tipo di musica che può assorbire molte cose e restare ancora jazz”. Le parole di Sonny Rollins sarebbero state una perfetta indicazione da scrivere ai bordi delle cartine, per i naviganti approdati il 9 maggio all’Isola del jazz. Le zone di estremo confine sono state infatti una costante al NAU Jazz Day, inaugurazione dell’Ah-Um Milano Jazz Festival, la kermesse che fino al 24 maggio trasformerà il quartiere a nord di Milano in un autentico atollo musicale.
Dedicata alle nuove proposte dell’etichetta di Gianni Barone, la giornata al Teatro Sala Fontana ha visto alternarsi sul palco quattro trio di diversa composizione strumentale, quattro visioni diverse del jazz, tutte legate dalla voglia di rompere le barriere.
Paolo Calandrino al pianoforte, Luca Perciballi all’elettrica e Matteo Frigerio alla batteria aprono le danze poco dopo le 17.30, con un’anteprima del loro disco d’esordio di prossima pubblicazione. La musica del Paolo Calandrino Trio parte da schemi ritmici ricavati dalla tradizione araba, per poi rivolgersi a influenze che sembrano agganciarsi al gusto nord europeo e alla classica. Uno stile garbato e delicato, a tratti onirico; davvero piacevole e coinvolgente con le sue fascinazioni melodiche. La chitarra di Perciballi dona all’esibizione degli spunti molto rock, in particolare sulle improvvisazioni. Il trio è la proposta più accessibile della giornata, nonché un ottimo biglietto da visita per la manifestazione.
Lo stesso spirito rock è ripreso e ampliato nel secondo set, che vede ancora sul palco il chitarrista con gli Slanting Dots, band che deriva il suo nome dallo strano modo che ha Perciballi di scrivere le note sullo spartito, oblique, proprio come trasversale è la proposta musicale del trio. Verrebbe da chiamarlo un jazz dall’animo metropolitano, disposto com’è a confrontarsi con qualsiasi influenza nella quale gli capiti d’imbattersi, catturandola e assimilandola nel processo compositivo e nelle improvvisazioni, fino a spingersi a sonorità affini al prog metal.
In attesa di pubblicare il loro secondo lavoro, gli Slanting Dots offrono ai presenti una selezione di brani tratti dal primo disco Unfold. Il loro è uno spettacolo carico, dall’impatto sonoro forte e diretto, dove la sezione ritmica formata da Alessio Bruno al contrabbasso e Gregorio Ferrarese alla batteria è sempre impeccabile, ben presente e incisiva.
Segue una pausa di un paio d’ore, poi la giornata continua con i concerti di altre due formazioni, il Rosario Di Rosa Trio e il Roberto Cecchetto Core Trio.
Se già l’ascolto del loro Pop Corn Reflections ci aveva fatto una buona impressione, la prova del live non può che riconfermarla. Di Rosa al piano, Paolo Dassi al contrabbasso e Riccardo Tosi alla batteria limano ulteriormente gli aspetti più ostici della loro musica, basata su un’originale rilettura dei compositori minimalisti e della musica colta contemporanea. Il maggiore utilizzo dell’elettronica nell’esibizione dal vivo è una scelta che rende ancora più evidente il processo di strutturazione-destrutturazione dei brani, che gli ascoltatori possono ora percepire sia acusticamente sia visivamente. L’esplorazione sonora di Di Rosa e compagni è interessante e spinge ancora un po’ più in là quei confini musicali di cui parlavamo all’inizio. Sicuramente il loro set risulta essere quello dall’ascolto più impegnativo, ma merita l’attenzione richiesta.
La scaletta della giornata è stata ben studiata e ha offerto un crescendo continuo; lo show del Roberto Cecchetto Core Trio ne è la degna conclusione. Pur con modalità e stili ancora una volta totalmente differenti, il Core Trio potrebbe infatti rappresentare una sintesi di quanto ascoltato finora, nel suo continuo oscillare tra grande gusto melodico e sperimentalismo. Roberto Cecchetto fa letteralmente cantare la chitarra e concede appigli all’ascoltatore attardandosi su lidi sonori più tradizionali dove si sentono echi di blues, funk e jazz, per poi frantumarli in improvvisazioni imprevedibili ed estroverse. Andrea Lombardini al basso elettrico e Phil Mer alla batteria non sono da meno, regalando bellissimi giochi dinamici e ritmici che conquistano il pubblico.
Tutti i brani del set del Roberto Cecchetto Core Trio sono tratti dall’album di prossima pubblicazione Live At Cape Town, prima uscita di una nuova serie della NAU Records dedicata a progetti originali registrati dal vivo.
Il prossimo appuntamento con gli eventi dedicati alla NAU Records sarà il 14 maggio, con Isola Jazz Club, che vedrà le otto band finaliste del Maletto Prize esibirsi dalle 19 nei diversi luoghi che hanno ospitato l’Ah-Um Milano Jazz Festival. Il vincitore selezionato tra questi talenti emergenti del panorama jazz verrà premiato il 16 maggio alle 21, sempre presso il Teatro Sala Fontana; a seguire i concerti del Nuit Francaise Duo e dei Klezmer In Paris.
Per informazioni su tutte le date dell’Ah-Um Milano Jazz Festival rimandiamo al sito ufficiale dell’evento: www.ahumjazzfestival.com.
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Recensione di “Pop Corn Reflections” del Rosario Di Rosa Trio
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Paolo Calandrino al pianoforte, Luca Perciballi all’elettrica e Matteo Frigerio alla batteria aprono le danze poco dopo le 17.30, con un’anteprima del loro disco d’esordio di prossima pubblicazione. La musica del Paolo Calandrino Trio parte da schemi ritmici ricavati dalla tradizione araba, per poi rivolgersi a influenze che sembrano agganciarsi al gusto nord europeo e alla classica. Uno stile garbato e delicato, a tratti onirico; davvero piacevole e coinvolgente con le sue fascinazioni melodiche. La chitarra di Perciballi dona all’esibizione degli spunti molto rock, in particolare sulle improvvisazioni. Il trio è la proposta più accessibile della giornata, nonché un ottimo biglietto da visita per la manifestazione.
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In attesa di pubblicare il loro secondo lavoro, gli Slanting Dots offrono ai presenti una selezione di brani tratti dal primo disco Unfold. Il loro è uno spettacolo carico, dall’impatto sonoro forte e diretto, dove la sezione ritmica formata da Alessio Bruno al contrabbasso e Gregorio Ferrarese alla batteria è sempre impeccabile, ben presente e incisiva.
Segue una pausa di un paio d’ore, poi la giornata continua con i concerti di altre due formazioni, il Rosario Di Rosa Trio e il Roberto Cecchetto Core Trio.
Se già l’ascolto del loro Pop Corn Reflections ci aveva fatto una buona impressione, la prova del live non può che riconfermarla. Di Rosa al piano, Paolo Dassi al contrabbasso e Riccardo Tosi alla batteria limano ulteriormente gli aspetti più ostici della loro musica, basata su un’originale rilettura dei compositori minimalisti e della musica colta contemporanea. Il maggiore utilizzo dell’elettronica nell’esibizione dal vivo è una scelta che rende ancora più evidente il processo di strutturazione-destrutturazione dei brani, che gli ascoltatori possono ora percepire sia acusticamente sia visivamente. L’esplorazione sonora di Di Rosa e compagni è interessante e spinge ancora un po’ più in là quei confini musicali di cui parlavamo all’inizio. Sicuramente il loro set risulta essere quello dall’ascolto più impegnativo, ma merita l’attenzione richiesta.
La scaletta della giornata è stata ben studiata e ha offerto un crescendo continuo; lo show del Roberto Cecchetto Core Trio ne è la degna conclusione. Pur con modalità e stili ancora una volta totalmente differenti, il Core Trio potrebbe infatti rappresentare una sintesi di quanto ascoltato finora, nel suo continuo oscillare tra grande gusto melodico e sperimentalismo. Roberto Cecchetto fa letteralmente cantare la chitarra e concede appigli all’ascoltatore attardandosi su lidi sonori più tradizionali dove si sentono echi di blues, funk e jazz, per poi frantumarli in improvvisazioni imprevedibili ed estroverse. Andrea Lombardini al basso elettrico e Phil Mer alla batteria non sono da meno, regalando bellissimi giochi dinamici e ritmici che conquistano il pubblico.
Tutti i brani del set del Roberto Cecchetto Core Trio sono tratti dall’album di prossima pubblicazione Live At Cape Town, prima uscita di una nuova serie della NAU Records dedicata a progetti originali registrati dal vivo.
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