“Per due mesi siamo stati a Roma al Sistina. Non siamo abituati ad esibirci tutte le sere e per tutto questo tempo nello stesso posto, ma è stata una bella esperienza e ci siamo ritrovati nell’unico musical che andava bene per noi, pur non essendo ‘specialisti’ del genere”. Il cantante Pau ricorda così Jesus Christ Superstar dell’anno scorso, dove nel ruolo di Gesù c’era l’attore originale Ted Neeley e ad interpretare Ponzio Pilato c’era proprio lui, mentre la band suonava in funzione dello spettacolo. Il gruppo in questione risponde ovviamente al nome di Negrita.
In quello stesso “periodo romano”, la band andava in studio tra mattina e pomeriggio per scrivere e arrangiare i pezzi di 9, nuovo disco uscito oggi. Il musical e l’album “si sono sovrapposti” – spiega ancora Pau. – “e si sono influenzati a vicenda, tanto che abbiamo voluto riprendere il sound degli anni ’60-’70 o ritmiche in 5/4 e altro di quei momenti in cui si sperimentava. Questa cosa ce la siamo portata volontariamente e involontariamente nell’album e, per completare il tutto, non potevano mancare venature anni ’80, cioè del periodo in cui siamo cresciuti e ci siamo formati”.
Per registrare 9, i Negrita sono andati presso il Grouse Lodge di Rosemount in Irlanda e quindi hanno effettuato un percorso diverso rispetto a quello degli ultimi album che li aveva portati in Brasile, Argentina, Spagna…
Lo storico studio irlandese, dove Michael Jackson soggiornò per sei mesi, ma nel quale hanno inciso i loro dischi anche Muse, R.E.M., Snow Patrol, Stereophonics e molti altri, offre poche distrazioni ed è stato il luogo ideale per portare a termine il lavoro. “In genere ci spostiamo per registrare un album e quindi andiamo via dalla routine familiare o cittadina – racconta Drigo. – Vogliamo studi che ci permettano di rimanere in loco e quindi anche di vivere, di mangiare lì ecc. e questo aveva le caratteristiche che piacciono a noi perché eravamo in campagna e lontano dalle distrazioni”.
9 costituisce dunque un ritorno “più convenzionale” e a tutti gli effetti per i Negrita, dopo il tour acustico del 2013 e la “benedizione” di Jesus Christ Superstar dell’anno scorso.
Altri tre elementi fanno parte della band, oltre ai componenti storici Pau, Drigo e Mac: Cristiano (batteria), che ormai è nel gruppo da 10 anni, Ghando, un polistrumentista, e Giacomo (basso), arrivato un anno fa. Tutti insieme porteranno i nuovi brani in un tour che inizierà il prossimo 10 aprile da Firenze (il calendario completo e aggiornato su www.negrita.com).
Per registrare 9, i Negrita sono andati presso il Grouse Lodge di Rosemount in Irlanda e quindi hanno effettuato un percorso diverso rispetto a quello degli ultimi album che li aveva portati in Brasile, Argentina, Spagna…
Lo storico studio irlandese, dove Michael Jackson soggiornò per sei mesi, ma nel quale hanno inciso i loro dischi anche Muse, R.E.M., Snow Patrol, Stereophonics e molti altri, offre poche distrazioni ed è stato il luogo ideale per portare a termine il lavoro. “In genere ci spostiamo per registrare un album e quindi andiamo via dalla routine familiare o cittadina – racconta Drigo. – Vogliamo studi che ci permettano di rimanere in loco e quindi anche di vivere, di mangiare lì ecc. e questo aveva le caratteristiche che piacciono a noi perché eravamo in campagna e lontano dalle distrazioni”.
9 costituisce dunque un ritorno “più convenzionale” e a tutti gli effetti per i Negrita, dopo il tour acustico del 2013 e la “benedizione” di Jesus Christ Superstar dell’anno scorso.
Altri tre elementi fanno parte della band, oltre ai componenti storici Pau, Drigo e Mac: Cristiano (batteria), che ormai è nel gruppo da 10 anni, Ghando, un polistrumentista, e Giacomo (basso), arrivato un anno fa. Tutti insieme porteranno i nuovi brani in un tour che inizierà il prossimo 10 aprile da Firenze (il calendario completo e aggiornato su www.negrita.com).