Il tour di Nick Cave & The Bad Seeds è stato uno degli eventi più importanti del 2017 e ha fatto tappa anche in Italia, più precisamente a Padova, Milano (qui il racconto) e Roma. Nell’occasione è stato presentato dal vivo Skeleton Tree, ultimo lavoro da studio dell’artista australiano.
Il regista David Barnard ha deciso di farne una pellicola, riprendendo però esclusivamente la show del 20 ottobre scorso, tenutosi alla Royal Arena di Copenhagen. Il film, che prende il nome di un brano presente nell’ultimo album, non è altro che l’intero concerto avvenuto nella capitale danese; due ore e poco più in cui Nick Cave riesce a creare un’atmosfera intima col proprio pubblico, a legarsi con loro mentalmente, ed anche fisicamente. La pellicola mette in luce proprio questo: il rapporto che lega indissolubilmente l’artista e il suo pubblico. E non ci si riferisce solo ai cori e ai ritornelli, bensì al contatto fisico che Nick cerca; passeggiando quasi tra il pubblico, tenendo per mano dei perfetti sconosciuti però catturati dalla sua poesia, accennando addirittura uno stage-diving.
Lui canta e nel frattempo osserva il pubblico, quasi volendo sceglierselo, e il pubblico si lascia trasportare, abbandonando, finalmente, i propri smartphone nelle tasche. Ed è così per tutta l’esibizione; fino agli encore, durante i quali è lui ad invitare il pubblico sul palco, coadiuvandolo nell’esecuzione di The Weeping Song, Stagger Lee e Push The Sky Away e concludendo il tutto con un caldo abbraccio tra il protagonista e un ragazzo del pubblico, un abbraccio di pochi secondi, che equivale ad uno di due ore, ribadendo l’intento di Nick Cave e la magia creatasi durante il concerto. C’è chi si aspettava un film più documentaristico, con interviste e scorci di backstage. Distant Sky – Live In Copenaghen è invece il concerto totale, o meglio, l’abbraccio che Nick ha voluto dare al suo pubblico, riassunto in quella stretta finale con quel ragazzo.
Il film sarà nei cinema, in contemporanea mondiale, solo ed esclusivamente il 12 aprile. In Italia sarà distribuito da Nexo Digital (l’elenco delle sale è consultabile qui).
Il regista David Barnard ha deciso di farne una pellicola, riprendendo però esclusivamente la show del 20 ottobre scorso, tenutosi alla Royal Arena di Copenhagen. Il film, che prende il nome di un brano presente nell’ultimo album, non è altro che l’intero concerto avvenuto nella capitale danese; due ore e poco più in cui Nick Cave riesce a creare un’atmosfera intima col proprio pubblico, a legarsi con loro mentalmente, ed anche fisicamente. La pellicola mette in luce proprio questo: il rapporto che lega indissolubilmente l’artista e il suo pubblico. E non ci si riferisce solo ai cori e ai ritornelli, bensì al contatto fisico che Nick cerca; passeggiando quasi tra il pubblico, tenendo per mano dei perfetti sconosciuti però catturati dalla sua poesia, accennando addirittura uno stage-diving.
Lui canta e nel frattempo osserva il pubblico, quasi volendo sceglierselo, e il pubblico si lascia trasportare, abbandonando, finalmente, i propri smartphone nelle tasche. Ed è così per tutta l’esibizione; fino agli encore, durante i quali è lui ad invitare il pubblico sul palco, coadiuvandolo nell’esecuzione di The Weeping Song, Stagger Lee e Push The Sky Away e concludendo il tutto con un caldo abbraccio tra il protagonista e un ragazzo del pubblico, un abbraccio di pochi secondi, che equivale ad uno di due ore, ribadendo l’intento di Nick Cave e la magia creatasi durante il concerto. C’è chi si aspettava un film più documentaristico, con interviste e scorci di backstage. Distant Sky – Live In Copenaghen è invece il concerto totale, o meglio, l’abbraccio che Nick ha voluto dare al suo pubblico, riassunto in quella stretta finale con quel ragazzo.
Il film sarà nei cinema, in contemporanea mondiale, solo ed esclusivamente il 12 aprile. In Italia sarà distribuito da Nexo Digital (l’elenco delle sale è consultabile qui).