(Foto di Dave Brolan)
È il 30 ottobre 1959 quando il sassofonista jazz Ronnie Scott, insieme al collega Pete King, decide di aprire un locale in un seminterrato al 39 di Gerrard Street di Soho, quartiere di Londra. Sarà un jazz club che porterà proprio il suo nome, Ronnie Scott’s Jazz Club, e sarà soprattutto un luogo di riferimento in cui saranno ospiti grandi nomi internazionali come Ella Fitzgerald, Chet Baker, Nina Simone e Miles Davis. E poi si sono avvicendati su quel palco anche Sonny Rollins, Sarah Vaughan, addirittura Van Morrison… persino Jimi Hendrix nella sua ultima apparizione dal vivo, avvenuta proprio al Ronnie Scott’s nella notte tra il 16 e il 17 settembre 1970, in una jam informale con Eric Burdon e il suo gruppo, i War (la mattina del 18 il chitarrista sarà infatti trovato senza vita al numero 22 di Lansdowne Crescent, nel condominio di Notting Hill chiamato Samarkand).
La storia di Ronnie Scott e quella del suo locale caratterizzano dunque Ronnie’s, documentario diretto da Oliver Murray, che è stato presentato in anteprima in Italia al Seeyousound Festival, manifestazione del cinema che ha per protagonista la musica, giunta alla settima edizione e che domani si avvia alla conclusione.
Ronnie Scott è presente all’interno della pellicola ovviamente grazie ad immagini di repertorio, considerando che lo stesso sassofonista è venuto a mancare nel 1996, mentre si può osservare il suo Ronnie Scott’s Jazz Club dagli inizi sino alla versione più recente, quella cioè del 2019, quando il locale ha festeggiato i 60 anni di una storia gloriosa.
Il documentario fa parte del concorso Long Play Doc ed è inserito nel focus Black Lives Matter.
Ronnie’s sarà comunque disponibile fino al 2 marzo su www.playsys.tv, la piattaforma sulla quale sono stati proiettati tutti i film in programma quest’anno, per un’edizione “insolita”, vista l’emergenza Covid-19 che non ha permesso lo svolgimento del Festival con la presenza del pubblico (all’interno della piattaforma è possibile acquistare i biglietti per le singole proiezioni. Per tutte le altre info: https://www.seeyousound.org/).
È il 30 ottobre 1959 quando il sassofonista jazz Ronnie Scott, insieme al collega Pete King, decide di aprire un locale in un seminterrato al 39 di Gerrard Street di Soho, quartiere di Londra. Sarà un jazz club che porterà proprio il suo nome, Ronnie Scott’s Jazz Club, e sarà soprattutto un luogo di riferimento in cui saranno ospiti grandi nomi internazionali come Ella Fitzgerald, Chet Baker, Nina Simone e Miles Davis. E poi si sono avvicendati su quel palco anche Sonny Rollins, Sarah Vaughan, addirittura Van Morrison… persino Jimi Hendrix nella sua ultima apparizione dal vivo, avvenuta proprio al Ronnie Scott’s nella notte tra il 16 e il 17 settembre 1970, in una jam informale con Eric Burdon e il suo gruppo, i War (la mattina del 18 il chitarrista sarà infatti trovato senza vita al numero 22 di Lansdowne Crescent, nel condominio di Notting Hill chiamato Samarkand).
La storia di Ronnie Scott e quella del suo locale caratterizzano dunque Ronnie’s, documentario diretto da Oliver Murray, che è stato presentato in anteprima in Italia al Seeyousound Festival, manifestazione del cinema che ha per protagonista la musica, giunta alla settima edizione e che domani si avvia alla conclusione.
Ronnie Scott è presente all’interno della pellicola ovviamente grazie ad immagini di repertorio, considerando che lo stesso sassofonista è venuto a mancare nel 1996, mentre si può osservare il suo Ronnie Scott’s Jazz Club dagli inizi sino alla versione più recente, quella cioè del 2019, quando il locale ha festeggiato i 60 anni di una storia gloriosa.
Il documentario fa parte del concorso Long Play Doc ed è inserito nel focus Black Lives Matter.
Ronnie’s sarà comunque disponibile fino al 2 marzo su www.playsys.tv, la piattaforma sulla quale sono stati proiettati tutti i film in programma quest’anno, per un’edizione “insolita”, vista l’emergenza Covid-19 che non ha permesso lo svolgimento del Festival con la presenza del pubblico (all’interno della piattaforma è possibile acquistare i biglietti per le singole proiezioni. Per tutte le altre info: https://www.seeyousound.org/).