Pat Metheny live al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano (02.11.2024)
Grande concerto per il leggendario chitarrista in uno degli eventi più attesi della nona edizione di JAZZMI
È da solo sul palco con le sue chitarre per ripercorrere una carriera lunghissima: lui è Pat Metheny e il suo concerto a Milano era uno degli eventi più attesi della nona edizione di JAZZMI. Il leggendario chitarrista si è esibito al Teatro Lirico Giorgio Gaber per una delle sei date in Italia del suo Dream Box / MoonDial Tour, dai nomi degli ultimi due album che ha pubblicato nel 2023 e nel 2024.
Tante sono le chitarre acustiche nella prima parte del concerto con uno sguardo rivolto principalmente a Beyond The Missouri Sky (Short Stories), che Pat Metheny registrò col grande bassista e suo migliore amico Charlie Haden, il quale gli aprì nuovi orizzonti proprio sulla chitarra acustica dopo averlo invitato a concentrarsi sullo strumento.
Altro spazio è stato poi dedicato alla chitarra baritona, con la quale Pat Metheny ha registrato due dischi, One Quiet Night del 2003 e What It’s All About del 2011, o alla Pikasso, la famosa chitarra a 42 corde, e sul finire dello show ad un basso e ad altre chitarre prima coperte da alcuni teli che ha suonato non prima che facesse il suo ingresso sul palco l’Orchestrion, un grande strumento anche dal punto di vista tecnologico, oltre che scenografico, con percussioni, batterie e xilofoni che suonano “autonomamente” e si aggiungono così alle chitarre di Pat Metheny.
Ogni tanto il chitarrista si è soffermato a parlare, spiegando le accordature delle sue chitarre, ma anche raccontando alcuni episodi cardine per la sua vita artistica. Il suo approccio alla musica è iniziato con la tromba, perché il padre suonava questo strumento, il fratello Mike gli insegnò per primo a suonarla e il nonno materno era un trombettista professionista, mentre la madre cantava. Poi arrivò la chitarra e, come per tanti, la folgorazione vera e propria avvenne quando vide i Beatles in tv. L’ascolto di Four & More di Miles Davis cambierà poi per sempre la sua vita.
Dolci arpeggi, ma anche suoni grevi grattugiando sulle corde. Ce n’è per tutti i gusti. E non si perde mai l’attenzione per merito di un artista che ha pubblicato oltre 50 dischi in 50 anni di carriera e che si rivolge al suo pubblico, sia quando parla che quando imbraccia qualsiasi sua chitarra, come se stesse suonando idealmente dinanzi a pochi intimi nel salotto di casa sua.