01/12/2024

Quintorigo e John De Leo, la reunion raccontata dai protagonisti

Stasera il primo concerto a Milano della band che si riunisce in formazione originale

 

La prima volta in vinile per Universal Music dei loro primi veri due album Rospo e Grigio e tre concerti – a Milano, Bologna e Roma – sold out nel giro di pochi giorni: sono state queste le prime notizie che dal mese di ottobre hanno riguardato i QuintorigoJohn De Leo che hanno riunito la formazione originale.

Sono trascorsi 25 anni da quando il gruppo si fece notare nella Sezione Giovani del Festival di Sanremo 1999 con Rospo e, per questa ricorrenza, ha deciso di riprendere un discorso interrotto nel 2005, da quando cioè John De Leo non è più stato il cantante dei Quintorigo. E anche di concerti ne sono stati programmati altri tra dicembre e gennaio, in attesa di riprendere il discorso più in là, magari in estate e all’aperto.

Dopo la tappa di stasera di Milano, il tour, prodotto da Baobab Music di Massimo Levantini, toccherà infatti Bologna (8 dicembre, Locomotiv), Roma (15 dicembre, Largo Venue) (entrambe sold out), Conversano (BA, 22 dicembre, Casa delle Arti), Torino (27 dicembre, Hiroshima Mon Amour), San Martino Buon Albergo (VR, 28 dicembre, The Factory), Perugia (3 gennaio, Urban Club), Taneto Di Gattatico (RE, 19 gennaio, Fuori Orario), Trezzo Sull’Adda (MI, 26 gennaio, Live Club).

 

 

“Confesso che negli ultimi tempi sto partorendo un disco nuovo e pensavo, almeno per un paio di brani, di implicare i miei vecchi amici, cosa che appunto ancora non ci siamo detti faccia a faccia, ma lo stiamo facendo durante queste interviste” ha dichiarato De Leo qualche giorno fa nel corso di una chiacchierata con i giornalisti in collegamento via Webex.

 

I Quintorigo parteciparono poi al Festival Di Sanremo anche nel 2001, questa volta ovviamente nella Sezione Campioni, con Bentivoglio Angelina (kon tutto il mio amaro), ma il cantante ha fatto notare come la presenza alla kermesse non dipenda solo dalla band e che “sicuramente quelle volte era un altro tempo e, per quanto paradossale, era meno difficile di oggi”. “Indubbiamente il mondo è cambiato radicalmente rispetto a 25 anni fa: il mercato, il modo di suonare, il modo di registrare… – sostiene Valentino Bianchi, sassofonista dei Quintorigo, collegato anche lui da remoto per parlare di questa reunion, per poi aggiungere: “Per quanto ci riguarda non è cambiato il nostro approccio alla produzione della musica, sempre un po’ ingenuo, onnivoro, sperimentale e soddisfacente per noi in primis”. Bianchi si sofferma poi su quanto si potrà vedere da stasera a Milano, alla Santeria Toscana 31: “Chi ritorna a sentirci sarà pienamente appagato. I brani li eseguiamo in maniera filologica per coerenza con la proposta e poi col valore aggiunto della nostra performance dopo 25 anni”. Gli fa eco John De Leo: “Non ci sono grosse novità, se non che sono 25 anni che non lo rifacciamo. Non vogliamo complicarci la vita reinterpretando i pezzi in maniera diversa, anche perché quei brani sono stati scritti al limite delle nostre capacità musicali e, nella loro semplicità, alcuni risultano ancora essere ben architettati. Essendo una sorta di revival esplicito, gradiremmo da ascoltatori che fossero eseguiti in quel modo”.

 

Il quintetto storico dei Quintorigo, composto da John De Leo (voce), Valentino Bianchi (sax), Gionata Costa (violoncello), Andrea Costa (violino) e Stefano Ricci (contrabbasso) ha già eseguito Kristo, sí! e Rospo dal vivo venerdì scorso durante Propaganda Live, abituale programma della prima serata di La7, e ovviamente ha effettuato alcune prove in questo periodo prima di tornare sul palco: “Naturalmente c’è stato un certo imbarazzo nel rivedersi dopo tanto tempo e dopo le nostre vicissitudini – ha dichiarato a tal proposito John De Leo – e secondo me molto banalmente siamo completamente cambiati ed esattamente gli stessi nel contempo nel bene e nel male. Quello che ci è sempre importato e ci ha uniti è sempre stato il discorso musicale. È bastata un’oliata veloce e ci siamo riassestati”. Il cantante si è poi detto dispiaciuto di non fare qualcosa di In Cattività, album del 2003, “che era il meno orecchiabile e il più sperimentale”, nonché “l’ultimo concepito insieme”.

 

Pensando agli album Rospo e Grigio, ognuno dei due contiene al suo interno una cover, Heroes di David Bowie e Highway Star dei Deep Purple, ma quello delle cover è un altro terreno nel quale i Quintorigo si sono spesso avventurati negli anni, regalando riletture originali di brani storici, punteggiati da arrangiamenti che hanno accresciuto in maniera positiva il loro repertorio e il loro sound. “Le cover non le abbiamo provate e spesso contengono improvvisazione per cui forse non le proveremo neanche e saranno ‘nuove'” – ha affermato in merito John De Leo, mentre Valentino Bianchi ha spiegato le ragioni dietro le scelte di reinterpretare certi pezzi: “Non sono autori o brani pescati a caso solo perché sono famosi. Per noi eseguire una cover è un modo per metterci in dialogo coi grandi del passato e quindi hanno un valore notevole rispetto alla semplice cover. Noi tocchiamo una reliquia con riverenza, a cui però possiamo aggiungere altro ed è anche un tentativo di emulare a modo nostro nella maniera più libera possibile”.

 

Per quanto riguarda il pubblico che si aspettano nei prossimi live, Bianchi ha raccontato che, da insegnante in una scuola superiore, alcuni genitori gli chiedevano della reunion prima che si concretizzasse, in quanto erano tra gli spettatori dei concerti dei Quintorigo, magari per portare i loro figli ai live, così come per De Leo l’augurio è che ci possa essere un pubblico altro e più giovane, accanto a quello “storico”, a partire da questi nuovi concerti.

 

I live in programma non prevedono ospiti: “Visto che li abbiamo fortemente voluti in passato, non è escluso che magari li inviteremo più avanti, – afferma Valentino Bianchi aggiungendo in conclusione, – vediamo se funziona ancora il quintetto base… che dovrebbe essere ‘autoreggente’ (ride, ndr)”.

Quintorigo e John De Leo - Foto di Michele Piazza
Quintorigo e John De Leo - Foto di Michele Piazza

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