Molti lo conoscono per essere stato a lungo il bassista di Ligabue, ma già da diversi anni Rigo Righetti porta avanti una carriera solista che ora si arricchisce di un “nuovo esordio”: il primo disco in italiano, Angeli e demoni.
Dopo alcuni lavori in inglese e l’album strumentale Profondo Basso (Videoradio/RaiTrade, 2011) inciso con la collaborazione di Federico Poggipollini, Mauro Pagani e Edoardo Bennato, arrivano oggi tredici nuovi brani i cui testi portano la firma di Sara Del Popolo.
In Angeli e demoni Rigo si fa interprete di temi femminili e narra l’eterno conflitto tra bene e male. Robby Pellati (batteria), Mel Previte (chitarra) e Federico Poggipollini (chitarra) sono gli amici di sempre che hanno collaborato alla realizzazione del disco, ai quali si aggiunge Tommy Graziani (figlio del grande Ivan) che ha suonato la batteria in tre pezzi.
Il primo singolo, Dimmelo, è un brano rock caratterizzato dal «drumming impetuosamente emiliano di Robby Pellati e da un ritornello che ci fa sapere che siamo “già in preda al vento”», spiega Rigo. Incanto, invece, è una ballad in cui la voce enfatica del bassista avvolge il timbro più delicato di Katja Marun, creando un chiaroscuro esaltato da un elegante tappeto di archi. Il mistero protratto di Cosa mi dirai anticipa le deliziose contrapposizioni della title track, mentre Angela ci fa scoprire il lato più acustico di Angeli e demoni. Altre volte il rock viene solo sfiorato, come in Ti faccio sentire, dove viene rivelato anche l’aspetto mediterraneo del bassista.
«L’eterna ricerca del suo sound», così come ama definirla Rigo, rende Angeli e demoni un lavoro musicalmente eterogeneo. Il cantato appare poco definito in alcuni momenti, ma suscita comunque una certa curiosità nei confronti di questo “nuovo esordio” italiano.