Dopo il successo di pubblico e critica dell’ultimo album Delone e dell’intenso tour estivo che la vede ancora protagonista, la band romagnola Sacri Cuori si esibirà domenica 20 settembre all’EXPO di Milano, all’interno della “Settimana del Protagonismo” della Regione Emilia-Romagna.
Il concerto – realizzato in collaborazione con lo storico Festival Strade Blu – avrà inizio alle ore 17.00 sul Palco Eventi del Padiglione Italia e vedrà la partecipazione straordinaria di artisti del calibro di Enrico Farnedi, Carla Lippis, Carnevali & Montanari.
La musica dei Sacri Cuori è un viaggio caleidoscopico attraverso l’immaginario delle colonne sonore degli anni ’60 – ’70 e la musicalità post folk europea ed Italica in particolare, ma non solo, considerando il fatto che i componenti del gruppo, ironicamente, amano definirsi illegittimi figli di Fellini.
La band, proveniente dal cuore della Romagna e capitanata dal chitarrista produttore Antonio Gramentieri, esprime principalmente brani strumentali e paesaggi sonori topografici che rispecchiano la varietà di terreni della loro esperienza, passando da una nostalgica spiaggia di Rimini all’aridità invernale del deserto del Mojave.
La loro tavolozza sonora è definita da un romantico twang adriatico, a mezza via fra la musica da ballo della loro Romagna e il Mulholland Drive di David Lynch, tra la scomparsa dell’innocenza e sogni oscuri del futuro; tra Santo & Johnny e Ry Cooder o ancora Brian Eno con echi di Ennio Morricone e Nino Rota, così come di Riz Ortolani, Piero Piccioni, Piero Umiliani, Armando Trovajoli e di altri maestri dell’epoca d’oro del cinema italiano.
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La musica dei Sacri Cuori è un viaggio caleidoscopico attraverso l’immaginario delle colonne sonore degli anni ’60 – ’70 e la musicalità post folk europea ed Italica in particolare, ma non solo, considerando il fatto che i componenti del gruppo, ironicamente, amano definirsi illegittimi figli di Fellini.
La band, proveniente dal cuore della Romagna e capitanata dal chitarrista produttore Antonio Gramentieri, esprime principalmente brani strumentali e paesaggi sonori topografici che rispecchiano la varietà di terreni della loro esperienza, passando da una nostalgica spiaggia di Rimini all’aridità invernale del deserto del Mojave.
La loro tavolozza sonora è definita da un romantico twang adriatico, a mezza via fra la musica da ballo della loro Romagna e il Mulholland Drive di David Lynch, tra la scomparsa dell’innocenza e sogni oscuri del futuro; tra Santo & Johnny e Ry Cooder o ancora Brian Eno con echi di Ennio Morricone e Nino Rota, così come di Riz Ortolani, Piero Piccioni, Piero Umiliani, Armando Trovajoli e di altri maestri dell’epoca d’oro del cinema italiano.
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