Simple Minds, è uscito Big Music

Ieri i Simple Minds hanno pubblicato il loro primo album di inediti da un lustro a questa parte. Big Music li vede con l’energia, la grinta, il mistero e la magia che avevano fatto di loro una delle più grandi band al mondo.
 
Il 16esimo album della carriera del gruppo è un disco dal piglio deciso che conferma le capacità di una band di caratura mondiale. Uscirà a coronamento di un decennio di progressiva riscoperta del gruppo scozzese da parte di pubblico, stampa e artisti, nel corso del quale i Simple Minds hanno pubblicato due album, Black & White 050505 del 2005 e Graffiti Soul del 2009, per poi rievocare il loro glorioso passato con l’acclamato cofanetto X5 e successivo album e tour 5×5 Live. Sarà venduto in due diversi formati: la standard e la deluxe. Quest’ultima conterrà, in uno speciale box, oltre al cd Big Music, un dvd con immagini del dietro le quinte, intervista alla band e video dei successi del gruppo più un cd contenente 6 speciali bonus track, tra queste Riders On The Storm (The Doors)e Dancing Barefoot (Patti Smith).
 
Realizzato con una schiera di collaboratori vecchi e nuovi, tra i quali Iain Cook dei Chvrches (band di Glasgow come gli stessi Simple Minds) che è anche co-autore dei brani, e i produttori Steve Osborne, Andy Wright e Steve Hillage (che avevano lavorato a Sons And Fascination/Sister Feelings Call del 1981), Big Music è un mix irresistibile di immediatezza e spessore artistico. Tra i brani in tracklist spiccano l’esplosiva Blindfolded, che ci riporta al favoloso electro-glide di I Travel del 1980, la vorticosa Human e la contagiosa Midnight Walking, che richiamano le possenti sonorità di Sparkle In The Rain del 1984. Con la sua pulsante batteria elettronica, la title track è grandiosa – come dice il titolo stesso – e si riferisce a tutte le canzoni in grado di infondere gioia e romanticismo in chi le ascolta.
 
Il momento più toccante di Big Music, tuttavia, è rappresentato dalla suggestiva Honest Town, brano ispirato al ricordo della madre di Jim, venuta a mancare quattro anni fa. Scritta insieme a Iain Cook dei Chvrches, la canzone è un diario di viaggio tra sogno e realtà attraverso i luoghi della South Side di Glasgow che hanno contraddistinto l’infanzia di Kerr. Broken Glass Park” approfondisce ulteriormente il tema ed esplora la nostalgia per l’innocenza e per la scoperta della vita proprie dell’adolescenza.

L’album  contiene anche un altro doveroso omaggio. Si tratta di Let The Day Begin, in memoria di Michael Been, cantante e chitarrista dei The Call morto nel 2010. I The Call andarono in tournée con i Simple Minds negli anni ’80 e divennero molto amici: Let The Day Begin era il loro brano più famoso.

Big Music è un album che unisce sonorità briose con alcuni dei testi più personali che Jim abbia mai scritto. Un disco che rende giustizia alla storia dei Simple Minds e che merita di ricevere la stessa attenzione di Empires And Dance, New Gold Dream e Sparkle In The Rain.
Più attuale che mai, la band è stata recentemente elogiata dall’NME (che l’ha inclusa nella sua lista delle “100 Most Influential Bands”) e da Mojo, oltre che da artisti come Horrors, Killers, King Creosote, Manic Street Preachers, Primal Scream e Radiohead. Con il tour del 2013, i Simple Minds hanno totalizzato 130.000 spettatori soltanto nel Regno Unito, la cifra più alta mai toccata in un anno da Jim Kerr e soci.
 
I Simple Minds hanno comunicato la partenza di un tour mondiale che prenderà il via nel 2015 e che toccherà anche l’Italia. Sarà l’occasione per riascoltare i loro grandi successi e i brani del nuovo album.