Il 25 giugno Shout! Factory pubblicherà Steve Earle: The Warner Bros. Years, un box set contenente i tre album pubblicati tra il 1995 e il 1997 (
Train A Comin’ , I Feel Alright , El Corazón), il Live At The P olk Theater registrato nel 1995 a Nashville e il dvd To Hell And Back tratto da uno show tenuto nel 1996 al Cold Creek Correctional Facility (Tennessee).A guidarci nell’ascolto troviamo un saggio di David Simon (creatore di
The Wire e Treme) e un’introduzione dello stesso Earle: «In quegli anni ho trovato la mia voce» , spiega il songwriter texano. I tre album pubblicati per la Warner sono infatti le prime registrazioni effettuate dopo il periodo di detenzione scontato per possesso di droga e armi: «Dopo circa quattro anni e mezzo di inattività sentivo il bisogno di ricominciare da capo e ritrovare quel sound acustico che avevo sempre cercato. I dischi registrati in precedenza erano troppo digitali, pieni di riverbero, e la batteria era sempre fottutamente alta. Tuttavia non me ne vergogno, erano gli anni Ottanta…».Il live al Polk Theater di Nashville invece cattura la prima esibizione dopo il rilascio, impreziosita da ospiti d’eccezione come Emmylou Harris e Bill Monroe: «Suonare con lui è stata un’esperienza incredibile», ricorda Earle. Degli otto brani suonati insieme al grande mandolinista è stato incluso solo The Walls Of Time, «il mio preferito del disco».
L’instancabile Steve Earle, che ha da poco pubblicato l’album di inediti The Low Highway, sta inoltre lavorando a una «autobiografia romanzata» dal titolo I Can’t Remember If We Said Goodbye, però avverte: «non ho intenzione di competere con quella di Keith Richards…».