La formula stilistica e compositiva di Innerspeaker e di Lonerism poteva rappresentare un approdo collaudato e sicuro, ma i Tame Impala decidono invece di cambiare rotta e spiazzare il pubblico di fedelissimi che si erano costruiti in tutto il globo: ad animare e rappresentare il nuovo corso è piuttosto l’infatuazione per i sintetizzatori, vocoder, per la new wave più sintetica e il dream pop, per certa club-culture e disco-music anni settanta. Registrate nello studio personale di Parker a Fremantle, Australia, le tredici canzoni di Currents, tuttavia, sono evocative, ben costruite, sognanti, arrangiate in maniera praticamente perfetta da un compositore in costante crescita e con una consapevolezza di scrittura maggiore che in passato.
Chi pensava ad una copia sbiadita di Lonerism dovrà quindi ricredersi sin dalla prima traccia, Let it Happen, maestosa cavalcata sorretta da un basso pulsante e da un ritornello dove la voce femminea e androgina di Parker è protagonista assoluta, immersa in un mare di synth; il trip ambient di Nangs fa poi da ponte alla splendida The Moment, il cui inizio potrebbe tranquillamente appartenere alla discografia dei Tears For Fears, mentre la malinconica Yes I’m Changing riporta alla memoria i Cure di Faith.
Dopo la pacata Eventually e l’intermezzo Gossip si giunge a un’altra perla pop del disco, The Less I Know The Better, dal vago sapore funk e disco, prima di arrivare al synth pop robotico di Past Life, non molto distante dalle produzioni dei contemporanei Part Time. Se Disciples non aggiunge granché al valore dell’opera, Cause I’m A Man strizza l’occhio a Prince e all’erotismo del Marvin Gaye di Sexual Healing. Reality In Motion e Love/Paranoia sono invece un altro rimando al synth pop anni ’80 mentre la conclusiva Same Old Mistakes è una sincera dichiarazione di inadeguatezza.
Se le influenze citate possono far pensare a composizioni di due o tre minuti, la scrittura di Parker è invece espansiva, un vero viaggio sensoriale nei meandri della propria psiche, in cui non viene mai a mancare quell’approccio «psichedelico» che caratterizza la musica dei Tame Impala. E allora la cosa migliore da fare è semplicemente quella di seguire la corrente, lasciandosi trasportare…