Il Bridge School Benefit festeggia il suo 25° anniversario con lo
speciale box set The Bridge School Concerts – 25th Anniversary Edition,
disponibile in due diversi formati: doppio cd e triplo dvd. Si tratta di
una compilation che raccoglie 25 esibizioni in acustico di altrettanti
artisti scelti tra i moltissimi che in questi anni hanno preso parte al
grande evento benefico nato da un’idea di Neil Young e della moglie
Pegi.
La Bridge School è una sorta di piccolo miracolo pedagogico nato dal
desiderio di aiutare i bambini affetti da gravi problemi motori e di
comunicazione. Tutto ha avuto inizio nel 1986, dall’incontro tra Pegi
Young e Jim Forderer – entrambi alla ricerca di una struttura educativa
adeguata alle esigenze dei rispettivi figli – con la logopedista Marilyn
Buzolich. «Quando ho incontrato Pegi, era alla ricerca di un modo per
valorizzare il potenziale di suo figlio Ben, che all’epoca aveva 6
anni», racconta la dottoressa Buzolich nel dvd Bridge School
Documentaries, in cui la storia della scuola viene raccontata
direttamente dai suoi fondatori e dagli operatori che ogni giorno vi
lavorano, con l’aggiunta di immagini del backstage e speciali interviste
fatte dagli allievi a diversi artisti. «Abbiamo scoperto di avere il
desiderio comune di dar vita a un programma educativo. Avevamo un
progetto, una visione, ma mancava un programma. E ovviamente avevamo
bisogno di un supporto finanziario per realizzare ciò che di fatto
esisteva solo nelle nostre teste».
«Dovevamo raccogliere i fondi necessari per dare vita alla Bridge
School», continua Jim Forderer. «Serviva uno staff preparato, una
struttura adeguata a ospitare la scuola, e l’aiuto di gente come Neil
Young è stato fondamentale».
Il 13 ottobre 1986, il rocker canadese, con l’aiuto della moglie Pegi,
organizza un grande evento benefico chiamando a raccolta un nutrito
gruppo di amici. «Al primo concerto», ricorda Forderer, «hanno
partecipato Bruce Springsteen, Nils Lofgren, Robin Williams, Tom Petty,
Don Henley e, a sorpresa, anche Crosby, Stills & Nash. Un cast
incredibile di artisti ha messo a disposizione il proprio talento e il
proprio tempo, facendo sì che la scuola prendesse vita».
«Si sapeva solo che ci sarebbe stato un grande concerto acustico
benefico, ma nessuno aveva idea di cosa sarebbe successo dopo», dice Tom
Smare, supervisore dello Shoreline Amphitheatre di Mountain View,
California, dove ogni anno, nel mese di ottobre, si tiene il Bridge. «Si
è praticamente trasformato in un grande festival, uno degli eventi più
attesi dell’anno».
Tutti coloro che entrano in contatto con la Bridge School rimangono
estremamente colpiti dai risultati ottenuti dal 1986 ad oggi: «Mi ha
colpito il fatto che il modello educativo della scuola non prendeva le
mosse dai vari deficit dei bambini, ma dalle loro potenzialità»,
racconta entusiasta la dottoressa Vicki R. Casella, direttrice esecutiva
della Bridge School. «In questo modo è possibile costruire un ponte (in
inglese bridge) che riempia il vuoto tra ciò che quei bambini sanno
fare e ciò che hanno bisogno di imparare. Siamo partiti con tre bambini
affetti da gravi problemi fisici: oggi due di loro si sono già diplomati
al college e uno sta per diplomarsi alla University Of California di
Berkeley».
All’interno del triplo dvd, nelle note di copertina, vengono elencati i
principi sui quali sono state fondate l’organizzazione e la sua mission:
il primo di essi è la convinzione che ogni individuo dovrebbe avere
l’opportunità di raggiungere il massimo del proprio potenziale, mentre
il secondo riguarda la possibilità di condividere il proprio sapere,
esprimere i propri sentimenti ed essere ascoltati. E chi meglio di un
artista può comprendere quale inestimabile valore abbia la libertà
d’espressione? Ricordate Trans, il criticatissimo album di Neil Young
del 1982? Il canadese avrebbe in seguito spiegato quelle canzoni e l’uso
del vocoder con queste parole: «Se ascoltate Transformer Man, Computer
Age e We’re In Control troverete molti riferimenti a mio figlio Ben e a
tutte le persone che cercano di mantenere il controllo della propria
vita e di tutto ciò che le circonda premendo dei tasti e comunicando
attraverso la voce di un computer». Pochi anni dopo sarebbe nata la
Bridge School e il concerto benefico che ogni anno raccoglie i fondi che
permettono a questo piccolo miracolo non solo di continuare ad
esistere, ma di diffondere i propri risultati in tutto il mondo
attraverso conferenze, corsi di formazione, campus estivi e mille altre
attività.
In questi venticinque anni sono stati moltissimi gli artisti che hanno
accettato con entusiasmo l’invito di Neil Young, e questa 25th
Anniversay Edition raccoglie 25 cartoline sonore spedite dalle varie
edizioni, a cominciare da quella di Bruce Springsteen, che nel 1986 ha
regalato una splendida Born In The U.S.A. La sacerdotessa del rock Patti
Smith è presente con People Have The Power (1996), mentre i Pearl Jam,
nel 2010, hanno dedicato una dolcissima Better Man a una studentessa che
aveva appena conseguito il diploma di laurea. Tutti gli eroi della
Bridge School, grandi e piccoli, si sono riconosciuti nei versi di
Heroes di David Bowie (1996) o in quelli di There Will Be A Light di Ben
Harper (2004). Nel 1988 Bob Dylan e G.E. Smith hanno riproposto una
fantastica Girl From The North Country, solo voce e due chitarre
acustiche, mentre nel 1998 Neil Young si è unito ai R.E.M per una lunga e
intensa versione di Country Feedback. I nuovi paladini del folk Fleet
Foxes hanno intonato le eteree armonie vocali di Blue Ridge Mountains
(2009), mentre Billy Idol, nonostante la strumentazione acustica, ha
portato sul palco una scarica rock con Rebel Yell (2001). Brian Wilson
ha radunato un cast stellare per la sua Surfin’ Safari (1999), Simon
& Garfunkel si sono riuniti per una toccante versione di America
(1993), la Dave Matthews Band si è lanciata una scatenata Too Much
(1997), per non parlare di Tom Waits, che nel 1999 ha messo in scena una
magistrale versione unplugged di 16 Shells From A Thirty-Ought Six.
Elton John e Leon Russell hanno incrociato i loro pianoforti a coda per A
Dream Come True (2010). E se Sir Paul McCartney ha riportato tutti
indietro nel tempo con Get Back (2004), i Metallica hanno scatenato un
inferno acustico con Disposable Heroes (2007). Chiudono il secondo dvd
gli Who con Won’t Get Fooled Again (1999), in cui la chitarra e il basso
acustico di Townshend ed Entwistle si lanciano in un esplosivo duello
all’ultima nota. «La cosa più importante è aiutare i bambini» dice la
dottoressa Casella. «E se qualcuno, vedendo ciò che facciamo, ne parlerà
ad amici e parenti e dirà loro di visitare la nostra struttura o il
nostro sito, allora l’obiettivo sarà raggiunto». www.bridgeschool.org.
30/11/2011
THE BRIDGE SCHOOL CONCERTS
25th ANNIVERSARY EDITION (REPRISE / WARNER)