15/11/2023
The Darkness live all’Alcatraz di Milano, il report (14.11.2023)
Un’ora e mezzo di Permission To Land (compresi i brani della riedizione per i vent’anni) per i Darkness ieri sera all’Alcatraz di Milano
Sembrano volati vent’anni da quando avevano pubblicato il loro primo album Permission To Land, un lavoro che non ha perso la sua freschezza, come hanno dimostrato ieri sera i Darkness all’Alcatraz di Milano (il 13 erano all’Orion di Roma e stasera si replica per l’ultima tappa in Italia del tour al Vox di Nonantola (MO)). In scaletta ci sono ovviamente tutti i pezzi di quel fortunato lavoro che rimane ad oggi il momento di maggior successo, ma anche quello più ispirato del gruppo britannico.
Introdotti come sempre da Arrival degli ABBA – a testimonianza peraltro di una vecchia passione dei fratelli Hawkins – il gruppo fa il suo ingresso sul palco e inizia il concerto suonando in sequenza i primi tre pezzi di Permission To Land che sono quindi Black Shuck, Get Your Hands Off My Woman e Growing On Me: se quest’ultimo fu uno dei tanti singoli che trascinarono verso la popolarità il gruppo, in realtà già dal primo brano il pubblico risponde a tempo nel ritornello a Justin Hawkins. Il frontman parla di Permission To Land come dell’album che ha cambiato le vite dei singoli componenti della band, compresa quella del batterista Rufus Taylor – figlio di Roger, batterista dei Queen – ormai in pianta stabile nei Darkness dal 2015, e compresa quella degli spettatori che cantano a memoria quei pezzi, ma apprezzano anche il resto della setlist. Il gruppo attinge principalmente dalla riedizione del lavoro d’esordio, contenente anche alcune B-side (presenti all’epoca all’interno dei singoli) oltre alla tracklist già nota, fatta eccezione per Street Spirit (Fade Out), cover dei Radiohead che la band aveva inciso in Hot Cakes, terzo album per i Darkness e primo dopo la reunion del 2011 dove si era ricomposta la formazione storica con Ed Graham alla batteria e Frankie Poullain al basso, quest’ultimo ieri sera sul palco insieme a Rufus Taylor e ai fratelli Dan e Justin Hawkins.
Quasi a metà live c’è Love Is Only A Feeling, il cui solo finale di chitarra è tra i più amati dal frontman, ma un problema con la chitarra gli impedisce di suonarlo al meglio; una volta cambiato lo strumento viene ripetuto l’ultimo ritornello con solo finale stavolta suonato senza intoppi per la soddisfazione di Justin Hawkins, ma anche per quella dei presenti.
Il finale prima dei bis è affidato a Friday Night, introdotta dal semplice ritornello cantato botta e risposta tra frontman e pubblico e poi suonata effettivamente per intero, e si chiude con l’imprescindibile I Believe In A Thing Called Love, brano per cui Justin Hawkins ha chiesto al pubblico di mollare il cellulare (riuscendoci per la maggior parte dei casi, ma non proprio del tutto) per saltare sul pezzo più noto e più riuscito di sempre del gruppo.
Nel bis i Darkness si presentano in vestaglia e scambiandosi gli strumenti, a parte il frontman. Per I Love You 5 Times, sempre dalla riedizione del primo album che si intitola Permission To Land… Again, infatti, ci sono Dan Hawkins alla batteria, Rufus Taylor al basso e Frankie Poullain alla chitarra acustica, con l’aggiunta del roadie Softy che si è unito al gruppo anche nel corso della serata per suonare la chitarra in Curse Of The Tollund Man e che in questo caso suona la tastiera. Lo stesso Softy porta Justin Hawkins sulle spalle durante il lungo solo di chitarra della conclusiva Love On The Rocks With No Ice (altro momento abituale nei live dei Darkness).
Rimane poco più di un’ora e mezzo di show, dove spicca la voce del frontman e la compattezza di un gruppo, acclamato spesso dal pubblico con cori da stadio.
I Darkness e Permission To Land sono invecchiati bene. O forse, per meglio dire, non sono mai invecchiati.
Scaletta concerto:
- Black Shuck
- Get Your Hands Off My Woman
- Growing on Me
- The Best of Me
- Makin’ Out
- Givin’ Up
- Love Is Only a Feeling
- Curse of the Tollund Man
- Stuck in a Rut
- How Dare You Call This Love?
- Street Spirit (Fade Out) (Radiohead cover)
- Holding My Own
- Friday Night
- I Believe in a Thing Called Love
Bis:
15. I Love You 5 Times
16. Love on the Rocks With No Ice