07/02/2014

The House Jacks

L’anima più rock del canto a cappella e la capacità del quintetto di ricoprire più ruoli, come dimostrato anche nel London A Cappella Festival
(The House Jacks – foto di Haydn Wheeler)
 
È dal 1991 che il gruppo è in attività. Cantando sullo stesso palco di personalità del calibro di Ray Charles, James Brown, The Neville Brothers. Eppure dopo tanti tour mondiali, The House Jacks hanno avuto il loro debutto inglese solo grazie al London A Cappella Festival, organizzato dagli Swingle Singers e da Ikon Arts Management, che nel 2014 è arrivato alla sua quinta edizione. Più precisamente, al quintetto americano è stata affidata l’inaugurazione della stessa rassegna con un doppio set. Deke Sharon, Austin Willacy, Elliott Robinson, John Pointer e Nick Girard rappresentano l’anima più rock del canto a cappella e hanno una particolarità che li differenzia da altre formazioni. Ovvero quella che vede ogni cantante ricoprire più ruoli: ad esempio sono due i percussionisti/beatboxer (Girard e Pointer) a seconda delle esigenze del brano, così come il basso Robinson può raggiungere le note in falsetto con un’anima soul ammirabile. Il repertorio, suddiviso tra brani originali e cover, è quindi d’impatto, muscolare con assoli di percussioni vocali e rari momenti di quiete come nel caso della Summertime di George Gerswhin. D’altra parte quella di alzare il volume è una tendenza di alcune giovani formazioni vocali che hanno fatto parte del festival come i Mix dal Colorado, impegnati in una performance con elementi teatrali, e i Vive da Londra, che hanno confermato un’ottima qualità compositiva tra rock e jazz. Citiamo infine i tedeschi Slixs, protagonisti di una serata all’insegna del funky, magari con uno spettacolo da mettere a punto nei dettagli ma molto divertente nella proposta.

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