Siamo in Inghilterra, tra Londra e Brighton. E siamo negli anni ’60, quelli in cui gli adolescenti del secondo dopoguerra stavano dando ampio sfogo a una ribellione giovanile, tradotta sapientemente dagli Who in Quadrophenia. Com’era accaduto già per Tommy, anche la seconda opera rock di Roger Daltrey, Pete Townshend, John Entwhistle e Keith Moon ha fornito lo spunto adatto ad un film.
Il doppio album fu pubblicato il 14 settembre 1973, mentre la pellicola uscì nelle sale sei anni dopo e riprendeva la stessa storia narrata all’interno della fatica discografica della rock band inglese con l’aggiunta di tre pezzi inediti: Four Faces, Get Out and Stay Out e Joker James.
A trentacinque anni di distanza, le avventure di Jimmy tornano al cinema solo il 10 dicembre in versione restaurata e digitalizzata (qui l’elenco delle sale in cui il film sarà proiettato). Le immagini sono state ripulite per conferire nuova vita alle vicissitudini di un mod, un ragazzo che ama cioè vestirsi in maniera elegante e guida scooter italiani. Insieme alla banda di teppisti di cui fa parte è appunto uno dei tanti mods in aperto contrasto con i rockers, giovani che seguono il rock ‘n’ roll americano anni ’50 e sono soliti indossare giubbotti di pelle e guidare grosse motociclette.
Alcool e soprattutto anfetamine (“le pillole blu”) non mancano nella vita del giovane fattorino Jimmy. E con tutti i suoi amici a un certo punto si reca a Brighton per partecipare a uno dei principali scontri tra mods e rockers (peraltro realmente avvenuto nel maggio 1964 e conosciuto come la battaglia di Brighton).
Jimmy crede fermamente negli ideali dei mods, incarnati alla perfezione da Ace, l’idolo che ha in comune con i suoi amici, interpretato nel film da un giovanissimo Sting. Un po’ alla volta, però, il protrarsi delle sue vicende, unito ad alcuni frequenti disturbi della personalità, lo porteranno ad essere cacciato di casa e a farsi licenziare dal lavoro, per poi rimanere più in generale deluso da tutto ciò in cui aveva riposto la sua fiducia.
Il restauro di Quadrophenia arriva proprio nell’anno in cui gli Who festeggiano il cinquantesimo anniversario dalla loro nascita. The Who Hits 50! è infatti il greatest hits che il gruppo ha pubblicato per le celebrazioni di questo periodo e al suo interno è presente anche l’inedito Be Lucky.
Nel frattempo i due membri superstiti del gruppo, Roger Daltrey e Pete Townshend, sono impegnati fino a fine anno con alcuni concerti nel Regno Unito e riprenderanno il tour dal Nord America da aprile 2015.
Ma, tornando a Quadrophenia, la vera notizia di questi giorni è un’altra: il doppio album degli Who, già diventato un film, sarà presto anche un’opera classica. Il disco infatti è stato riletto in chiave sinfonica con l’ausilio della compagna di Pete Townshend, la musicista Rachel Fuller. Il lavoro, che sarà pubblicato a giugno dell’anno prossimo dalla Deutsche Grammophon, è stato inciso con i membri della Royal Philharmonic Orchestra e con il London Oriana Choir diretto da Robert Ziegler. Alle registrazioni ha inoltre partecipato anche Pete Townshend, incidendo le parti di chitarra elettrica, mentre grande assente è Roger Daltrey, rimpiazzato da Alfie Boe: “Quadrophenia è un’opera che ho sempre avuto nel sangue – ha dichiarato il tenore inglese. – Non riesco a differenziarla da un’opera di Beethoven o Mozart”.
Infine, per quanto riguarda Classic Quadrophenia c’è già una prima mondiale prevista il 5 luglio alla Royal Albert Hall di Londra, con biglietti già in vendita dallo scorso 5 dicembre. Chi l’avrebbe mai detto quarant’anni fa a Jimmy (e cinquant’anni fa agli Who)…
Il doppio album fu pubblicato il 14 settembre 1973, mentre la pellicola uscì nelle sale sei anni dopo e riprendeva la stessa storia narrata all’interno della fatica discografica della rock band inglese con l’aggiunta di tre pezzi inediti: Four Faces, Get Out and Stay Out e Joker James.
A trentacinque anni di distanza, le avventure di Jimmy tornano al cinema solo il 10 dicembre in versione restaurata e digitalizzata (qui l’elenco delle sale in cui il film sarà proiettato). Le immagini sono state ripulite per conferire nuova vita alle vicissitudini di un mod, un ragazzo che ama cioè vestirsi in maniera elegante e guida scooter italiani. Insieme alla banda di teppisti di cui fa parte è appunto uno dei tanti mods in aperto contrasto con i rockers, giovani che seguono il rock ‘n’ roll americano anni ’50 e sono soliti indossare giubbotti di pelle e guidare grosse motociclette.
Alcool e soprattutto anfetamine (“le pillole blu”) non mancano nella vita del giovane fattorino Jimmy. E con tutti i suoi amici a un certo punto si reca a Brighton per partecipare a uno dei principali scontri tra mods e rockers (peraltro realmente avvenuto nel maggio 1964 e conosciuto come la battaglia di Brighton).
Jimmy crede fermamente negli ideali dei mods, incarnati alla perfezione da Ace, l’idolo che ha in comune con i suoi amici, interpretato nel film da un giovanissimo Sting. Un po’ alla volta, però, il protrarsi delle sue vicende, unito ad alcuni frequenti disturbi della personalità, lo porteranno ad essere cacciato di casa e a farsi licenziare dal lavoro, per poi rimanere più in generale deluso da tutto ciò in cui aveva riposto la sua fiducia.
Il restauro di Quadrophenia arriva proprio nell’anno in cui gli Who festeggiano il cinquantesimo anniversario dalla loro nascita. The Who Hits 50! è infatti il greatest hits che il gruppo ha pubblicato per le celebrazioni di questo periodo e al suo interno è presente anche l’inedito Be Lucky.
Nel frattempo i due membri superstiti del gruppo, Roger Daltrey e Pete Townshend, sono impegnati fino a fine anno con alcuni concerti nel Regno Unito e riprenderanno il tour dal Nord America da aprile 2015.
Ma, tornando a Quadrophenia, la vera notizia di questi giorni è un’altra: il doppio album degli Who, già diventato un film, sarà presto anche un’opera classica. Il disco infatti è stato riletto in chiave sinfonica con l’ausilio della compagna di Pete Townshend, la musicista Rachel Fuller. Il lavoro, che sarà pubblicato a giugno dell’anno prossimo dalla Deutsche Grammophon, è stato inciso con i membri della Royal Philharmonic Orchestra e con il London Oriana Choir diretto da Robert Ziegler. Alle registrazioni ha inoltre partecipato anche Pete Townshend, incidendo le parti di chitarra elettrica, mentre grande assente è Roger Daltrey, rimpiazzato da Alfie Boe: “Quadrophenia è un’opera che ho sempre avuto nel sangue – ha dichiarato il tenore inglese. – Non riesco a differenziarla da un’opera di Beethoven o Mozart”.
Infine, per quanto riguarda Classic Quadrophenia c’è già una prima mondiale prevista il 5 luglio alla Royal Albert Hall di Londra, con biglietti già in vendita dallo scorso 5 dicembre. Chi l’avrebbe mai detto quarant’anni fa a Jimmy (e cinquant’anni fa agli Who)…