Partiamo col dire che questo libro può esser agilmente inserito nel filone dell’autobiografia. Jim Longhi narra infatti della propria esperienza nella Marina mercantile degli Stati Uniti d’America nel corso della Seconda guerra mondiale. Lì ha modo di fraternizzare con Cisco Houston, di cui già era amico, ma soprattutto di venire a contatto con Woody Guthrie. Ed è proprio questa prospettiva particolare e inconsueta a rendere interessante il libro di cui state leggendo. Sì, perché se è vero che di libri sul Woody Guthrie cantore delle necessità di poveri, disagiati e repressi ne sono stati giustamente scritti molti, pochi hanno potuto (o scelto di) raccontare la vita di Woody con la stessa immediatezza, leggerezza e precisione utilizzata da Longhi.
Un altro punto a favore di Woody, Cisco, & Me è da ricercare nel fatto che il narratore racconta vicende in prima persona utilizzando un presente che toglie l’impaccio legato a una narrazione eccessivamente epica, tragica, drammatica. Nessuna agiografia, dunque, solo un racconto che sembra respirare fresco con i nemmeno trent’anni dei protagonisti, e che ci riporta ad anni ingenui, ma puri. Anni in cui la scelta di imbarcarsi poteva facilmente significare finire in fondo all’oceano, ma che vedevano migliaia di giovani come Jim, Cisco e Woody convinti di dover dare un contributo vero e concreto alla lotta contro i nazifascisti [la Marina mercantile offriva supporto ai militari]. Si può forse obiettare che l’autore di tanto in tanto tenda a dilungarsi eccessivamente in descrizioni di momenti conviviali, operazioni militari, discussioni tra amici, ma queste piccole critiche non renderebbero giustizia a un libro che si configura invece come un gigantesco affresco generazionale.
Al centro della scena svetta quasi sempre la figura carismatica e unanimemente celebrata di Woody Guthrie. La sua chitarra, assieme alla sua voce, a quella di Cisco e a quella di Jim, ci riconsegna l’essenza di un sogno progressista, pacifista e americano. Si capisce così che quella frase, «This machine kills fascists», che Woody aveva scritto sulla chitarra era qualcosa di più che una trovata acuta, che entusiasmava folle di operai e studenti. Woody aveva effettivamente provato a combattere il fascismo, quello vero, e aveva capito che la sua chitarra rimaneva l’arma più affilata e più adatta a estirparlo. Woody, Cisco, & Me più che un libro è un balsamo per il nostro cuore offeso dalle crisi economiche e morali dei nostri giorni. Vi si può leggere che con impegno, talento e un po’ di giovanile e irriverente scelleratezza si può sconfiggere ogni nemico.