Dopo essere stato costretto, in seguito ad alcuni problemi tecnici, a rinunciare alla serata prevista per l’Ah-Um Jazz Festival di maggio, il trio formato da Stefano Corradi al clarinetto, Gian Pietro Marazza alla fisarmonica e Luca Garlaschelli al contrabbasso, ha recuperato con il concerto del 17 luglio, il secondo dei quattro eventi in appendice alla rassegna.
I brani proposti dall’ensemble sono congegnati con gusto, coinvolgenti e molto accessibili; si rifanno a memorie celebri, percorrendo tante delle influenze che hanno contribuito a formare il klezmer. Vera anima del complesso è Corradi, sorprendente per giochi dinamici ed espressività nel dare forma al suo tipico struggimento passionale.
Tango e ritmo di valzer, qualche battuta e un po’ di jazz. La title track Klezmer In Paris evoca la brezza della Senna, che si avvolge di velluto soffiando poi verso le cime balcaniche e il loro levare contagioso in Klezmer Kollectiv. L’atmosfera marittima e sensuale di Kosher In Venice regala un romantico sguardo sulla laguna, Sacred And Profane gioca con una fisarmonica dalla solennità quasi ecclesiastica. La passionalità della penisola iberica prende forma nella splendida Yiddish Love, restituisce un lieve sentore di sabbie del deserto in Yiddish Lullaby.
Per ringraziare il caloroso pubblico, lo Xilo Ensemble offre alla fine un fuoriprogramma: tre brani tratti dalla tradizione che sono la perfetta conclusione dell’affascinante passeggiata sulla rive droite, un ultimo scorcio della piccola Pletzl che venerdì si è nascosta a Milano.