Nel 1985 era trascorso un anno da quando il folletto di Minneapolis aveva già pubblicato Purple Rain e quindi aveva già ottenuto un certo successo.
In questo caso, però, Prince scrive un brano per una band che produce, The Family, e per il loro unico album pubblicato dalla sua Paisley Park Records.
Il brano in questione è Nothing Compares 2 U.
Il testo della canzone è dedicato all’allora fidanzata di Prince, nonché componente dei The Family, Susannah Melvoin.
Nothing Compares 2 U sarà “ignorato” fino all’8 gennaio 1990, data in cui viene pubblicato come singolo da Sinéad O’Connor, prima che entri a far parte del suo album pubblicato qualche mese dopo, I Do Not Want What I Haven’t Got. L’idea di cantarlo era venuta al manager dell’artista irlandese, Fachtna O’Kelly. Il co-direttore dell’etichetta Ensign Chris Hill nel 2009 ha ricordato alla rivista inglese Mojo il momento in cui O’Kelly gli fece ascoltare il brano per la prima volta: «Fachtna O’Kelly, il manager di Sinéad, me lo portò in una cassetta e quando lo ascoltai iniziai a piangere. Mi ero appena seduto lì con le lacrime agli occhi».
La voce angelica dell’allora 23enne Sinéad O’Connor e la sua faccia in primo piano con tanto di accenno di pianto nel finale nel video diretto da John Maybury rappresentano la svolta: primo posto delle classifiche di vendita negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Australia e la vittoria di un Grammy (Best Alternative Performance).
Nothing Compares 2 U a questo punto viene dedicata dalla O’Connor alla madre, soprattutto nella parte in cui dice: «Mamma, tutti i fiori che hai piantato in giardino sono morti quando te ne sei andata».
«Cantare quei versi fu particolarmente difficile: mia madre è stata con me estremamente violenta. Era disturbata». Sono queste le parole della cantante, che aveva avuto un rapporto travagliato proprio con la madre, scomparsa in un incidente nella metà degli anni ’80.
Dopo il successo della nuova versione, l’artista irlandese era stata invitata da Prince nella sua residenza di Los Angeles, ma pare che l’incontro non sia stato dei migliori per entrambi. Il folletto di Minneapolis avrebbe infatti insultato la O’Connor per alcune volgarità dette in alcune interviste e la cantante, per tutta risposta, avrebbe sputato addosso a Prince per poi andar via.
Un successo difficile da gestire, quello ottenuto da Sinéad O’Connor con Nothing Compares 2 U, tanto che nel marzo del 2015 ha annunciato che non l’avrebbe più cantata dal vivo: «È venuto il momento, per me, di smettere di cantare dal vivo Nothing Compares 2 U. – aveva spiegato nell’occasione l’artista irlandese. – La ragione principale è perché, per quella che è stata la mia educazione da cantante, non ho mai eseguito un brano nel quale non mi identifichi. Dopo venticinque anni di esecuzioni, circa nove mesi fa ho perso qualsiasi emozione nel farlo. Non voglio che il pubblico si arrabbi venendo a un mio concerto senza sentirla, ecco perché ho deciso di avvisarvi. Se cantassi solo per compiacere il pubblico farei il mio lavoro nel modo sbagliato, perché il mio lavoro – appunto – è emotivamente sensibile. Altrimenti sarei una bugiarda, e vi starei raccontando bugie. Il mio lavoro è dare innanzitutto onestà. Sono stata educata all’onestà. Non riesco a fingere, perché non sono stata abituata a farlo. In passato ho smesso di cantare altre canzoni per lo stesso motivo».
Tante sono state le ulteriori cover di Nothing Compares 2 U, tra cui la versione jazz di Aretha Franklin contenuta in Aretha Franklin Sings the Great Diva Classics e prodotta da André 3000, o quella dello scorso anno di Chris Cornell, pubblicata online dopo la morte di Prince ma già eseguita varie volte dal leader dei Soundgarden nei suoi concerti da solista.
In questo caso, però, Prince scrive un brano per una band che produce, The Family, e per il loro unico album pubblicato dalla sua Paisley Park Records.
Il brano in questione è Nothing Compares 2 U.
Il testo della canzone è dedicato all’allora fidanzata di Prince, nonché componente dei The Family, Susannah Melvoin.
Nothing Compares 2 U sarà “ignorato” fino all’8 gennaio 1990, data in cui viene pubblicato come singolo da Sinéad O’Connor, prima che entri a far parte del suo album pubblicato qualche mese dopo, I Do Not Want What I Haven’t Got. L’idea di cantarlo era venuta al manager dell’artista irlandese, Fachtna O’Kelly. Il co-direttore dell’etichetta Ensign Chris Hill nel 2009 ha ricordato alla rivista inglese Mojo il momento in cui O’Kelly gli fece ascoltare il brano per la prima volta: «Fachtna O’Kelly, il manager di Sinéad, me lo portò in una cassetta e quando lo ascoltai iniziai a piangere. Mi ero appena seduto lì con le lacrime agli occhi».
La voce angelica dell’allora 23enne Sinéad O’Connor e la sua faccia in primo piano con tanto di accenno di pianto nel finale nel video diretto da John Maybury rappresentano la svolta: primo posto delle classifiche di vendita negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Australia e la vittoria di un Grammy (Best Alternative Performance).
Nothing Compares 2 U a questo punto viene dedicata dalla O’Connor alla madre, soprattutto nella parte in cui dice: «Mamma, tutti i fiori che hai piantato in giardino sono morti quando te ne sei andata».
«Cantare quei versi fu particolarmente difficile: mia madre è stata con me estremamente violenta. Era disturbata». Sono queste le parole della cantante, che aveva avuto un rapporto travagliato proprio con la madre, scomparsa in un incidente nella metà degli anni ’80.
Dopo il successo della nuova versione, l’artista irlandese era stata invitata da Prince nella sua residenza di Los Angeles, ma pare che l’incontro non sia stato dei migliori per entrambi. Il folletto di Minneapolis avrebbe infatti insultato la O’Connor per alcune volgarità dette in alcune interviste e la cantante, per tutta risposta, avrebbe sputato addosso a Prince per poi andar via.
Un successo difficile da gestire, quello ottenuto da Sinéad O’Connor con Nothing Compares 2 U, tanto che nel marzo del 2015 ha annunciato che non l’avrebbe più cantata dal vivo: «È venuto il momento, per me, di smettere di cantare dal vivo Nothing Compares 2 U. – aveva spiegato nell’occasione l’artista irlandese. – La ragione principale è perché, per quella che è stata la mia educazione da cantante, non ho mai eseguito un brano nel quale non mi identifichi. Dopo venticinque anni di esecuzioni, circa nove mesi fa ho perso qualsiasi emozione nel farlo. Non voglio che il pubblico si arrabbi venendo a un mio concerto senza sentirla, ecco perché ho deciso di avvisarvi. Se cantassi solo per compiacere il pubblico farei il mio lavoro nel modo sbagliato, perché il mio lavoro – appunto – è emotivamente sensibile. Altrimenti sarei una bugiarda, e vi starei raccontando bugie. Il mio lavoro è dare innanzitutto onestà. Sono stata educata all’onestà. Non riesco a fingere, perché non sono stata abituata a farlo. In passato ho smesso di cantare altre canzoni per lo stesso motivo».
Tante sono state le ulteriori cover di Nothing Compares 2 U, tra cui la versione jazz di Aretha Franklin contenuta in Aretha Franklin Sings the Great Diva Classics e prodotta da André 3000, o quella dello scorso anno di Chris Cornell, pubblicata online dopo la morte di Prince ma già eseguita varie volte dal leader dei Soundgarden nei suoi concerti da solista.