«Janis Joplin mi chiese di realizzare la copertina del suo secondo disco con i Big Brother. Naturalmente doveva essere pronta per il giorno dopo! Presi qualche pasticca e lavorai tutta la notte. Mi ricordo che quando mi resi conto di aver finito, fuori era già spuntato il sole»…
Sono le parole di Robert Crumb, fumettista underground originario di Philadelphia che dal 1966 si era trasferito a San Francisco. Il disegnatore è conosciuto anche per aver collaborato con i maggiori cartoonist indipendenti (come ad esempio Rick Griffin, già noto per le grafiche dei Grateful Dead) ed è inoltre famoso per aver fondato la rivista della controcultura americana Zap Comix e per aver creato il personaggio Fritz the Cat.
Crumb è anche amico di Janis Joplin ed è proprio lei a commissionargli la copertina del secondo disco del gruppo, Cheap Thrills, uscito l’anno dopo il disco d’esordio e pubblicato subito dopo il grande successo ottenuto nelle performance live del celebre Monterey Pop Festival del 1967.
Inizialmente sulla copertina doveva essere presente una foto dei componenti del gruppo completamente nudi sul letto, ma lo scatto viene scartato dalla casa discografica ed è da qui allora che entra in gioco il fumettista.
Viene accantonata infatti anche un’altra opzione e cioè quella di mettere una foto con la sola Janis Joplin, perché sarà la cantante a chiedere e a ottenere di inserire alcuni disegni caratterizzati da una grafica e in generale da un’idea fortemente psichedeliche.
Le illustrazioni si riferiscono alla tracklist dell’album e ai componenti della band.
A partire dal cerchio centrale, si vede una Janis Joplin che sotto il sole trascina a fatica una palla da carcerato per “rappresentare” Ball And Chain.
Proseguendo verso sinistra, il riquadro più evidente è quello con un uomo col turbante che avrebbe dovuto dire ironicamente «Harry Krishna», in riferimento a un brano che poi non è più entrato nella tracklist; in realtà dice, peraltro all’insaputa di Crumb, «Art: R. Crumb», poiché la precedente scritta sarebbe potuta essere giudicata offensiva per gli Hare Krishna.
Tra gli altri disegni da segnalare, in alto a destra si vede un uomo che con forchetta e coltello cerca di mangiare il pezzo di cuore presente sul piatto per “descrivere” Piece of my heart, mentre in basso a sinistra il chitarrista James Gurley viene ritratto in maniera davvero singolare con un occhio solo che riesce a vedere tutto grazie, per così dire, all’LSD.
Ancora in basso, ma al centro, c’è un omaggio al pubblico del Fillmore, storico locale di San Francisco del celebre impresario Bill Graham, dove è stata registrata la già citata, conclusiva e live (nel vero senso della parola) Ball And Chain (la band e il produttore John Simon infatti agli altri pezzi hanno aggiunto alcune registrazioni di rumore della folla per creare l’effetto di un concerto dal vivo).
Rimanendo sempre in basso e proseguendo in particolare sulla destra, si può osservare l’ingresso del Barney’s Beanery, un bar-ristorante di Santa Monica Boulevard, West Hollywood, frequentato da Janis Joplin, per arrivare sino al logo degli Hell’s Angels di San Francisco, disegnato per volere della stessa cantante che spesso li frequentava ed usciva con alcuni di loro.
Il titolo del disco suggerito dalla band sarebbe dovuto essere Sex, Dope and Cheap Thrills, ma per la casa discografica diventa solo Cheap Thrills e viene disposto tutto sul fronte (credits del disco compresi) e non a metà tra fronte e retro, come aveva deciso inizialmente l’illustratore.
Nonostante i milioni di copie vendute, la copertina ha fruttato solo seicento dollari a Robert Crumb. Fu quella infatti la cifra corrisposta al disegnatore: una somma importante per l’epoca, ma che sarebbe potuta essere di molto superiore se avesse stipulato con la casa discografica un accordo per le royalties sulle vendite.
Robert Crumb racconterà poi che il foglio originale su cui era stata disegnata la copertina era stato consegnato alla Columbia, ma non gli è mai stato ridato indietro.
Si pensava infatti che quel disegno fosse andato perso o almeno così era stato raccontato a Crumb, finché un bel giorno, poco prima del 2000, durante un’asta di Sotheby’s, quello stesso foglio sarebbe riapparso per essere venduto a una cifra enorme a un ignoto collezionista… e soprattutto all’insaputa dello stesso disegnatore.
Sono le parole di Robert Crumb, fumettista underground originario di Philadelphia che dal 1966 si era trasferito a San Francisco. Il disegnatore è conosciuto anche per aver collaborato con i maggiori cartoonist indipendenti (come ad esempio Rick Griffin, già noto per le grafiche dei Grateful Dead) ed è inoltre famoso per aver fondato la rivista della controcultura americana Zap Comix e per aver creato il personaggio Fritz the Cat.
Crumb è anche amico di Janis Joplin ed è proprio lei a commissionargli la copertina del secondo disco del gruppo, Cheap Thrills, uscito l’anno dopo il disco d’esordio e pubblicato subito dopo il grande successo ottenuto nelle performance live del celebre Monterey Pop Festival del 1967.
Inizialmente sulla copertina doveva essere presente una foto dei componenti del gruppo completamente nudi sul letto, ma lo scatto viene scartato dalla casa discografica ed è da qui allora che entra in gioco il fumettista.
Viene accantonata infatti anche un’altra opzione e cioè quella di mettere una foto con la sola Janis Joplin, perché sarà la cantante a chiedere e a ottenere di inserire alcuni disegni caratterizzati da una grafica e in generale da un’idea fortemente psichedeliche.
Le illustrazioni si riferiscono alla tracklist dell’album e ai componenti della band.
A partire dal cerchio centrale, si vede una Janis Joplin che sotto il sole trascina a fatica una palla da carcerato per “rappresentare” Ball And Chain.
Proseguendo verso sinistra, il riquadro più evidente è quello con un uomo col turbante che avrebbe dovuto dire ironicamente «Harry Krishna», in riferimento a un brano che poi non è più entrato nella tracklist; in realtà dice, peraltro all’insaputa di Crumb, «Art: R. Crumb», poiché la precedente scritta sarebbe potuta essere giudicata offensiva per gli Hare Krishna.
Tra gli altri disegni da segnalare, in alto a destra si vede un uomo che con forchetta e coltello cerca di mangiare il pezzo di cuore presente sul piatto per “descrivere” Piece of my heart, mentre in basso a sinistra il chitarrista James Gurley viene ritratto in maniera davvero singolare con un occhio solo che riesce a vedere tutto grazie, per così dire, all’LSD.
Ancora in basso, ma al centro, c’è un omaggio al pubblico del Fillmore, storico locale di San Francisco del celebre impresario Bill Graham, dove è stata registrata la già citata, conclusiva e live (nel vero senso della parola) Ball And Chain (la band e il produttore John Simon infatti agli altri pezzi hanno aggiunto alcune registrazioni di rumore della folla per creare l’effetto di un concerto dal vivo).
Rimanendo sempre in basso e proseguendo in particolare sulla destra, si può osservare l’ingresso del Barney’s Beanery, un bar-ristorante di Santa Monica Boulevard, West Hollywood, frequentato da Janis Joplin, per arrivare sino al logo degli Hell’s Angels di San Francisco, disegnato per volere della stessa cantante che spesso li frequentava ed usciva con alcuni di loro.
Il titolo del disco suggerito dalla band sarebbe dovuto essere Sex, Dope and Cheap Thrills, ma per la casa discografica diventa solo Cheap Thrills e viene disposto tutto sul fronte (credits del disco compresi) e non a metà tra fronte e retro, come aveva deciso inizialmente l’illustratore.
Nonostante i milioni di copie vendute, la copertina ha fruttato solo seicento dollari a Robert Crumb. Fu quella infatti la cifra corrisposta al disegnatore: una somma importante per l’epoca, ma che sarebbe potuta essere di molto superiore se avesse stipulato con la casa discografica un accordo per le royalties sulle vendite.
Robert Crumb racconterà poi che il foglio originale su cui era stata disegnata la copertina era stato consegnato alla Columbia, ma non gli è mai stato ridato indietro.
Si pensava infatti che quel disegno fosse andato perso o almeno così era stato raccontato a Crumb, finché un bel giorno, poco prima del 2000, durante un’asta di Sotheby’s, quello stesso foglio sarebbe riapparso per essere venduto a una cifra enorme a un ignoto collezionista… e soprattutto all’insaputa dello stesso disegnatore.