A tradurre la nuova biografia di Leonard Cohen ci pensa Caissa Italia, una casa editrice che si occupa principalmente di manualistica, in particolare di testi destinati agli appassionati di scacchi. Una scelta bizzarra, ma alla fine neanche troppo se si vuole paragonare la strategia del giocatore con quella dell’artista di Montreal nello scrivere le sue canzoni e le sue poesie. L’autrice Sylvie Simmons non si pone problemi di sintesi e racconta con dovizia di particolari la vita di Cohen in quasi cinquecento pagine, corredate da una bella, e in qualche caso inedita, galleria fotografica. Ottima e scrupolosa anche la traduzione in italiano di Yuri Garrett che non lesina note a piè pagina per chiarire termini e festività religiose ebraiche, luoghi e situazioni che potrebbero apparire oscure al lettore.
Come ogni biografa che si rispetti la Simmons prende dalla letteratura precedente, ma macina anche chilometri per intervistare le persone giuste che svelino di prima mano fatti e situazioni accadute negli anni. Non mancano gli incontri con Cohen che dà il suo consenso finale alla veridicità degli scritti. Ci sono voluti tre anni per mettere a punto questo I’m Your Man, ma alla fine il lavoro è davvero esaustivo. La scelta narrativa segue un andamento cronologico e analizza inizialmente il Cohen poeta e scrittore nella cerchia letteraria canadese, per poi perdersi decisamente in quello di songwriter, con base soprattutto a New York e Los Angeles. Ciò che emerge è la personalità dell’artista sempre complessa e votata alla ricerca di una spiritualità costantemente frenata dall’amore per le donne e il gusto della vita. Le molte esperienze mistiche ricercate nella religione ebraica, ma anche in quella buddista zen e induista incidono fortemente sulla scrittura delle sue canzoni, ma gli argomenti trattati non tralasciano certo l’amore e le difficoltà che ha incontrato nei suoi rapporti con l’altro sesso. La galleria di donne che ha accompagnato Cohen nella sua vita è certamente l’aspetto più umano e più foriero di creatività, anche se, per sua stessa ammissione, ha sempre cercato di evitare lunghe convivenze che lo distraessero dal lavoro.
Ogni uscita discografica è sapientemente documentata tenendo conto del contesto privato e professionale che caratterizza quel momento e l’opera complessiva di Cohen viaggia anche parallela ai fatti politici e sociali con cui si è confrontato a volte anche in modo coraggioso. Bello perdersi nella narrazione fluida e ricca di particolari.