Bob Dylan, arriva al cinema “A Complete Unknown”
Da domani, 23 gennaio, esce anche nelle sale cinematografiche italiane il biopic in cui si narrano i primi anni di carriera del leggendario singer-songwriter
Da essere “un totale sconosciuto” si ritroverà presto ad essere dapprima la nuova promessa e poi il punto di riferimento della scena folk revival, fino a diventare una star che abbraccia il rock: è un sunto noto ai fan di Bob Dylan che riguarda il periodo dal 1961 al 1965 e che è oggetto della trama di A Complete Unknown, nuovo biopic basato sul leggendario singer-songwriter che arriva nelle sale cinematografiche italiane da domani, 23 gennaio.
Nei panni di Bob Dylan c’è un bravissimo Timothée Chalamet che mette sul grande schermo le sfumature caratteriali di un personaggio spesso egoista e molto determinato nell’arrivare al successo, che si allontana dalle persone con cui aveva creato importanti legami e gli avevano permesso non solo di integrarsi a New York, ma di essere anche particolarmente apprezzato. Chalamet suona e canta i brani dylaniani, imparati con perizia in modo da rendere al meglio un’interpretazione che diviene fondamentale nel film, dove la vera protagonista è davvero la musica. Tra gli altri non sono da meno Monica Barbaro nel ruolo di Joan Baez, Edward Norton nei panni di un Pete Seeger da Oscar, ed Elle Fanning che interpreta Suze Rotolo, qui ribattezzata Sylvie Russo per volere dello stesso Dylan.
Il film esce proprio in questi giorni, quando ricorrono i cinquant’anni dalla pubblicazione di Blood On The Tracks, tutt’altro periodo e tutt’altra storia rispetto alle vicende di A Complete Unknown, ma sicuramente uno degli album più amati di Bob Dylan.
Poi, nella giornata di ieri, è venuto purtroppo a mancare Garth Hudson, organista e fisarmonicista di The Band, il gruppo che ha accompagnato Bob Dylan nella sua svolta elettrica e che con lui ha vissuto giorni fantastici a Woodstock nella casa chiamata Big Pink, nelle cui cantine suonavano canzoni, melodie, ritmi che profumavano di vecchia America.
Tornando infine al film, le scelte del regista James Mangold, già dietro la macchina da presa per il biopic su Johnny Cash Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line, restituiscono una narrazione dove ovviamente tanti momenti sono adattati come di consueto alle esigenze cinematografiche, ma non fanno perdere di vista uno degli obiettivi principali che dovrebbe avere un lavoro del genere: far conoscere Bob Dylan anche a chi magari non ha seguito più di tanto (o ha addirittura ignorato) la sua lunga carriera.