Elton John - Captain Fantastic

17 maggio 1975 – Elton John, “Captain Fantastic…” disco di platino

Captain Fantastic And The Brown Dirt Cowboy, nono album in studio di Elton John, debutta direttamente al numero uno della classifica americana dei dischi pop

 

Oggi, 17 maggio 1975

Captain Fantastic And The Brown Dirt Cowboy, nono album in studio di Elton John, debutta direttamente al numero uno della classifica americana dei dischi pop, il suo primo disco a raggiungere tale risultato, e il primo della storia a essere certificato di platino (un milione di copie vendute) il giorno stesso dell’uscita. Stazionerà al primo posto delle classifiche per sette settimane diventando tre volte disco di platino (a tutt’oggi ha superato i sette milioni di copie vendute). In Inghilterra raggiunge invece solo la seconda posizione.

È il momento di massima popolarità per Elton John, la cui carriera è iniziata nel 1969 con l’album Empty Sky e decollata nel giro di un paio di anni grazie a classici come Rocket Man, Your Song, Candle In The Wind e tanti altri.

Captain Fantastic segna una svolta verso ambizioni musicali quasi in chiave prog, pur non dimenticando le classiche ballate pop al pianoforte, ed è un vero concept album che racconta in modo metaforico la storia vera degli inizi di carriera di Elton John (Captain Fantastic) e del suo autore di testi Bernie Taupin (The Brown Dirt Cowboy).

A differenza del solito, dal disco viene tratto un solo singolo, Someone Saved My Life Tonight – canzone che parla del tentativo di suicidio del cantante inglese durante il suo disastroso primo matrimonio e che raggiunge la quarta posizione nelle classifiche americane.

Nel 2006 Elton John pubblica un sequel, il disco The Captain & The Kid, che racconta cosa accaduto nei successivi trenta anni. Non avrà lo stesso successo, pur aggiudicandosi un buon tre milioni e mezzo di copie vendute.

Reunion Led Zeppelin 1988

14 maggio 1988 – Reunion dei Led Zeppelin

Uno degli eventi della giornata per i 40 anni dell’Atlantic è la reunion dei Led Zeppelin

 

Oggi, 14 maggio 1988

I Led Zeppelin si riuniscono per festeggiare i 40 anni dell’Atlantic.

Fondata quarant’anni prima da Ahmet Ertegun e Herb Abramson, la Atlantic è stata negli anni Cinquanta la culla del soul, del rhythm & blues e del jazz. È l’etichetta che ha trasformato Ray Charles in una star, che ha ospitato le incisioni di grandi jazzisti, che è stata la casa di Aretha Franklin.

Alla fine degli anni Sessanta si è aperta al rock, guadagnando il rispetto se non la venerazione di alcuni tra i maggiori musicisti dell’epoca. Uno degli eventi della giornata è la reunion dei Led Zeppelin.

È la seconda volta che Robert Plant, Jimmy Page e John Paul Jones suonano assieme da quando si sono separati otto anni prima ed è la prima volta che lo fanno dopo il Live Aid del 1985. Alla batteria c’è Jason Bonham, figlio del batterista originario John Bonham. Eseguono cinque canzoni: Heartbreaker, Whole Lotta Love, Misty Mountain Hop, Stairway To Heaven e Kashmir.

Bob Marley

11 maggio 1981 – Bob Marley, il lungo addio

Dopo una lunga malattia resa pubblica solo nei giorni precedenti, muore Bob Marley, simbolo della Giamaica e della musica reggae

 

Oggi, 11 maggio 1981

Ospedale Cedars of Lebanon di Miami, Florida. Dopo una lunga malattia resa pubblica solo nei giorni precedenti, muore Robert Bob Marley, simbolo del suo Paese, la Giamaica, e della musica reggae. Ha 36 anni.

Le sue ultime parole, rivolte al figlio Ziggy, sono: “I soldi non possono comprare la vita”.

La malattia ha cominciato a manifestarsi tre anni prima quando, nel luglio 1977, durante le cure per una ferita all’alluce del piede destro (causata da uno scontro avvenuto nel corso di una partita di calcio), gli viene diagnosticato un melanoma maligno. Marley, seguendo fedelmente i principi della religione Rasta che impone che il corpo umano sia conservato sempre integro, rifiuta l’amputazione del dito. Il tumore fa perciò il suo corso arrivando lentamente a colpire cervello, polmoni, fegato e stomaco.

A settembre del 1980, mentre sta facendo jogging al Central Park (dopo due concerti tenuti al Madison Square Garden di New York), il musicista ha un collasso. Tiene il suo ultimo concerto a Pittsburgh, allo Stanley Theater, il 23 settembre di quell’anno. Poco dopo, viene finalmente portato al Memorial Sloan-Kettring Cancer Center di New York. Lì i medici diagnosticano un tumore al cervello, ai polmoni e allo stomaco. Da New York, Marley è quindi trasportato a Miami, dove viene battezzato Berhane Selassie della Chiesa Ortodossa Etiopica il 4 novembre 1980. Cinque giorni dopo, nell’ultimo disperato tentativo di salvargli la vita, viene trasferito in un centro di trattamento in Germania, diretto dal famoso oncologo Josef Issels, dove, il 6 febbraio, Bob trascorre serenamente il giorno del suo trentaseiesimo compleanno. Purtroppo, però la malattia è in fase troppo avanzata. Mentre sta volando verso la Giamaica, per passare gli ultimi giorni di vita, è costretto ad atterrare a Miami per immediate cure mediche.

Pochi giorni dopo, la fine.

Bob Marley viene onorato con un funerale di stato il 21 maggio e sepolto con la sua chitarra Gibson Les Paul, una bibbia, una pianta di marijuana, un pallone da calcio e l’anello che aveva sempre tenuto al dito da quando glielo aveva regalato il Principe Asfa Wossen d’Etiopia, figlio del re Haile Selassie I, considerato il capo della religione Rasta.

Bruce Springsteen - Il futuro del rock

9 maggio 1974 – Bruce Springsteen: il futuro del rock

“Stasera ho visto il futuro del rock ‘n’ roll: il suo nome è Bruce Springsteen”

 

Oggi, 9 maggio 1974

Boston, Massachussetts

All’Harvard Square Theatre è in cartellone il concerto di una nascente rockstar. Si chiama Bruce Springsteen, ha 25 anni, viene da Asbury Park ed è al comando di una band di amici e compagni di scuola, la E Street Band.

Questa sera apre lo show di Bonnie Raitt.

Tra il pubblico in sala, c’è il critico musicale Jon Landau. Ha una fama sinistra: sulla rivista Rolling Stone ha stroncato, senza pietà, alcuni grandi del rock: da Eric Clapton ai Rolling Stones (dando zero stelle al loro acclamatissimo album Sticky Fingers) sino addirittura a Bob Dylan, massacrato ai tempi di Blood On The Tracks.

Landau è lì per un reportage del Real Paper, un settimanale assai influente della controcultura bostoniana dei primi anni ’70.

La musica di Springsteen lo cattura, lo travolge, lo affascina.

“Stasera”, dice, “c’è qualcuno di cui posso scrivere come avrei sempre voluto fare: senza alcun tipo di remora. In una giornata in cui avevo il bisogno di sentirmi giovane, lui mi ha fatto credere che quella di stasera fosse la prima volta in cui io ascoltavo musica rock. Dopo le sue due ore di concerto mi sono chiesto: può esistere davvero qualcuno così bravo, qualcuno che mi parli in modo tanto significativo, qualcuno che suoni rock con tale energia e in modo così glorioso? E, con i polpastrelli delle dite anestetizzati dopo il tanto tambureggiare sulla poltrona per battere il tempo, la mia risposta è stata: sì!”

“Lui è capace di tutto: è punk rocker e poeta di strada, leader di una band da bar e ballerino classico, attore e pagliaccio, chitarrista, cantante e compositore squisito. Guida la sua band come se fosse la cosa che ha fatto da quando è nato. Oggi, non riesco a pensare a nessun altro bianco che sappia fare così tante cose così bene”.

“Stasera”, conclude Landau, “il grande rock del passato mi è sfrecciato davanti agli occhi. Ma ho visto di più. Stasera ho visto il futuro del rock ‘n’ roll: il suo nome è Bruce Springsteen”.

La Columbia Records, casa discografica di Springsteen, utilizza quest’ultima frase di Jon Landau come slogan per la campagna pubblicitaria del nuovo album del Boss.

Di lì a poco Landau entra a far parte del management di Springsteen prendendo il posto di Mike Appel e contribuendo, da allora ad oggi in modo sostanziale, alla folgorante carriera del rocker del New Jersey.

Noi che non abbiamo velleità di diventare i manager di nessuno, ci limitiamo a segnalarvi la riedizione di Darkness On The Edge Of Town, forse l’album del Boss più amato dagli springsteeniani D.O.C. che viene proposto in versione deluxe con 3 cd/3dvd più poster e t-shirt.

Rolling Stones in esilio - Exile On Main Street

7 maggio 1972 – I Rolling Stones in esilio

In Inghilterra esce il nuovo LP dei Rolling Stones, il primo doppio album della loro carriera: si intitola Exile On Main Street

 

Oggi, 7 maggio 1972

In Inghilterra esce il nuovo LP dei Rolling Stones, il primo doppio album della loro carriera. Si chiama Exile On Main Street perché, dall’inverno del 1971, gli Stones decidono di lasciare la Terra d’Albione causa il nuovo regime fiscale del Regno Unito che rischia di risucchiare tutti i loro guadagni.

Di “stupefacente”, infatti, non ci sono solo le sostanze di cui Mick e Keith fanno uso: la loro creatività e la loro ispirazione lo sono almeno altrettanto. I diciotto brani di Exile trasudano country, blues, gospel, rockabilly e rock ‘n’ roll senza alcuna inibizione: sono un viaggio teso al recupero della propria memoria storica compiuto con disarmante innocenza e compiaciuta rilassatezza.

A Nellcote transitano parecchi amici degli Stones ma uno in particolare, Gram Parsons (fondatore dei Flying Burrito Brothers e membro dei Byrds) ha un ruolo fondamentale. Parsons, che aveva un debole per le droghe proprio come Richards, influenza le sonorità country del disco. Pur non accreditato, è presente nei corsi di uno dei pezzi più emblematici di Exile
On Main Street. Si chiama Tumbling Dice, viene utilizzata come primo singolo e narra la storia di un giocatore d’azzardo che non è in grado di giurare fedeltà alle sue donne.

Il bassista della band, Bill Wyman, è assente al momento dell’incisione e viene rimpiazzato da Mick Taylor, il chitarrista degli Stones dopo la morte di Brian Jones. Al pianoforte c’è Ian Stewart.

Anche se sono necessari parecchi anni prima che pubblico e critica valutino adeguatamente Exile On Main Street, il doppio album degli Stones è oggi considerato il loro album capolavoro.

Beatles all'asta

6 maggio 2004 – Beatles all’asta

A Londra Christie’s batte un record: nel corso di un’asta incassa 1.340.000 dollari dalla vendita di alcune memorabilia dei Beatles

 

Oggi, 6 maggio 2004

A Londra, Christie’s batte un record: nel corso di un’asta incassa 1.340.000 dollari dalla vendita di alcune memorabilia dei Beatles.

Tra le maggiori curiosità all’asta, una chitarra Vox Kensington usata da Lennon e da Harrison, un collare di pelle indossato da John Lennon alla fine degli anni 60 e il contratto originale firmato dai Fab Four con il loro storico manager, Brian Epstein.

Sarah Hodgson, direttrice della sezione entertainment di Christie’s, dichiara che, nel corso della sessione d’asta, sono arrivate offerte davvero pazzesche da collezionisti privati. Il contratto originale tra Epstein e i Beatles (datato 1 ottobre 1962, agli esordi cioè della carriera dei Fab Four), ad esempio, viene venduto per 122.000 sterline (oltre 150.000 euro). Stimato non oltre i 45.000 euro, è stato acquistato da un collezionista inglese per 3 volte il valore.

La chitarra Vox è venduta 100.000 sterline (quasi 130.000 euro) e il collare di pelle addirittura viene battuto alla stratosferica cifra di 117.000 sterline (quasi 140.000 euro) e cioè 8 volte il valore stimato. L’acquirente è un collezionista americano. Inoltre, un disegno a pennarello di John Lennon si vende per 12.000 euro, una lettera firmata dallo stesso Lennon a 7000 e un disegno a inchiostro (intitolato Happy Fish, pesce felice) viene venduto a 11.500 euro.

Nella medesima sessione d’asta, il poster originale di un concerto americano di Elvis Presley degli anni 50 viene venduto a 12.000 euro, un acquarello dipinto da Sid Vicious a poco più di 2.000 euro così come il poster originale di un concerto della Jimi Hendrix Experience.

Non c’è niente da fare: come cantavano in una loro canzone di Sgt. Pepper’s anche nelle aste i Beatles vanno sempre meglio.

Pete Seeger

3 maggio 1919 – Nasce Pete Seeger

A New York nasce Pete Seeger, destinato a diventare uno dei monumenti del folk americano

 

Oggi, 3 maggio 1919

A New York nasce Pete Seeger, destinato a diventare uno dei monumenti del folk americano. Per molti, i Seeger hanno rappresentato in musica quello che i Kennedy sono stati per la politica e cioè una delle più influenti saghe famigliari d’America.

Charles Seeger, il padre di Pete, è stato infatti uno dei più importanti musicologi degli USA, la sua matrigna Ruth Crawford Seeger una straordinaria compositrice e i suoi fratellastri Mike e Peggy due autentiche colonne del folk revival.

Pete inizia a suonare negli anni ’30, attratto dalla tradizione dei Monti Appalachi, ma anche dalle lotte operaie e dai primi movimenti sindacali.

La sua sensibilità politica diventa un marchio di fabbrica che lo accompagnerà per tutta la carriera. Con i Weavers prima, con Woody Guthrie poi sino al lungo sodalizio con il figlio di Woody, Arlo Guthrie, Seeger insegnerà all’America a cantare l’impegno sociale utilizzando suoni e melodie delle radici. Il suo pensiero politico esplicito (è iscritto al Partito Comunista Americano negli anni in cui il senatore McCarthy dà vita alla “caccia alle streghe”) e anche il suo impegno ecologista gli creeranno però tanti problemi.

Ancora oggi, il nome di Pete Seeger in America è sinonimo di consapevolezza politica e di visione progressista del mondo. Se n’è accorto Bruce Springsteen quando, nel 2006 ha pubblicato The Seeger Sessions, uno dei progetti più belli della sua carriera basato proprio sui pezzi resi popolari da Seeger, ma che negli USA è stato accolto con una certa freddezza.

Il 27 gennaio del 2014, Pete Seeger è morto a New York: aveva 94 anni e nemmeno tre mesi prima era sul palco del Farm Aid a cantare This Land Is Your Land. Il giorno dopo, Bruce Springsteen dichiara: “Ieri è morto un grande amico e uno dei miei idoli: Pete Seeger…

1° maggio 1980 – Pink Floyd, “Another Brick In The Wall” al bando in Sudafrica

Il governo del Sudafrica, in pieno regime di apartheid, decide di mettere al bando Another Brick In The Wall dei Pink Floyd

 

Oggi 1° maggio 1980

Il governo del Sudafrica, in pieno regime di apartheid, decide di mettere al bando il brano Another Brick In The Wall, tratto dal concept album The Wall, pubblicato dai Pink Floyd il 30 novembre del 1979.

Il 9 giugno 1980, neanche un mese dopo l’assurdo provvedimento, sempre a Else’s River, durante una manifestazione studentesca, viene lanciata una molotov su una camionetta della polizia. Due poliziotti bianchi balzano fuori dal mezzo e sparano ad altezza d’uomo ferendo 15 ragazzi e uccidendone 2.

Roger Waters, autore del brano, quando compone Another Brick In The Wall si ispira, in realtà, al clima severo e restrittivo dell’Inghilterra degli anni 50 nel quale lui stesso è cresciuto. Per la registrazione originale, i Pink Floyd utilizzano un coro di studenti veri della Islington Green, una delle scuole più progressive del Regno Unito che si trova a pochi isolati di distanza dallo studio londinese in cui Waters e compagni stanno incidendo The Wall.

Il gruppo di studenti ha come insegnante di musica un certo professor Alun Renshaw, un tipo bizzarro che fuma in classe, dice parolacce e indossa jeans strettissimi. Ma che utilizza metodi alternativi d’insegnamento che affascinano i suoi ragazzi dei quali lo stesso Renshaw è assai orgoglioso.

La storia di Alun Renshaw e del coro dei ragazzi di Another Brick In The Wall è diventata il soggetto di una fiction inglese andata in onda sulla BBC nell’ottobre del 2007.

 

Erin Everly e Axl Rose

28 aprile 1990 – Axl Rose: oggi sposo, domani chissà…

Axl Rose, frontman dei Guns N’ Roses, si sposa con Erin Everly, figlia di Don Everly degli Everly Brothers

 

Oggi, 28 Aprile 1990. Dopo anni di relazioni turbolente, Erin Everly (figlia di Don Everly degli Everly Brothers) e il suo fidanzato William Bruce Rose Jr. (famoso ai più come Axl Rose, cantante e leader dei Guns N’ Roses) convolano a giuste nozze nella Cappella di Cupido a Las Vegas, Nevada.

Come colonna sonora della cerimonia, Axl ha scelto uno dei suoi idoli musicali, Dan McCafferty, il frontman dei Nazareth. Ma il cantante si rifiuta nonostante dichiari che ben 18 persone dell’entourage di Axl lo abbiano supplicato di esibirsi. “Axl desiderava che io cantassi in chiesa Love Hurts, l’amore ti fa soffrire”, dirà in seguito McCafferty, “lo avessi fatto, la canzone sarebbe durata di più del loro matrimonio”. Che infatti fallisce neanche un mese dopo. Poi, i due si riconciliano, Erin rimane incinta ma perde il bambino. Axl è inconsolabile. Quando sa che la ragazza ha abortito si scaglia contro un vicino di casa e lo aggredisce a colpi di bottiglia.

I due amanti quindi si separano nuovamente ma Axl non molla il colpo: continua a corteggiare Erin mandandole mazzi di rose, lettere d’amore e persino dei canarini. Lei, in cambio, lo denuncia per molestie sessuali e violenze domestiche.

Eppure, quella tra Axl ed Erin è una grande storia d’amore: come testimonia la canzone Sweet Child O’ Mine (con un testo romantico scritto dallo stesso Axl per la sua amata) nel cui videoclip recita proprio la bella Erin.

Grand Funk Railroad

27 aprile 1972 – Grand Funk Railroad

I Grand Funk Railroad si sono accorti che il loro vecchio amico, nonché manager, Terry Knight li ha fregati

 

Oggi, 27 aprile 1972

La questione si fa seria: Don Brewer, Mark Farner e Mel Shacher famosi nel mondo rock come Grand Funk Railroad si sono accorti che il loro vecchio amico nonché manager Terry Knight li ha fregati.

I Grand Funk non hanno esitazioni: prima licenziano e poi denunciano per truffa il loro ex manager. Proprio con lui, anni addietro, avevano iniziato la loro carriera: allora si facevano chiamare Terry Knight & The Pack. Poi lo stesso Knight, ispirandosi alla Grand Trunk Railroad (una ferrovia molto popolare nel Michigan, lo stato di provenienza del gruppo) aveva coniato il nuovo nome. Si era levato dalla band per diventarne il manager.

Esplosi al Pop Festival di Atlanta nel 1969, i Grand Funk Railroad diventano uno dei power trio più popolari del nuovo rock. Ma il sodalizio (seppur privato della definizione di Railroad) prende quota proprio dopo il licenziamento di Knight. Sotto la guida artistica di Todd Rundgren, infatti, i Grand Funk pubblicano il loro più grande successo intitolato semplicemente We’re An American Band che contiene l’omonimo, greatest hit.

“Ho scritto una canzone che racconta la nostra vita on the road”, ha spiegato Don Brewer. Infatti, il ritornello recita: arriviamo in città e diamo vita a una festa… siamo una band americana. Tutte le strofe contengono frammenti di vita vissuta: dalla citazione di Freddie King, il bluesman che apriva i loro concerti, alle “four young chiquitas”, le quattro giovani fan che li aspettano nella hall di un albergo pronte a salire in camera con loro.

Barbra Streisand

24 aprile 1942 – Barbra Streisand: è nata una stella

A Williamsburg, un quartiere di Brooklyn, nasce Barbra Joan Streisand

 

Oggi, 24 aprile 1942.

A Williamsburg, un quartiere di Brooklyn, nasce Barbara Streisand. Ha solo 15 mesi, quando suo padre Emmanuel (un insegnante elementare emigrato dall’Austria) purtroppo muore.

La grande occasione le capita nel 1962 e lei non se la fa sfuggire: notata dal celeberrimo pianista Liberace, la Streisand (che ha appena compiuto 20 anni) appare al suo fianco nel famoso show televisivo condotto da Ed Sullivan. È un successo immediato. Neanche un anno dopo di lei si scrive che “è il più grande, nuovo talento vocale d’America”. Il suo primo LP, The Barbra Streisand Album (del 1963) le vale subito due Grammy Awards.

Nonostante la grande rivoluzione rock, alla fine degli anni ’70 grazie anche ai successi cinematografici di Come Eravamo e di È nata una stella, la Streisand è la terza artista più venduta d’America. Solo Elvis e i Beatles hanno saputo fare meglio.

Nel frattempo, Hollywood l’ha rapita e lei ha conquistato anche il pubblico del cinema: con Funny Girl, nel 1968, vince l’Oscar come miglior attrice e l’anno dopo con Hello Dolly mostra il suo talento eclettico in uno dei più celebri musical della storia.

Da sempre sostenitrice attiva del partito Repubblicano, Barbra Streisand è una strenua supporter delle campagne presidenziali dei coniugi Clinton: da quelle di Bill negli anni ’90 a quella di Hillary nel 2008.

Sid Vicious e la sua versione di "My Way"

23 aprile 1978 – Sid Vicious e la sua versione di “My Way”

Sid Vicious entra in scena cantando, con timbro vocale artatamente modificato, un’improbabile versione di My Way

 

Oggi, 23 aprile 1978

In un piccolo teatro di Parigi la cinepresa di Julien Temple, che sta dirigendo il film documentario sui Sex Pistols intitolato La grande truffa del rock ‘n’ roll sta immortalando il bassista del gruppo. Sid Vicious entra in scena cantando, con un timbro vocale artatamente modificato, un’improbabile versione di My Way, il grande classico di Paul Anka reso popolare da Frank Sinatra.

L’esibizione che mostra un Sid Vicious a modo suo elegante, con tanto di giacca bianca e pantaloni neri, viene accolta da reazioni scomposte della gente in sala, specie quando il brano a sorpresa prende un piglio punk rock assolutamente inusuale. Sul finale, dopo aver destrutturato in alcuni momenti e addirittura massacrato la versione originale, Sid estrae una pistola di tasca e inizia a sparare sul pubblico. Poi se ne va mostrando il dito medio ai sopravvissuti.

Pubblicato come 45 giri qualche mese dopo, il pezzo diventa una grandissima hit, il brano più venduto dei Sex Pistols insieme ad Anarchy in the U.K. Sul lato B del disco Steve Jones e Paul Cook dei Sex Pistols ospitano alla voce Ronnie Biggs, un criminale inglese famoso per aver partecipato alla grande rapina sul treno del 1963 per essere fuggito di prigione nel 1965 e dopo una plastica facciale essersi successivamente rifugiato in Brasile. Raggiunto lì da Jones e Cook proprio nei primi mesi del 1978 Biggs incide No One Is Innocent che, abbinato a My Way, entra nelle top ten inglesi in meno di una settimana.

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