Elton John, la recensione del concerto di San Siro
I suoi grandi classici, le immagini di una vita che scorrono su tre maxi-schermi, la dedica all’amico Gianni Versace e tanto altro in oltre due ore di concerto allo Stadio San Siro di Milano per Elton John, ultima data nel nostro Paese del suo lungo tour d’addio
Ha salutato così il pubblico italiano Elton John, con un vero e proprio debutto nel tempio del rock milanese colmo di fan in delirio, una grande festa per l’ultima data nel nostro Paese del Farewell Yellow Brick Road – The Final Tour. “È il nostro ultimo show in Italia, quindi divertiamoci e rendiamolo memorabile”, ha dichiarato in apertura di concerto, e non ha affatto tradito le aspettative. Con lui sul palco, una super band di musicisti che con Rocket Man hanno condiviso anni di carriera, su tutti Ray Cooper alle percussioni.
Oltre due ore di concerto in cui la leggenda del pop condensa il meglio della produzione nata dalla storica collaborazione con Bernie Taupin, da Rocket Man a Crocodile Rock, da Candle in the Wind a Sorry Seems To Be The Hardest Word, e ancora Tiny Dancer, Someone Saved My Life Tonight e Don’t Let The Sun Go Down On Me, che Sir Elton dedica al suo amico Gianni Versace.
Nessuna pausa, solo due rapidi cambi d’abito, classici occhiali à la Elton e giacche sgargianti, fino alla vestaglia rosa con cui torna sul palco per i tre bis finali, Cold Heart nella versione remix uscita qualche mese fa insieme a Dua Lipa, una toccante Your Song e, in chiusura, Goodbye Yellow Brick Road.
Sui tre maxi-schermi scorrono le immagini di una vita, il pianoforte si muove da un lato all’altro del palco e Elton John chiude la serata dando prova, per l’ennesima volta, del suo incredibile talento.