Paolo Saporiti – Grandi verità (Live)
Grandi verità è il brano che Paolo Saporiti ci fa ascoltare dal vivo in versione voce e chitarra negli studi di Jam TV
Parte da un monologo che propone abitualmente anche nei live Paolo Saporiti per arrivare poi subito a Grandi verità. Il brano fa parte del suo nuovo album La mia falsa identità, pubblicato da OrangeHomeRecords/Believe Music Italia. Si tratta del nono disco in studio che il cantautore milanese definisce ‘definitivo’ per svariate ragioni: la mole di lavoro, i tempi di realizzazione, i contributi artistici e l’impegno economico profusi.
Paolo Saporiti sta presentando il suo album dal vivo e tutte le date sono sul sito ufficiale del cantautore.
I brani contenuti nel disco sono venti, suddivisi in due capitoli: Lo sfratto e La Zattera. Il primo è inteso nell’accezione canonica di “estromissione delle persone da un domicilio” ma racconta anche di un dolce tipico di Pitigliano, la Gerusalemme toscana, realizzato a forma di piccolo bastone, per ricordare l’oggetto che il messo governativo usava per segnalare agli abitanti – bussando appunto alle porte – che era giunta l’ora di raggiungere il resto della comunità, nel ghetto, durante la cacciata del XVII secolo. I pasticcieri pensarono così di creare un dolce che potesse tenere viva quella memoria; il secondo capitolo invece cita il quadro di Géricault La zattera della Medusa (1818-19) in cui è rappresentato il naufragio della Medusa. Un caso che fece grande scalpore all’epoca di una nave naufragata davanti alle coste francesi. I sopravvissuti si abbandonarono ad atti di cannibalismo, nel nome della sopravvivenza.
“La mia falsa identità potrebbe rappresentare tanto la fine del percorso intrapreso fino a ora, quanto un nuovo inizio. Un punto di svolta sicuro nella visione e nella proposta di me stesso. Ci arrivo a 50 anni, con un cammino importante alle spalle, e dopo la pandemia. Ho voluto unire aspetti autobiografici, più o meno evidenti, vissuti introspettivi e punti di vista poetici sul sociale, sul mondo e sulla vita stessa, ma la mia cifra rimane comunque un insieme di fantasia, di sogno e di rielaborazione del lutto, di ricerca della felicità, tramite l’assunzione della sofferenza e della musica come compagna di crescita essenziale e metafora per la vita”, afferma Saporiti.
L’album è nato dall’iconico incontro tra la chitarra acustica e la voce di Paolo Saporiti, questa volta valorizzati dallo stretto rapporto intessuto con le orchestrazioni e l’elettronica ed il lavoro precedentemente sperimentato sul progetto Acini live vissuto con Alberto N. A. Turra alla chitarra elettrica e Lucio Sagone alla batteria.
La scrittura del violoncellista Stefano Cabrera (GnuQuartet, Gnus Cello) e del produttore Raffaele Abbate, l’elettronica cinematica ed emozionale, la cura per i dettagli, rendono La mia falsa identità un lavoro discografico maturo, ispirato a un concetto di fondo lasco magari, sfaccettato e multiforme, ma proprio per questo estremamente contemporaneo: la confusione, la molteplicità e l’incontro/scontro delle identità, dopo la caduta degli ideali, degli dei e dei muri, non è mai stata tanto evidente come oggi.
Il disco gode anche dei featuring di Mario Arcari (De Andrè, Fossati, Capossela, Paoli) e il suo oboe d’amore nel brano Un sogno ancora da inventare e dell’ensemble GnuQuartet (De Gregori, Fabi, Meta, Afterhours, Bersani, per citarne alcuni) in L’autobomba.