12/12/2022

Pattie Boyd, “My Life In Pictures” è il nuovo libro della musa di George Harrison e Eric Clapton

Come raccontare la propria vita al fianco di grandi star attraverso più di 300 immagini e opere

Se trascorri gli anni d’oro della tua giovinezza nella Swinging London, fai la modella, frequenti i luoghi più cool e le più grandi star della musica, pubblicare un libro che racconti la tua vita e sia, perché no, d’ispirazione per le nuove generazioni, è un atto più che generoso e certamente molto apprezzato da chi, tutta quella storia, l’ha sentita solo raccontare e ha imparato a fantasticarci su. Pattie Boyd è una donna che possiede ancora oggi quell’eleganza e quel fascino naturale che avevano letteralmente fatto perdere la testa a personaggi come George Harrison e Eric Clapton, di cui è stata musa e moglie.

Pattie Boyd: My Life In Pictures è un volume che racchiude più di 300 immagini e opere, la chiave d’accesso agli archivi personali che la bionda icona inglese ha deciso di aprire per raccontare l’eccitante e scandaloso mondo della moda. Minigonne, geometrie e capelli a caschetto, una rivoluzione stilistica che segna un punto di svolta per una generazione libera e creativa, riversata per le strade elettrizzanti di una città al centro del mondo.

Oggi, il nome di Pattie Boyd è sinonimo di emancipazione femminile e di controcultura giovanile, quella rivoluzione di cui nessuno di loro, protagonisti, si rendeva davvero conto e che coinvolgeva la musica, la moda e quella spiritualità che nei favolosi 60 si scopriva e si sperimentava. Una vita sotto i riflettori e davanti all’obiettivo dei più grandi fotografi del 20esimo secolo: il volume racconta gli esordi da modella a posare per Vogue e Vanity Fair fino agli scatti della stessa Boyd, che si innamora della fotografia proprio durante gli shooting di cui è protagonista.

E se è vero che ogni grande genio si è lasciato ispirare dalla propria musa, Pattie Boyd può ritenersi responsabile di canzoni senza tempo come Something, scritta per quella magra, bionda, affascinante ragazza inglese da Harrison, o Layla e Wonderful Tonight, certamente due delle canzoni più amate di Slowhand.
Il senso di libertà che si sperimentava negli anni ’60 sembra raccontare di un universo che ha luogo nel futuro più che nel passato, se lo si confronta con il senso di frustrazione di spaesamento tipici invece di oggi, dove si cerca con affanno il proprio posto nel mondo. Per questo Pattie regala in chiusura un suo personale incoraggiamento alle giovani ragazze e al loro coraggio, a cui non dovrebbero mai rinunciare.

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