Ben Harper al Roma Summer Fest, la recensione del concerto
Ben Harper si prende tutto il pubblico della Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Oltre due ore di concerto per uno dei più apprezzati rocker della scena internazionale
Un pienone festante, un entusiasmo che è una caratteristica del pubblico del Roma Summer Fest: la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma diventa lo spazio ideale per feste di musica come quella di giovedì 4 agosto per Ben Harper, un musicista diventato un mito generazionale senza l’ausilio della propaganda del business. L’effetto che la musica di Harper riesce ad avere sul suo pubblico è dimostrato dal fatto che la platea cantava ogni suo brano, da Burn To Shine a The Will To Live. Quel che colpisce di Ben Harper è la padronanza con cui rilegge la storia: se affronta il soul sembra di ascoltare una stella della Motown; se rilegge Jimi Hendrix i suoni sono quelli; se suona reggae, sembra di ascoltare Bob Marley. Il tutto senza perdere la propria individualità: sono pochi oggi gli artisti della generazione di Harper che conoscono così bene il passato e al tempo stesso sono capaci di parlare la lingua del loro tempo.
Ben Harper a Roma ha dato una lezione di musica con uno strepitoso omaggio alla tradizione soul alla maniera di Sam Cooke e di Otis Redding, confermando così di essere uno dei personaggi più interessanti della scena musicale internazionale. Forte di brani come Below Sea Level, con cui ha aperto lo show, Don’t Give Up on Me Now e Jah Work, l’artista ha fatto tesoro di tutta la sua esperienza, suonando con i suoi Innocent Criminals, una formazione che lo conosce e lo asseconda a perfezione e che allinea ottimi musicisti, bravissimi sia nel ruolo di backing band sia di solisti. In sequenza sono stati proposti brani come Steal My Kisses, Need to Know Basis e We Need to Talk About It, questi ultimi due tratti dal nuovissimo album Bloodline Maintenance. In scaletta anche alcuni momenti strumentali in cui l’artista si è cimentato con la lap steel (proponendo brani come Lebanon, tratti dal suo penultimo lavoro Winter Is For Lovers) e con la chitarra acustica. Fra tanti cambi di chitarra a rimarcare le sue doti di eccezionale strumentista e tanti momenti intimi in cui l’artista si è raccontato al pubblico, la scaletta è proseguita con le sue hit più famose come Diamonds On The Inside, Better Way, With My Own Two Hands e She’s Only Happy in the Sun. Celebre come chitarrista e come collezionista di chitarre, Harper è ormai un cantante straordinario, capace di citare i grandi maestri e di conquistare il pubblico con un numero destinato a rimanere a lungo nella memoria dei fan.
04/08/2022 – ROMA, CAVEA DELL’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA – FOTO DEL CONCERTO DI BEN HARPER & THE INNOCENT CRIMINALS DI ALESSANDRO SGRITTA