A Mosca, nella sede dell’Unione degli Scrittori della Federazione Russa, il jazz singer Boris Savoldelli ha ricevuto il Premio Letterario Internazionale Sergej Esenin per la sezione “La Parola Cantata”.
L’importante premio è stato consegnato a Boris Savoldelli, nel corso della cerimonia moscovita lo scorso 2 ottobre, da Valery Ganicev, Presidente dell’Unione degli Scrittori della Federazione Russa, per il lavoro di ricerca che ha portato il cantante italiano alla realizzazione di un progetto intitolato Esenin in Jazz e dedicato proprio alle poesie di Sergej Esenin cantate in arrangiamenti jazz con il Quartetto Jazz Feelin’s, guidato dall’arrangiatore e pianista russo Gennady Feelin.
Boris Savoldelli ha iniziato il Tour in Russia con il progetto Esenin in Jazz il 19 settembre e lo proseguirà fino a fine ottobre.
Il cd con le musiche del progetto, prodotto dall’etichetta di Igor Butman, sassofonista russo poco conosciuto in Italia ma vera star in Russia, verrà presentato giovedì 22 ottobre al teatro della città di Ryazan, la provincia dove il poeta Sergej Esenin è nato e ha vissuto la sua giovinezza.
Il premio, spiega il Consiglio dell’Unione degli Scrittori della Federazione Russa nelle motivazioni della scelta «è stato conferito per la sensibilità con cui il progetto è stato sviluppato e per la straordinaria abilità con cui Savoldelli è stato in grado di dare voce, pur non essendo russo e utilizzando tre diverse lingue, alla profondità delle poesie di Esenin, eroe nazionale per il popolo russo e poeta di straordinaria forza evocativa nonché lirista di una realtà composta da grandi contrasti, come dimostrano il suo amore tanto decantato per la madre, ma anche la passione smodata per l’alcool e la vita avventurosa».
«Il progetto – ricorda Savoldelli – è il risultato di un lunghissimo ed estenuante lavoro di ricerca sul poeta russo, ricerca che mi ha consentito di affrontare la sfida di cantare le poesie in ben tre lingue: italiano, inglese e russo, certamente la più complessa. Il testo di uno dei brani in italiano, forse il più bello, si intitola Canto, rido e piango ed è stato adattato nella nostra lingua dal cantautore camuno Alessandro Ducoli, da anni mio collaboratore».
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«Il progetto – ricorda Savoldelli – è il risultato di un lunghissimo ed estenuante lavoro di ricerca sul poeta russo, ricerca che mi ha consentito di affrontare la sfida di cantare le poesie in ben tre lingue: italiano, inglese e russo, certamente la più complessa. Il testo di uno dei brani in italiano, forse il più bello, si intitola Canto, rido e piango ed è stato adattato nella nostra lingua dal cantautore camuno Alessandro Ducoli, da anni mio collaboratore».
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