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Bruce Springsteen e le sue cover soul in “Only The Strong Survive”
Nuovo album di cover soul dal titolo Only The Strong Survive per Bruce Springsteen, qui senza quasi tutta la E Street Band e ancora una volta col produttore Ron Aniello
Quando a inizio settembre si erano sparse le prime voci di un nuovo disco di Bruce Springsteen probabilmente in pochi si sarebbero aspettati ciò che da lì ad un paio di mesi sarebbe diventato realtà. Eppure, a ben pensarci, è quanto di più naturale possibile. Da qualche anno a questa parte il Boss sembra esser nel pieno di una fase di bilanci: dallo show a Brodway, al malinconico Western Stars fino a Letter To You. In questa prospettiva, un disco come Only The Strong Survive, un disco di sole cover soul, s’incastona perfettamente, per chi come Bruce Springsteen da quella tradizione musicale ha attinto ispirazione a piene mani per una vita. Una lettera d’amore scritta in pieno lockdown, subito dopo le sessioni di Letter To You, con uno sguardo di riconoscenza al passato, per il gusto di suonare quei brani con la gioia di chi ne conosce il valore profondo. “I remember my first love affair”, la frase d’apertura del disco, non a caso. Da grandi classici degli anni ‘60 fino a brani dei primi 2000, per questo disco Bruce rinuncia a quasi la totalità della E Street Band, ad esclusione della sezione fiati, per ritrovare il produttore Ron Aniello, che qui ha messo mano a tutti gli strumenti, tranne che a chitarra e pianoforte.
Il risultato è un bel disco che fluisce all’ascolto, in cui è evidente quanto si debbano esser divertiti nel farlo, ma dalla vibe un po’ troppo positiva, rinunciando per questo a tutto un ventaglio di sfumature che certi brani, forse, avrebbero meritato. Il trasformismo della voce di Bruce, qui per scelta programmatica al centro del progetto, fa da contraltare ad arrangiamenti estremamente fedeli agli originali, tanto da farci chiedere chissà quale sarebbe stato l’effetto finale, se solo si fossero sbottonati un attimo di più.
