Counting Crows all’Alcatraz di Milano, il report (12/10/2025)
Tra nuove canzoni e grandi classici, la band californiana è tornata ancora una volta nel nostro Paese per un grande concerto
Sempre grande energia per i Counting Crows che sono tornati dal vivo in Italia a distanza di tre anni dall’ultima volta (qui il nostro report). La band di Adam Duritz si è esibita all’Alcatraz di Milano dall’alto di un’esperienza di quasi trentacinque anni di carriera, per dare vita a un live come sempre ricco di sfumature.
Si parte con Spaceman in Tulsa, dal nuovo album Butter Miracle, The Complete Sweets!, pubblicato lo scorso maggio. Inutile far attendere il pubblico fino ai bis per Hard Candy e per Mr. Jones, la grande hit giocata dunque ancora una volta come jolly già alla terza casella della scaletta. I Counting Crows sono in grado di spaziare come sempre in un loro live, non solo per merito della solita voce impeccabile di Adam Duritz, ma anche per le atmosfere che alternano: la delicata Colorblind e, quasi verso la fine, una commovente A Long December spiegano meglio le capacità del gruppo di calarsi con criterio nelle ballad, rimanendo sempre potente ed efficace. Il frontman ha voglia di scherzare dopo aver eseguito senza pause alcuni dei primi brani in programma nel corso della serata, come quando parla di un fan club che ha seguito i Counting Crows negli Stati Uniti, prima di suonare With Love, From A-Z; quest’ultima traccia fa parte del nuovo album, così come Virginia Through The Rain, Boxcars e nei bis Under the Aurora, presenti anch’esse in setlist.
Quando i Counting Crows attingono dalla loro storia è ovvio che non deludano il pubblico con le loro canzoni originali, tra cui un’ acclamata Round Here, ma anche le cover nel live sono interessanti, quando si passa da Blues Run the Game di Jackson C. Frank in acustico, a Friend of the Devil dei Grateful Dead, fino a Big Yellow Taxi di Joni Mitchell. Adam Duritz si siede inoltre al piano per the 1 di Taylor Swift, a testimoniare quanto i Counting Crows siano in grado di rileggere il passato e il presente della musica americana rendendolo proprio. James Immerglück come sempre è grande protagonista del sound del gruppo.
Nei bis finali si vede sul palco anche Stef Burns alla chitarra per una travolgente Hanginaround.
“We will be back” dichiara alla fine Adam Duritz al microfono dopo aver ringraziato i presenti. E noi siamo già qui ad attendere la prossima volta.
Scaletta:
Spaceman in Tulsa
Hard Candy
Mr. Jones
Virginia Through the Rain
Omaha
If I Could Give All My Love -or- Richard Manuel Is Dead
With Love, From A‐Z
Miami
Colorblind
Blues Run the Game (Cover di Jackson C. Frank)
Friend of the Devil (Cover dei Grateful Dead)
Big Yellow Taxi (Cover di Joni Mitchell)
Round Here
Raining in Baltimore
Boxcars
the 1 (Cover di Taylor Swift)
A Long December
Rain King
Bis:
Under the Aurora
Hanginaround (con Stef Burns)
Holiday in Spain



