Tanti auguri a Lawrence Ferlinghetti. L’ultimo cantore della beat generation californiana spegne oggi 100 candeline. La sua città d’adozione San Francisco ha istituito proprio per oggi il Lawrence Ferlinghetti Day e l’epicentro dei festeggiamenti sarà la sua libreria, City Lights, vero punto di riferimento per la controcultura americana. Ma lui non ci sarà. “Sono praticamente cieco – ha dichiarato Ferlinghetti – non sarebbe divertente”. Ma non finisce qui. Proprio oggi uscirà la sua nuova fatica letteraria, Little Boy, un romanzo autobiografico narrato in terza persona, senza punteggiatura. Un flusso di coscienza con riferimenti alla prematura morte del padre e a quando la madre fu rinchiusa in un manicomio poco dopo la nascita del piccolo Lawrence.
Una storia nomade quella di Ferlinghetti, un secolo di vita che parte da Brescia (il padre Carlo arriva negli USA nel 1894) passando per lo Stato di New York, la Carolina del Sud e la California. Direzione San Francisco. Nel 1953, infatti, proprio a Frisco, Ferlinghetti fonda la casa editrice, con relativa libreria, City Lights. Un vero e proprio faro per scrittori, poeti, intellettuali che rigettano la cultura ufficiale per imporne una alternativa, ribelle, anarchica, sincopata. In una parola, beat. Una generazione che vede in Allen Ginsberg, Neal Cassady, Gregory Corso, Jack Kerouac e lo stesso Ferlinghetti i cantori di una rivoluzione letteraria senza precedenti. Proprio City Lights pubblica l’opera scandalo di Ginsberg, Howl, che nel 1956 porterà a processo il suo autore e l’editore per diffusione di oscenità. Nel decennio successivo Ferlinghetti rimane un punto di riferimento importante per San Francisco. L’amicizia con Bob Dylan e la frequentazione di City Lights da parte di musicisti che vivevano a San Francisco danno la conferma dell’importanza che Ferlinghetti riveste nella controcultura californiana.
Buon compleanno Lawrence, cento di questi giorni.
Una storia nomade quella di Ferlinghetti, un secolo di vita che parte da Brescia (il padre Carlo arriva negli USA nel 1894) passando per lo Stato di New York, la Carolina del Sud e la California. Direzione San Francisco. Nel 1953, infatti, proprio a Frisco, Ferlinghetti fonda la casa editrice, con relativa libreria, City Lights. Un vero e proprio faro per scrittori, poeti, intellettuali che rigettano la cultura ufficiale per imporne una alternativa, ribelle, anarchica, sincopata. In una parola, beat. Una generazione che vede in Allen Ginsberg, Neal Cassady, Gregory Corso, Jack Kerouac e lo stesso Ferlinghetti i cantori di una rivoluzione letteraria senza precedenti. Proprio City Lights pubblica l’opera scandalo di Ginsberg, Howl, che nel 1956 porterà a processo il suo autore e l’editore per diffusione di oscenità. Nel decennio successivo Ferlinghetti rimane un punto di riferimento importante per San Francisco. L’amicizia con Bob Dylan e la frequentazione di City Lights da parte di musicisti che vivevano a San Francisco danno la conferma dell’importanza che Ferlinghetti riveste nella controcultura californiana.
Buon compleanno Lawrence, cento di questi giorni.