(Foto: Pdu/Mauro Balletti)
Negli ultimi tempi il suo vecchio successo Brava è addirittura il brano che accompagna la pubblicità di una nota compagnia telefonica, che a sua volta fa da sponsor principale al campionato di calcio di Serie A. La voce di Mina viene così slegata dal suo personaggio pubblico, celebrato ormai da più di 40 anni solo con filmati di repertorio per la sua volontà di non apparire sulle scene. La voce di Mina si rivolge dunque ai giovani o alle nuove generazioni e costituisce a suo modo una presenza costante ancora oggi, in questo 2020, in cui ha compiuto 80 anni.
Massimiliano Pani, il figlio della grande cantante che da tanti anni cura la produzione dei dischi della madre, non approfondisce tale discorso, ma lo accenna soltanto nelle prime battute della conferenza stampa online dei giorni scorsi in cui è stato presentato l’ampio progetto Italian Songbook.
Si tratta di una collana della quale sono stati appena pubblicati due album intitolati Cassiopea e Orione, come due delle 88 costellazioni del nostro cielo, l’una boreale e l’altra equatoriale. I nomi sono stati scelti senza una ragione precisa, ma era per evitare di chiamarli più banalmente con la numerazione 1, 2, 3 e così via, spiega ridendo Massimiliano Pani. Nei due album appena usciti sono presenti 30 cover, già pubblicate da Mina nel corso della sua lunga carriera, e in particolare nel periodo tra il 1975 e il 2018. Non c’è un filo logico nella scelta o nella successione dei pezzi, tutti riversati in digitale, editati, restaurati, rimasterizzati e rimixati, ma solo il gusto personale della cantante che ha voluto riproporre alcuni brani collocati all’interno di album che magari non hanno ottenuto l’ascolto che meritavano o sono stati dimenticati nel corso degli anni. Si diceva 30 cover, 15 per ognuno dei due album, che si chiudono entrambi con una cover inedita nella versione proposta da Mina.
Un tempo piccolo chiude Cassiopea. La canzone è stata scritta da Antonio Gaudino, Alberto Laurenti e Franco Califano, ed è stata ricantata da Mina con il testo rimaneggiato della versione dei Tiromancino e risalente al 2005.
Nel cielo dei bars chiude invece Orione ed è un brano scritto da Leo Chiosso e Fred Buscaglione e interpretato dallo stesso Fred Buscaglione, che fu pubblicato postumo su 45 giri, poco tempo dopo la sua scomparsa.
Per quanto riguarda i tempi di pubblicazione dei nuovi lavori della collana, il progetto potrebbe avere cadenza annuale e si potrebbe pensare anche a “tematiche diverse” per il suo prosieguo (per esempio raggruppando i tanti duetti o le tante collaborazioni con altri artisti), considerando la discografia di Mina, caratterizzata da 1.400 brani e più di 100 album.
Dopo Mina Fossati dell’anno scorso, album di inediti realizzato insieme ad Ivano Fossati, non è escluso nemmeno un nuovo lavoro proprio di soli inediti, racconta ancora Pani, il quale descrive la madre come una persona sempre impegnata ad ascoltare le novità musicali e la tanta nuova musica che le viene recapitata. Si parla di circa 3-4.000 progetti all’anno inviati direttamente a Mina e che lei ascolta con pazienza, selezionando e annotando ciò che le interessa.
Mica male per un’artista che non compare sulle scene da più di 40 anni e che Massimiliano Pani ha definito scherzosamente “la più famosa sconosciuta d’Italia”…
Negli ultimi tempi il suo vecchio successo Brava è addirittura il brano che accompagna la pubblicità di una nota compagnia telefonica, che a sua volta fa da sponsor principale al campionato di calcio di Serie A. La voce di Mina viene così slegata dal suo personaggio pubblico, celebrato ormai da più di 40 anni solo con filmati di repertorio per la sua volontà di non apparire sulle scene. La voce di Mina si rivolge dunque ai giovani o alle nuove generazioni e costituisce a suo modo una presenza costante ancora oggi, in questo 2020, in cui ha compiuto 80 anni.
Massimiliano Pani, il figlio della grande cantante che da tanti anni cura la produzione dei dischi della madre, non approfondisce tale discorso, ma lo accenna soltanto nelle prime battute della conferenza stampa online dei giorni scorsi in cui è stato presentato l’ampio progetto Italian Songbook.
Si tratta di una collana della quale sono stati appena pubblicati due album intitolati Cassiopea e Orione, come due delle 88 costellazioni del nostro cielo, l’una boreale e l’altra equatoriale. I nomi sono stati scelti senza una ragione precisa, ma era per evitare di chiamarli più banalmente con la numerazione 1, 2, 3 e così via, spiega ridendo Massimiliano Pani. Nei due album appena usciti sono presenti 30 cover, già pubblicate da Mina nel corso della sua lunga carriera, e in particolare nel periodo tra il 1975 e il 2018. Non c’è un filo logico nella scelta o nella successione dei pezzi, tutti riversati in digitale, editati, restaurati, rimasterizzati e rimixati, ma solo il gusto personale della cantante che ha voluto riproporre alcuni brani collocati all’interno di album che magari non hanno ottenuto l’ascolto che meritavano o sono stati dimenticati nel corso degli anni. Si diceva 30 cover, 15 per ognuno dei due album, che si chiudono entrambi con una cover inedita nella versione proposta da Mina.
Un tempo piccolo chiude Cassiopea. La canzone è stata scritta da Antonio Gaudino, Alberto Laurenti e Franco Califano, ed è stata ricantata da Mina con il testo rimaneggiato della versione dei Tiromancino e risalente al 2005.
Nel cielo dei bars chiude invece Orione ed è un brano scritto da Leo Chiosso e Fred Buscaglione e interpretato dallo stesso Fred Buscaglione, che fu pubblicato postumo su 45 giri, poco tempo dopo la sua scomparsa.
Per quanto riguarda i tempi di pubblicazione dei nuovi lavori della collana, il progetto potrebbe avere cadenza annuale e si potrebbe pensare anche a “tematiche diverse” per il suo prosieguo (per esempio raggruppando i tanti duetti o le tante collaborazioni con altri artisti), considerando la discografia di Mina, caratterizzata da 1.400 brani e più di 100 album.
Dopo Mina Fossati dell’anno scorso, album di inediti realizzato insieme ad Ivano Fossati, non è escluso nemmeno un nuovo lavoro proprio di soli inediti, racconta ancora Pani, il quale descrive la madre come una persona sempre impegnata ad ascoltare le novità musicali e la tanta nuova musica che le viene recapitata. Si parla di circa 3-4.000 progetti all’anno inviati direttamente a Mina e che lei ascolta con pazienza, selezionando e annotando ciò che le interessa.
Mica male per un’artista che non compare sulle scene da più di 40 anni e che Massimiliano Pani ha definito scherzosamente “la più famosa sconosciuta d’Italia”…