Kula Shaker live all’Alcatraz di Milano, il report (13.05.2024)
La proverbiale energia dal vivo di un gruppo che da due anni si presenta nuovamente con la line-up originale
L’amore per la psichedelia e la fascinazione per l’India sono da sempre i tratti distintivi del rock dei Kula Shaker, come hanno dimostrato all’Alcatraz di Milano nella prima delle due date in programma in Italia (l’altra è quella di stasera all’Orion Club di Roma).
Un’ora e mezza di concerto senza ledwall o particolari scenografie, ma solo con la loro musica, rivitalizzata anche grazie al ritorno in formazione di Jay Darlington alle tastiere e all’hammond, che dal 2022 completa nuovamente la line-up originale. Oltre al tastierista, Alonza Bevan al basso, Paul Winterhart alla batteria e Crispian Mills alla voce e alla chitarra sono tornati a tutti gli effetti insomma anche dal vivo e lo fanno intendere subito con Gaslighting, brano che apre il nuovo album di inediti uscito quest’anno, Natural Magick.
Poco dopo è proprio la title-track del nuovo lavoro tra i brani maggiormente coinvolgenti dell’intero set, ma il ritorno di Darlington – che all’epoca della reunion vera e propria del 2007 era impegnato dal vivo con gli Oasis – si fa sentire anche in pezzi della produzione più recente dei Kula Shaker ai quali non aveva partecipato né in studio né dal vivo, come ad esempio in una delle perle della serata, quella Infinite Sun che con tutto il suo testo-mantra ripetuto apriva K 2.0, album del 2011.
La fine del concerto è affidata ad Hush, brano di Joe South, maggiormente conosciuto nella versione dei Deep Purple e che nel ’97 si riguadagna l’attenzione del grande pubblico anche grazie all’interpretazione dei Kula Shaker. C’è poi tempo per i bis e in particolare per una delle altre hit della band, Govinda, brano con testo in sanscrito che nel ’96 raggiunge addirittura la settima posizione della classifica dei singoli del Regno Unito, forte anche del grande successo dell’album d’esordio K.
La band è di nuovo ispirata e in questo periodo è anche prolifica, visti i due album di inediti pubblicati tra il 2022 e quest’anno (1st Congregational Church of Eternal Love and Free Hugs e Natural Magick). E tutto questo sembra far parte di una proverbiale energia che si percepisce ancor di più in chiave live.
La scaletta del concerto:
- Gaslighting
- Hey Dude
- Waves
- Natural Magick
- Indian Record Player
- Start All Over
- Infinite Sun
- I’m Still Here
- Grateful When You’re Dead / Jerry Was There
- Bringing It Back Home
- Shower Your Love
- Happy Birthday
- Idon’twannapaymytaxes
- F-Bombs
- 303
- Tattva
- Hush (Joe South cover)
Bis:
18. Govinda
19. Groove Is in the Heart (Deee‐Lite cover)