Nick Cave, al cinema il documentario sui Birthday Party
La storia di una band votata all’autodistruzione nel docufilm diretto da Ian White e prodotto da Wim Wenders
In Italia era stato presentato in anteprima al SeeYouSound di Torino di quest’anno e adesso sta per arrivare nelle sale il 2, il 3 e il 4 dicembre il docufilm Mutiny In Heaven | The Birthday Party. Nick Cave – La prima fila non è per i fragili (l’elenco dei cinema in cui sarà proiettato è disponibile su nexostudios.it).
Siamo nel 1977. La storia è quella della band post-punk fondata da Nick Cave assieme a Mick Harvey alla chitarra e Phill Calvert alla batteria, tutti compagni di scuola alla Caulfield Grammar School di Melbourne. A loro si unisce l’anno successivo il chitarrista Rowland S. Howard e inizialmente si fanno chiamare The Boys Next Door, “i ragazzi della porta accanto”… in contrasto con il loro atteggiamento sul palco e fuori, dovuto anche all’abuso di alcool e sostanze. Il vecchio nome del gruppo rimane anche per le primissime edizioni del primo album, The Birthday Party.
Attraverso filmati d’archivio (interviste comprese) e animazioni in bianco e nero (nel caso in cui non sia presente effettiva documentazione), il regista Ian White riesce a ricostruire in questo docufilm, che vede Wim Wenders alla produzione, un periodo in cui Nick Cave, con la sua band di allora, è ben lontano dal tipo di liturgia che celebra nei suoi attuali concerti.
I Birthday Party iniziano a Melbourne e nel corso della loro breve carriera si trasferiscono a Londra nel 1980. Il gruppo viene notato nella capitale inglese da John Peel che li ospita nel suo famoso show radiofonico della BBC Radio 1.
Il sound dei Birthday Party è però violento, le loro performance sono sempre imprevedibili, persino per un pubblico come quello di Londra che qualche anno prima è stato piacevolmente travolto dalla rivoluzione punk. Nei loro live si respira una tensione palpabile e la loro propensione all’autodistruzione diventa un atteggiamento fin troppo provocatorio ed esagerato nei confronti degli spettatori… che a volte magari reagiscono, come quando una sera del 1981 i Birthday Party sono di scena in un club di New York per il loro primo live negli Stati Uniti: Nick Cave nell’occasione indossa pantaloni dorati di lamé che a un certo punto si strappano in corrispondenza delle parti intime, esibite poi anche in pubblico perché il cantante è senza mutande; non contento, il frontman si inginocchia e agguanta una ragazza della prima fila, avvolgendole il cavo del microfono attorno al collo, ma la giovane fan reagisce rifilandogli un pugno. Quella sera finanche Mick Harvey, in genere sobrio rispetto al resto della band, si ubriaca a tal punto da vomitare quanto bevuto nei camerini e poi sul palco dopo aver insultato il pubblico. Il promoter locale decide allora di staccare gli strumenti dopo appena tre canzoni e il concerto si conclude dopo soli 10 minuti, performance “migliorata” nella successiva data di New York al Ritz dove arrivano a suonare fino a 20 minuti, prima di essere cacciati anche da lì.
Nel 1982 si trasferiscono a Berlino senza Phill Calvert che viene estromesso dal gruppo, ma l’anno successivo i Birthday Party si sciolgono. L’eroina aveva preso il sopravvento. L’ultimo tour è in Australia e l’ultima data è al Crystal Ballroom di Melbourne. Mick Harvey decise di non partecipare a quella serie di concerti, ma nel 1984 sarà poi tra i membri fondatori dei Bad Seeds insieme a Nick Cave… ma questa è un’altra storia.