14/05/2014

Plant vs Bindi

Nel 1967 la CBS tenta di trasformare il successo sanremese “La musica è finita” in un hit per il mercato anglofono. E lo affida a una giovane promessa…

4 novembre 2003, esce Sixty Six To Timbuktu (Atlantic), dodicesimo album solista del cantante dei Led Zeppelin Robert Plant. Si tratta di una doppia raccolta che ne ripercorre la carriera, dalle prime registrazioni datate 1966 sino a quella realizzata nel 2003 durante una performance al Festival au Désert in Mali. Tra le rarità e i demo presenti troviamo anche un classico nostrano: Our Song, versione inglese di La musica è finita, pezzo scritto da Umberto Bindi, Nisa e Franco Califano per Ornella Vanoni, che ne ha fatto un grande successo partecipando al Festival di Sanremo del 1967 in coppia con Mario Guarnero.

Nel 1967 il diciannovenne Robert Plant è già una stella nascente del rock-blues inglese: ha militato in varie formazioni di Birmingham tra cui The Crawling King Snakes e Band Of Joy, dove ha conosciuto il talentoso batterista John Bonham, poi compagno di avventure negli Zeppelin. Venuta a conoscenza del successo italico del brano interpretato dalla Vanoni, la CBS decide di lanciarne una versione per il mercato anglofono cantata proprio da Robert. Nasce così Our Song, con testo inglese firmato da Anthony Clarke e produzione curata da Danny Kessler e Roger Bolton. Sul lato B, Laughin’ Cryin’ Laughin’.

Il 45 giri non ha successo e si dice che a oggi ne esistano sul mercato solo 800 copie. Una vera rarità dimenticata, almeno fino all’uscita di Sixty Six To Timbuktu. Plant prosegue il suo cammino, forma per un breve periodo un duo con il guru della scena rock-blues Alexis Korner e milita nella formazione folk-rock Hobbstweedle, prima di unirsi ai Led Zeppelin nel 1968. Oggi, Our Song / Laughin’ Cryin’ Laughin’ fa parte della storia della musica in quanto primo 45 giri pubblicato a nome Robert Plant (il secondo, uscito pochi mesi dopo, è Long Time Coming / I’ve Got A Secret).

In Italia il brano La musica è finita è stato interpretato da numerosi artisti tra i quali Mina, Orietta Berti, Renato Zero, Tony Dallara, e rimane uno dei più grandi successi commerciali di Ornella Vanoni. La versione inglese è un prezioso documento che attesta le straordinarie doti vocali di Plant poco prima del successo mondiale. Rappresenta inoltre un’operazione controcorrente per un periodo storico in cui erano perlopiù le canzoni anglofone a essere tradotte e interpretate in italiano.


http://youtube.com/watch?v=hYUQ70EY4lk

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