Si conferma un autunno di sorprese. Dopo la presentazione in real time del nuovo disco degli U2, annunciato e subito disponibile su iTunes dallo scorso 9 settembre, ecco l’improvviso annuncio della pubblicazione del secondo album da solista di Thom Yorke. Il frontman dei Radiohead l’ha reso noto tramite il proprio profilo Twitter: s’intitola Tomorrow’s Modern Boxes ed è già disponibile per l’acquisto. Ma le modalità per possederlo, ancora una volta, sono tutt’altro che tradizionali.
Molti ricorderanno l’operazione In Rainbows, il celebrato album dei Radiohead pubblicato nel 2007 su internet, scaricabile secondo un sistema denominato “paga quanto vuoi”: l’acquirente poteva inserire qualunque cifra, persino effettuare il download gratuitamente. Esisteva, inoltre, uno speciale box set contenente il disco in formato vinile e CD, contenente brani aggiunti relativi alle stesse session. Ebbene, stavolta Yorke si affida nuovamente alla rete, ma le tracce sono disponibili solo su BitTorrent – il famigerato sito di condivisione file – e sono accessibili attraverso quello che è stato definito un “pay gate”; in poche parole, bisognerà pagare poco meno di cinque euro per avervi accesso. E anche in questo caso, chi volesse l’edizione deluxe in vinile non rimarrà deluso, ma il suo costo si aggira sui quaranta euro.
L’artista e lo storico produttore dei Radiohead Nigel Godrich hanno così spiegato la loro mossa: “Se funzionasse bene, potrebbe essere un buon modo per restituire un qualche controllo del mercato online alle persone che hanno creato l’opera”. Yorke è stato molto critico, negli ultimi tempi, nei confronti dei servizi di streaming gratuito come Spotify; infatti, né il suo album solista The Eraser, né quello con gli Atoms For Peace, né i due pubblicati dai Radiohead dopo l’uscita dal contratto con la Parlophone possono essere ascoltati su quella piattaforma. Ma anche lo stesso Songs Of Innocence degli U2, precedentemente richiamato, può essere considerato un bersaglio polemico: la sua accessibilità gratuita non è stata a discrezione degli utenti Apple, ma imposta dal colosso di Cupertino, che ha automaticamente inserito l’album nelle librerie dei propri clienti. La guerra virtuale per la “salvezza” della musica è più che mai aperta.
Molti ricorderanno l’operazione In Rainbows, il celebrato album dei Radiohead pubblicato nel 2007 su internet, scaricabile secondo un sistema denominato “paga quanto vuoi”: l’acquirente poteva inserire qualunque cifra, persino effettuare il download gratuitamente. Esisteva, inoltre, uno speciale box set contenente il disco in formato vinile e CD, contenente brani aggiunti relativi alle stesse session. Ebbene, stavolta Yorke si affida nuovamente alla rete, ma le tracce sono disponibili solo su BitTorrent – il famigerato sito di condivisione file – e sono accessibili attraverso quello che è stato definito un “pay gate”; in poche parole, bisognerà pagare poco meno di cinque euro per avervi accesso. E anche in questo caso, chi volesse l’edizione deluxe in vinile non rimarrà deluso, ma il suo costo si aggira sui quaranta euro.
L’artista e lo storico produttore dei Radiohead Nigel Godrich hanno così spiegato la loro mossa: “Se funzionasse bene, potrebbe essere un buon modo per restituire un qualche controllo del mercato online alle persone che hanno creato l’opera”. Yorke è stato molto critico, negli ultimi tempi, nei confronti dei servizi di streaming gratuito come Spotify; infatti, né il suo album solista The Eraser, né quello con gli Atoms For Peace, né i due pubblicati dai Radiohead dopo l’uscita dal contratto con la Parlophone possono essere ascoltati su quella piattaforma. Ma anche lo stesso Songs Of Innocence degli U2, precedentemente richiamato, può essere considerato un bersaglio polemico: la sua accessibilità gratuita non è stata a discrezione degli utenti Apple, ma imposta dal colosso di Cupertino, che ha automaticamente inserito l’album nelle librerie dei propri clienti. La guerra virtuale per la “salvezza” della musica è più che mai aperta.