Riprendere la tradizione, rinnovarla e ampliarla. Il bluegrass vive anche grazie agli Hayseed Dixie e ai loro quindici anni di intensa attività. La formula è consolidata: riprendere brani principalmente pop e rock e rileggerli in chiave bluegrass, che nella definizione della band diventa rockgrass.
E in particolare in questo nuovo album John Wheeler (voce, chitarra e violino), Jake Bakesnake (basso acustico), Johnny Butten (banjo) e Hippy Joe Hymas (mandolino) rendono protagonista soprattutto l’hard rock melodico anni ’80.
Dalla partenza subito vibrante di Don’t Stop Believin’, ad Eye Of The Tiger o a The Final Countdown. Da Dude Looks Like A Lady addirittura a Comfortably Numb. Si va cioè dai Journey ai “cinematografici” Survivor di Rocky III fino agli Europe. Oppure dagli Aerosmith si arriva persino ai Pink Floyd. We’re Not Gonna Take It dei Twisted Sisters qui poi diviene una ballad, mentre Wind Of Change degli Scorpions, quasi a sorpresa, viene cantata in tedesco e assume il titolo di Wind der Veränderung.
E in particolare in questo nuovo album John Wheeler (voce, chitarra e violino), Jake Bakesnake (basso acustico), Johnny Butten (banjo) e Hippy Joe Hymas (mandolino) rendono protagonista soprattutto l’hard rock melodico anni ’80.
Dalla partenza subito vibrante di Don’t Stop Believin’, ad Eye Of The Tiger o a The Final Countdown. Da Dude Looks Like A Lady addirittura a Comfortably Numb. Si va cioè dai Journey ai “cinematografici” Survivor di Rocky III fino agli Europe. Oppure dagli Aerosmith si arriva persino ai Pink Floyd. We’re Not Gonna Take It dei Twisted Sisters qui poi diviene una ballad, mentre Wind Of Change degli Scorpions, quasi a sorpresa, viene cantata in tedesco e assume il titolo di Wind der Veränderung.
Gli strumenti e le voci della band fungono da collante artigianale, ricongiungendosi con una tradizione americana in cui tutto si riscopre e in cui tutto si (ri)trasforma. I pezzi infatti si riconoscono facilmente, ma il gruppo torna come sempre sulle tracce di un passato più e meno recente e lo reincide per continuare a far vivere il bluegrass anche in tempi moderni, per farlo scoprire alle nuove generazioni e per estendere il discorso oltreoceano.
La tradizione è importante e fondamentale. Ma è altrettanto necessario alimentarla, magari riscrivendo a modo proprio alcuni momenti di un certo rilievo della discografia rock internazionale.
E allora che bluegrass sia e continui ad essere, “Hayseed Dixie natural duranti”.
Amen.
