È da sempre riduttivo associare la sua penna solo allo sport o alla cucina. Gianni Mura è infatti Giornalista e Scrittore (volutamente indicati in maiuscolo) e in questo suo nuovo libro ce lo ricorda scrivendo di musica.
Un percorso che parte semplicemente dagli artisti che lo appassionano e che finisce con un elenco di chi, a volte anche soltanto con una canzone, gli ha regalato emozioni.
Prima di tutto ciò, la lettura scorre piacevolmente attraverso un centinaio di pagine, dove si ricordano ad esempio Sergio Endrigo o Édith Piaf, ma anche Enzo Jannacci e Beppe Viola ai quali è dedicato un intero capitolo.
Poi, i discorsi si ampliano sino ad arrivare alle canzoni censurate nella parte intitolata Sorelle di tagli.
Spesso i capitoli sono storie a sé stanti, ma insieme tracciano un autoritratto che ognuno può far proprio, pensando alle semplici suggestioni che la musica stessa può regalare. Più rilevanti di altre appaiono allora le pagine dal titolo Elogio della fisarmonica («l’unico strumento che si dilata. Si allarga come in un abbraccio, ma quando si stringe resti nell’abbraccio»).
Alla fine torna d’attualità il discorso tra musica e poesia, con il Nobel per la Letteratura quest’anno assegnato a Bob Dylan, e nel ricordo di Dario Fo, altro Premio Nobel, morto proprio il giorno in cui l’Accademia svedese comunicava l’intenzione di conferire il prestigioso riconoscimento al menestrello di Duluth. Un punto di vista interessante che sarebbe riduttivo svelare in questa sede.
«Una mattina che tornavamo a Milano da Sanremo (Club Tenco) guidavo con Giovanna Marini (proprio la celebre musicista, cantautrice e ricercatrice etnomusicale e folklorista, ndr) appisolata dietro. E mi sono messo a canticchiare canzoni popolari e politiche. Appena lei ha aperto gli occhi ho chiuso la bocca.
“Vai avanti” m’ha detto.
“No, sono stonato.”
“Non direi, certo hai un tuo modo di cantare, diatonico, che piacerebbe a Luigi Nono.”
“Grazie.”
Poi mi sono informato da un esperto: che voleva dire Giovanna? “Che sei totalmente stonato.”»
Confesso che ho stonato diventa quindi anche il titolo del nuovo libro del grande Giornalista e Scrittore, senza troppi giri di parole.
E, anche per questo motivo, Gianni Mura riesce a parlare (o, per meglio dire, a scrivere) di musica col suo stile unico e ad inaugurare così al meglio Note d’autore, la nuova collana della Skira diretta da Gianni Biondillo e Alberto Tonti.
Un percorso che parte semplicemente dagli artisti che lo appassionano e che finisce con un elenco di chi, a volte anche soltanto con una canzone, gli ha regalato emozioni.
Prima di tutto ciò, la lettura scorre piacevolmente attraverso un centinaio di pagine, dove si ricordano ad esempio Sergio Endrigo o Édith Piaf, ma anche Enzo Jannacci e Beppe Viola ai quali è dedicato un intero capitolo.
Poi, i discorsi si ampliano sino ad arrivare alle canzoni censurate nella parte intitolata Sorelle di tagli.
Spesso i capitoli sono storie a sé stanti, ma insieme tracciano un autoritratto che ognuno può far proprio, pensando alle semplici suggestioni che la musica stessa può regalare. Più rilevanti di altre appaiono allora le pagine dal titolo Elogio della fisarmonica («l’unico strumento che si dilata. Si allarga come in un abbraccio, ma quando si stringe resti nell’abbraccio»).
Alla fine torna d’attualità il discorso tra musica e poesia, con il Nobel per la Letteratura quest’anno assegnato a Bob Dylan, e nel ricordo di Dario Fo, altro Premio Nobel, morto proprio il giorno in cui l’Accademia svedese comunicava l’intenzione di conferire il prestigioso riconoscimento al menestrello di Duluth. Un punto di vista interessante che sarebbe riduttivo svelare in questa sede.
«Una mattina che tornavamo a Milano da Sanremo (Club Tenco) guidavo con Giovanna Marini (proprio la celebre musicista, cantautrice e ricercatrice etnomusicale e folklorista, ndr) appisolata dietro. E mi sono messo a canticchiare canzoni popolari e politiche. Appena lei ha aperto gli occhi ho chiuso la bocca.
“Vai avanti” m’ha detto.
“No, sono stonato.”
“Non direi, certo hai un tuo modo di cantare, diatonico, che piacerebbe a Luigi Nono.”
“Grazie.”
Poi mi sono informato da un esperto: che voleva dire Giovanna? “Che sei totalmente stonato.”»
Confesso che ho stonato diventa quindi anche il titolo del nuovo libro del grande Giornalista e Scrittore, senza troppi giri di parole.
E, anche per questo motivo, Gianni Mura riesce a parlare (o, per meglio dire, a scrivere) di musica col suo stile unico e ad inaugurare così al meglio Note d’autore, la nuova collana della Skira diretta da Gianni Biondillo e Alberto Tonti.