Un volo sulle ali del corvo tra Vecchio e Nuovo Continente, filo invisibile che unisce il Mare del Nord scozzese alla Thunder Bay del Lake Superior, in Canada. Due specchi d’acqua straordinariamente simili, se visti attraverso gli occhi di una figlia che, riscoprendo i luoghi della sua infanzia, ricorda gli aromi lontani evocati dai racconti della madre.
Disco delicato, soffuso di atmosfere romantiche e nostalgiche, il nuovo album della cantante canadese Kim Erickson. The Raven’s Wing propone una lettura particolare del folk, che si muove lungo un confine labile e indefinito con la musica classica contemporanea. O meglio, la classica nella sua declinazione più “pop”, dove melodie studiate ad hoc per far breccia nell’ascoltatore vengono impreziosite da buoni arrangiamenti d’archi, e la voce della Erickson interpreta i pezzi con grande espressività e un gusto teatrale che non stonerebbe in un musical.
Troviamo così, oltre a belle canzoni originali come How Big Is Your Heart, Dark Is The Raven’s Wing o Gaelic Blessing, due classici del folk dal “vestito” molto particolare: 10,000 Miles, inclusa anche nel disco d’esordio di Joan Baez e Full Fathom Five, pezzo di Pete Seeger con testo tratto dalla canzone di Ariel de La Tempesta di William Shakespeare. Quest’ultimo brano in un certo senso potrebbe incarnare concettualmente abbastanza bene lo spirito di The Raven’s Wing: versi presi a prestito dalla poesia inglese e musica scritta da uno dei padri del folk revival, a sua volta connette le due sponde dell’Atlantico; e traccia poi quel collegamento tra generazioni caro alla Erickson, affiancando alla memoria della madre, sulla quale tutto l’album è incentrato, la partecipazione delle due figlie nei cori, ad incarnare i giorni a venire.
L’anima folk esce in maniera più tradizionale in Woman Of Valour e Come All You Fair Ones, le due canzoni centrali del disco, nelle quali il piano lascia spazio alla chitarra classica.
The Raven’s Wing è il bellissimo cammino alla ricerca di se stessi tra passato, presente e futuro di Kim Erickson. Marinaia, viaggiatrice piena di gioia, col cuore aperto e l’anima libera.
Disco delicato, soffuso di atmosfere romantiche e nostalgiche, il nuovo album della cantante canadese Kim Erickson. The Raven’s Wing propone una lettura particolare del folk, che si muove lungo un confine labile e indefinito con la musica classica contemporanea. O meglio, la classica nella sua declinazione più “pop”, dove melodie studiate ad hoc per far breccia nell’ascoltatore vengono impreziosite da buoni arrangiamenti d’archi, e la voce della Erickson interpreta i pezzi con grande espressività e un gusto teatrale che non stonerebbe in un musical.
Troviamo così, oltre a belle canzoni originali come How Big Is Your Heart, Dark Is The Raven’s Wing o Gaelic Blessing, due classici del folk dal “vestito” molto particolare: 10,000 Miles, inclusa anche nel disco d’esordio di Joan Baez e Full Fathom Five, pezzo di Pete Seeger con testo tratto dalla canzone di Ariel de La Tempesta di William Shakespeare. Quest’ultimo brano in un certo senso potrebbe incarnare concettualmente abbastanza bene lo spirito di The Raven’s Wing: versi presi a prestito dalla poesia inglese e musica scritta da uno dei padri del folk revival, a sua volta connette le due sponde dell’Atlantico; e traccia poi quel collegamento tra generazioni caro alla Erickson, affiancando alla memoria della madre, sulla quale tutto l’album è incentrato, la partecipazione delle due figlie nei cori, ad incarnare i giorni a venire.
L’anima folk esce in maniera più tradizionale in Woman Of Valour e Come All You Fair Ones, le due canzoni centrali del disco, nelle quali il piano lascia spazio alla chitarra classica.
The Raven’s Wing è il bellissimo cammino alla ricerca di se stessi tra passato, presente e futuro di Kim Erickson. Marinaia, viaggiatrice piena di gioia, col cuore aperto e l’anima libera.