All Summer Long – Kid Rock alle prese con due classici del rock (in uno)
Kid Rock mostra la sua cultura rock mescolando due grandi classici del genere, uno di Warren Zevon e l’altro dei suoi amici Lynyrd Skynyrd, e dà vita ad “All Summer Long”
Romeo è un paesino di 5000 abitanti del nord del Michigan.
A parte la “festa delle pesche” e un discutibile gemellaggio (certificato da un francobollo) con la cittadina di Juliette in Georgia, Romeo difficilmente compare nelle cronache non solo nazionali, ma addirittura in quelle dello stato. Eppure, negli anni ’80 (nel liceo cittadino) si fa notare un ragazzotto bianco, un certo Robert James Ritchie che gli amici chiamano Bob.
Bob ritiene che la vita di provincia sia pallosa e trova nel rap e nella cultura hip-hop una via di fuga. È bravissimo anche nella breakdance e vince diversi concorsi nella grande Detroit. E così, il suo talento viene ben presto notato: comincia a guadagnare soldi esibendosi in feste private e locali notturni. Qualcuno si accorge che quel ragazzo bianco spacca, “that white kid rock”, dicono. E così, per tutti, Bob diventa Kid Rock.
Dopo un fragoroso successo come rapper negli anni ’90, nel decennio successivo comincia a mescolare rap, rock e country music, suo vecchio pallino di gioventù. Ma recupera anche l’epopea del Southern Rock, quel rock “sudista”, tradizionalista e conservatore.
Di lì a poco, mostra la sua cultura rock mescolando due grandi classici del genere, uno di Warren Zevon e l’altro dei suoi amici Lynyrd Skynyrd, e dà vita ad un brano, All Summer Long, in cui ricorda con affetto e nostalgia la sua adolescenza nel nord del Michigan.