18/11/2022
Enten Hitti, “Via Lattea” ora anche in vinile (e la copertina è di Matteo Guarnaccia)
Via Lattea è il nuovo album degli Enten Hitti, ora disponibile anche in vinile, e la copertina è opera del compianto Matteo Guarnaccia
È disponibile anche in vinile adesso Via Lattea, il nuovo album degli Enten Hitti, lavoro con la copertina realizzata dal compianto Matteo Guarnaccia. Si tratta dell’ultima opera concepita dall’artista per un album prima della sua scomparsa.
Guidati da una stella, che ci vede sia quando la osserviamo di notte che quando non possiamo più nemmeno lontanamente scorgerla di giorno, gli Enten Hitti ci conducono in questo loro viaggio; lo fanno anche attraverso il video di Compassion Of A Star, realizzato da Rino Stefano Tagliaferro (Studio KarmaKina) che ha scomposto e animato l’opera di Matteo Guarnaccia per farne un videoclip di animazione.
Il dipinto è stato intitolato dallo stesso Guarnaccia Donaflor ed è un omaggio alla psichedelia e alle figure femminili del periodo del flower power. L’immagine riflette soprattutto lo sguardo, che nel videoclip descrive, per così dire, l’essenza della vita.
Abbiamo intervistato, a poco più di un anno dalla volta precedente, Pierangelo Pandiscia, uno dei due fondatori dell’ensemble insieme a Gino Ape, e non potevamo non partire proprio da come si era conclusa l’ultima chiacchierata in sua compagnia, visto che veniva anticipata proprio l’uscita del nuovo album Via Lattea.
Alla fine della precedente intervista del settembre dell’anno scorso ci avevi anticipato che avevate completato questo nuovo album, Via Lattea, che nella nota stampa viene descritto come un lavoro “dedicato al femminile, alla ricerca di una nuova via matrilineare e, allo stesso tempo, alla Galassia di cui facciamo parte”.
Sì, Via Lattea è il disco uscito nei mesi scorsi in CD ed edizioni digitali e ora anche in vinile con una versione speciale limitata di 300 copie per la collana ARTISTI DEL ‘900 di ADN RECORDS. È un lavoro su cui si sono concentrate tante cose: i viaggi in Indonesia, Irlanda, Africa e bacino del Mediterraneo alla ricerca dei culti della Dea Madre. Ma anche vicende personali. Tributi a donne del passato e donne del presente. Un incrocio fra emozioni personali e interessi antropologici. Con la Galassia che muta ci guarda attonita nelle nostre vicissitudini umane.
Si legge anche, sempre nella descrizione che accompagna il vostro lavoro, “un disco che naviga fra evocazioni, minimalismi e atmosfere ipnotiche”.
Come in altri lavori si sente il nostro approccio alla musica che resta, minimale, evocativo, spesso ipnotico. In Via Lattea, però, abbiamo lavorato di più sugli arrangiamenti e sulla disposizione spaziale dei suoni. Credo che questo si senta. Alcuni brani suonano quasi “Classici” grazie agli arrangiamenti di violoncello, viola, contrabbasso e violino. Anche nei brani con voci lontane che derivano da riletture di musiche rituali africane, l’atmosfera resta sempre piuttosto sospesa. Non so dire se bella o brutta. In questo disco forse le categorie che è meglio usare sono quelle di “alto” e “basso”. Sì, Via Lattea tende e vuole andare verso l’alto. Verso una dimensione più sottile ed eterea.
Questo nuovo album degli Enten Hitti è caratterizzato dalla copertina del grande e indimenticato Matteo Guarnaccia. Com’è nata la collaborazione con lui?
La collaborazione con Matteo è nata da uno scambio di occhiate nel backstage del Teatro Out Off (a Milano, ndr). Avevamo suonato in apertura del concerto per Claudio Rocchi nel 2018. C’erano tantissimi musicisti ed ospiti, da Omar Pedrini a Jenny Sorrenti, da Alberto Camerini a… Matteo Guarnaccia. Ci siamo guardati e abbiamo fatto una battuta: “magari facciamo qualcosa assieme”. Così, dopo un anno, è arrivata l’immagine per la copertina di Via Lattea…
Il nuovo singolo è The Compassion Of A Star con tanto di video di Rino Stefano Tagliaferro che si sviluppa tenendo conto proprio della copertina dell’album di Guarnaccia.
Il video di The Compassion Of A Star, che abbiamo deciso di pubblicare il 26 ottobre, è basato sull’immagine di copertina del disco che è stata frammentata e ed animata in migliaia di frammenti da Rino Stefano Tagliaferro. Un lavoro enorme. Con un risultato molto “psichedelico”. In perfetta coerenza con il vissuto di Matteo Guarnaccia.
A proposito di collaborazioni, parliamo anche di alcuni ospiti dell’album come Juri Camisasca, Vincenzo Zitello e non solo.
Alla base delle nostre collaborazioni ci sono sempre delle amicizie e delle corrispondenze. L’aspetto professionale certo è importante, ma non vale nulla se non è affiancato ad un incontro umano. Cosi è stato. Cosi è. Certo, le persone coinvolte in Via Lattea sono davvero tante: Vincenzo Zitello, Juri Camisasca, Jenny Sorrenti, Paola Tagliaferro, Claudio Milano, Lorenzo Pierobon, Antonio Testa e tanti altri. Ci piacerebbe avere un’opportunità dal vivo in cui possano essere presenti tutti. La stiamo cercando…
La vostra musica e le esperienze che fate vivere con la vostra musica, ad esempio con gli sleeping concert, sono tante. Avete intenzione di sperimentare altro in questo senso? O, se preferite, a che punto è la vostra ricerca spirituale (non so se vi piace come termine) che si riflette nella vostra musica e viceversa?
Il termine “spirituale” non ci dispiace affatto. Anzi. Per noi “spirituale” significa l’essenza delle cose. La fonte delle fonti. È una ricerca entusiasmante e molto affascinante e sicuramente andremo avanti su questa via. E nelle situazioni performative andare all’essenza significa toccare anche l’essenza dell’uomo. Le sue emozioni antiche. I suoni aneliti e i suoi sogni. Così nei concerti notturni, nelle caverne, nel buio assoluto o ancora nei labirinti sonori in cui ci si perde per ritrovarsi sento che sia noi che il pubblico può toccare dei sentimenti importanti. Non sempre avviene, ma quando avviene è davvero una benedizione. In questo momento stiamo percorrendo anche una via più classica: tematiche, musica e pubblico in forme “normali”. Anche questo va esplorato.
Il prossimo 10 dicembre, nell’anniversario della “Dichiarazione Universale dei diritti umani” pubblicheremo un video con musiche e letture effettuate da un gruppo di attori, giornalisti, artisti. Donne e uomini. Per ricordare semplicemente cosa rende umani gli umani. Anche questa è una via!