Clash, Paul Simonon e il perché della mancata reunion
Il bassista dei Clash Paul Simonon svela alcuni retroscena sulla mancata reunion del gruppo (sfiorata almeno un paio di volte)
Ha rifiutato addirittura un milione di sterline, Paul Simonon, bassista dei Clash, quando si era pensato a metà degli anni ’90 a una reunion del gruppo scioltosi nel 1986. Lo ha rivelato in una recente intervista alla rivista Mojo.
“Ci furono delle discussioni tra me, Joe (Strummer), Mick (Jones) e il manager di Mick, Gary Kurfist, che si occupava anche di Mick nei Big Audio Dynamite. Ma non andò in porto per molte ragioni. Mi incazzai con Mick. Dissi: ‘Non voglio farlo’. Mick mi rispose: ‘Perché no? Guadagnerai un milione di sterline.’ Questo mi fece incazzare ancora di più. Così dissi: ‘Non voglio un fottuto milione di sterline’. Penso che fosse un po’ scioccato dal fatto che non fossi entusiasta dell’idea. Non credo nemmeno che Joe avrebbe davvero voluto farlo. Per me, la storia dei Clash era finita”.
La seconda volta in cui avremmo potuto rivedere il gruppo di nuovo insieme sul palco capitò a inizio 2003 quando i Clash furono introdotti nella Rock And Roll Hall Of Fame, ma nemmeno in quell’occasione si verificò un evento tanto atteso dai fan, considerando anche la recente scomparsa di Joe Strummer (morto il 22 dicembre 2002). Simonon dichiarò che anche in quel caso non avrebbe voluto partecipare a un’eventuale reunion, mettendo da parte eventuali dissapori tra i vari membri e solo per questioni economiche.