21 dicembre 1940 - Nasce Frank Zappa

21 dicembre 1940 – Nasce Frank Zappa

A Baltimora, Maryland, nasce “An American Composer”, un compositore americano: Frank Zappa

 

Oggi, 21 dicembre 1940

Baltimora, Maryland; La coppia formata da Rosa Maria Colimore (italiana emigrata in America) e da Francis Zappa (siciliano di Partinico, di origine greca) festeggia la nascita del primogenito, Frank Vincent.

Il lavoro del padre (chimico al servizio del dipartimento della difesa) costringe la famiglia Zappa a muoversi in continuazione.Verso la fine degli anni 40, però, gli Zappa tornano nel Maryland: Francis si occupa dell’arsenale di armi chimiche dell’Aberdeen Proving Ground e, conoscendo la quantità di sostanze tossiche stivata nel bunker, è costretto a tenere in casa diverse maschere a gas. Che colpiscono l’immaginario del piccolo Frank il quale, però, è anche affetto da disturbi all’apparato respiratorio dovuti proprio alla malsana atmosfera della zona.

Finalmente, nei primi anni 50 si trasferiscono tutti in California, prima a Monterey, poi a San Diego. Proprio nella città più a sud dello stato, Frank dà sfogo alla sua innata passione per la musica: diventa batterista in una rock band della scuola. Intanto, in casa Zappa, entra il primo grammofono che consente a Frank di scoprire nuovi universi sonori: dal Rhythm & Blues alla musica classica contemporanea, quella di Edgard Varèse e Igor Stravinsky.

Non solo: mamma Rosa Maria lo incoraggia nella sua passione artistica.

Nel 1957 riceve in regalo la sua prima chitarra e due anni dopo lascia casa per trasferirsi a Los Angeles. Dopo un primo matrimonio non riuscito e una altrettanto fallita esperienza in Canada, Frank Zappa torna in California. Suona, scrive, produce, registra.

Nel 1965, proprio nel giorno della festa della mamma, battezza la sua nuova band The Mothers. Viene notato da Tom Wilson, produttore di Bob Dylan e Simon & Garfunkel. Wilson mette Zappa sotto contratto e lo convince a chiamare il gruppo The Mothers Of Inventions (Mother, in quei giorni, viene usato nello slang come abbreviativo del termine volgare “motherfucker”). Nasce così, nel 1966 con Freak Out, la leggenda di Frank Zappa, per molti il più geniale e stravagante musicista della storia del rock. Anche se lui amava definirsi semplicemente “An American Composer”, un compositore americano.

 

Claudio Sanfilippo – Ilzendelswing (Live @ Jam TV)

Claudio Sanfilippo ci fa ascoltare live negli studi di Jam TV “Ilzendelswing”. Ilzendelswing rappresenta tre cose: il titolo del brano, il titolo dell’album e il nome della band composta da Claudio Sanfilippo (chitarra acustica e voce), Massimo Gatti (mandolino e cori), Max De Bernardi (chitarra) e Icaro Gatti (contrabbasso)

20 dicembre 1967 - Nascono i Jethro Tull

20 dicembre 1967 – Nascono i Jethro Tull

È il 1967 quando Ian Anderson e Glenn Cornick danno vita a una delle più grandi band della storia: i Jethro Tull

 

Oggi, 20 dicembre 1967

Blackpool, Inghilterra; due fuoriusciti della John Evan Blues Band danno vita a un nuovo ensemble. Sono il flautista, armonicista e cantante Ian Anderson e il bassista Glenn Cornick. Come nome, si scelgono quello dell’agronomo inglese che nel 18° secolo ha inventato l’aratro: un certo Jethro Tull. Ad Anderson e Cornick si aggiungono il chitarrista Mick Abrahams e il batterista Clive Bunker. Successivamente, lo stesso John Evans si unirà in qualità di tastierista.

Nell’autunno del 1968, i Jethro Tull pubblicano il loro album di debutto, This Was. La loro è una musica originale capace di mescolare blues e folk con rock, jazz e musica classica. Su tutto, però, si eleva la formidabile personalità di Anderson, il suo modo unico di suonare il flauto che (mutuato dal jazzista Roland Kirk) riesce a dare ritmo e sonorità nuove allo strumento classico utilizzando il respiro in modo quasi percussivo e incorporando nel sound gemiti e gridolini che rendono ancor più suggestivo il risultato finale.

Ian Anderson non è però soltanto un performer formidabile. Arrangiatore sopraffino, trasforma una bourée di Bach in un pezzo rock e (nel 1971) dà vita al suo capolavoro concettuale e compositivo. L’album si chiama Aqualung e, dopo gli esordi del 1967, proietta in modo definitivo i Jethro Tull nell’olimpo del rock. Il gruppo rimane ancora oggi uno dei più illustri rappresentanti del prog.

 

Joan Baez Vietnam

18 dicembre 1972 – Joan Baez in Vietnam

Una delegazione di pacifisti americani, guidata dalla famosa cantante Joan Baez, arriva nella città di Hanoi, Vietnam

 

Oggi, 18 dicembre 1972

Hanoi, Vietnam; una delegazione di pacifisti americani, guidata dal celebre avvocato Telford Taylor e dalla cantante Joan Baez giunge ad Hanoi nel bel mezzo della guerra in Vietnam. La situazione è drammatica anche se il gruppo pacifista non può neanche immaginare cosa succederà di lì a pochi giorni.

Sorpresi da un pesantissimo bombardamento per opera dell’aviazione americana, il 22 dicembre Joan Baez e i suoi amici sopravvivono miracolosamente agli ordini lanciati sul cielo di Hanoi. Questa azione violenta costa critiche fortissime all’amministrazione del Presidente Richard Nixon, appena rieletto per il suo secondo mandato.

Joan Baez (con lucidità e spirito documentaristico) riesce a registrare su un apparecchio i suoni dei bombardamenti e, colpita da questa esperienza estrema, scrive un paio di canzoni che pubblica di lì a poco nell’album Where Are You Now, My Son? che esce nel marzo del 1973.

Nel lato A del disco (registrato a Nashville) ci sono brani scritti da sua sorella Mimi Farina e dal songwriter canadese Hoyt Axton. Il lato B, invece, è quasi interamente dominato dalla canzone che dà il titolo al disco: un lunghissimo talking blues di 23 minuti in cui, al parlato e al canto della Baez, si mescolano i suoni lancinanti della guerra.

“La battaglia in Indocina non è finita”, scrive la grande folk singer americana sulle note di copertina del disco, “ma la guerra contro la violenza nel mondo è appena cominciata”.

 

Do They Know It's Christmas? primo in classifica

15 dicembre 1984 – Quando “Do They Know It’s Christmas?” arrivò primo in classifica

Il 15 dicembre 1984 sale al primo posto in classifica Do They Know it’s Christmas?, canzone incisa a scopo benefico da una lunghissima lista di superstar

“Do They Know It’s Christmas?”: Bono, Paul McCartney, Phil Collins, Sting, David Bowie e tanti altri per un singolo natalizio da primo posto in classifica.

 

Oggi, 15 dicembre 1984

Londra: al primo posto in classifica sale Do They Know It’s Christmas?, “Sanno che è Natale?”, un pezzo firmato da Midge Ure e Bob Geldof cantato da un gruppo di rockstar inglesi che si autodefiniscono Band Aid. Gli introiti dell’operazione, infatti, vanno in beneficenza per salvare i bambini africani dalla carestia che sta attanagliando il Continente Nero.

Proprio a seguito della visione di un documentario della BBC sulla tragica situazione in Etiopia, Bob Geldof chiama l’amico Midge Ure (cantante degli Ultravox) per mettere in piedi l’operazione Band Aid che parte subito. Nonostante, in quello stesso periodo, Bob Geldof fosse impegnato con la promozione del nuovo album del suo gruppo (i Boomtown Rats) quando va in radio o in tv preferisce parlare del progetto Band Aid.

Il 25 novembre, in meno di 24 ore, il brano viene inciso e mixato. Mentre i cantanti lo eseguono, si effettuano le riprese che serviranno per montare il videoclip.

Pubblicato il 3 dicembre, in una sola settimana il disco vende più di un milione di copie e, dopo aver raggiunto oggi il primo posto in classifica, ci rimarrà altre cinque settimane. Con tre milioni e mezzo di copie vendute, Do They Know It’s Christmas? diventa il singolo più venduto in Inghilterra.

Nella lunghissima lista di superstar presenti spiccano i nomi di Bono, Paul McCartney, Phil Collins, Sting, David Bowie, Boy George, Simon Le Bon, George Michael, Paul Weller.

Nonostante il parere contrario dell’allora Primo Ministro Margaret Thatcher, Bob Geldof riesce a versare sul conto corrente delle organizzazioni africane gemellate con il progetto Band Aid l’intero ricavato delle vendite dei dischi.

IVA inclusa.

Paul McCartney - Cavern Club

14 dicembre 1999 – Paul McCartney torna al Cavern Club

Il 14 dicembre 1999 Paul McCartney torna al Cavern Club di Liverpool, storico locale in cui aveva mosso i primi passi con i Beatles, insieme a David Gilmour e Ian Paice

 

Oggi, 14 dicembre 1999

Liverpool, Inghilterra; una volta, al numero 10 di Mathew Street batteva il cuore del Merseybeat. Qui al Cavern Club, prima del ritorno di Paul McCartney, i giovani Beatles hanno forgiato il loro stile tenendo tra il 1961 e il 1963 ben 292 concerti. Quel luogo, un’ex cantina ad archi e mattoni riconvertita a jazz club sul modello di certi locali parigini, è diventato il tempio della nuova musica quando ha cominciato a ospitare gruppi beat all’ora di pranzo.

“Non era che un buco puzzolente”, ha detto una volta il promoter Sam Leach che qui ci aveva portato i Fab Four. “Eppure è diventato il locale rock numero 1 al mondo”.

Caduto in disgrazia una volta passata la Beatlemania, il Cavern Club è stato abbandonato nel ’73. Ricostruito una decina d’anni dopo (a pochi metri dalla vecchia sede e con un’architettura ispirata all’originale) il nuovo Cavern ha ripreso a far musica.

E, stasera, ospita un evento straordinario. Stipati, come ai vecchi tempi, 300 appassionati attendono il momento fatidico: Paul McCartney salirà nuovamente sul palco del Cavern Club, quasi 36 anni dopo la sua ultima esibizione con i Beatles.

A Chavasse Park hanno installato uno schermo gigante e sono attese 20.000 persone.

Probabilmente, saranno milioni quelli che si collegheranno in streaming, via Internet.

Il link on line, in realtà, non è dei migliori. Ma la band sì. Insieme a McCartney (a sorpresa) ci sono David Gilmour, la chitarra dei Pink Floyd, e Ian Paice, il leggendario batterista dei Deep Purple. “Benvenuti al Cavern”, dice Sir Paul, “era da un po’ che non ci venivo …”.

E subito parte con “Honey Hush”, un classico di Big Joe Turner, cui segue una infilata di hit di rock ‘n’ roll dei Fifties, da Little Richard a Chuck Berry.

Dopo meno di 50 minuti, sulle note di “Party”, canzone cantata anche da Elvis, sul palco del Cavern cala il sipario.

Robert Ellis – Suzanne (Leonard Cohen cover) (Live @ Jam TV)

Robert Ellis negli studi di Jam TV ci fa ascoltare la sua versione di “Suzanne”, celebre pezzo di Leonard Cohen

Emiliano Mazzoni – La Metà (Live @ Jam TV)

Emiliano Mazzoni ha suonato per noi negli studi di Jam TV “La Metà”, brano tratto dal suo nuovo album “Profondo Blu”

Bocephus King – Mi sono innamorato di te (Live @ Jam TV)

L’omaggio dell’artista canadese a Luigi Tenco

Intervista a Barro – Miocardio

L’artista brasiliano ci parla del suo nuovo album “Miocardio”

CBGB's, tempio del punk rock newyorkese

10 dicembre 1973 – Apre il CBGB’s, tempio del punk rock

Inaugurato il CBGB’s, famoso locale che diventa punto di riferimento del punk rock newyorkese grazie a Ramones, Patti Smith e molti altri

 

Oggi, 10 dicembre 1973

New York; Hilly Kristal è il proprietario dello Hilly’s On The Bowery, minuscolo luogo di ritrovo nel quartiere industriale di Manhattan.

Da sempre appassionato di musica, oggi ha deciso di coronare un sogno: quello di aprire un club (di fianco al suo bar) in cui dare spazio ai musicisti che a lui piacciono. L’ha chiamato CBGB’s, acronimo di Country, Bluegrass e Blues, cioè le musiche che Hilly adora. Gli ha pure messo un sottotitolo: OMFUG, un altro acronimo che sta per Other Music for Uplifting Gormandizers e cioè “altra musica per ispirati intenditori” quasi a lasciarsi aperta una porta nel caso in cui folk e derivati non funzionassero. Cosa che accade puntualmente.

E così, Hilly lascia che il palco del CBGB’s diventi territorio libero per tutte le rock band newyorkesi in cerca di una casa. Unica regola: fare solo musica originale, niente cover. In breve tempo, quel piccolissimo locale, sempre sporco e un po’ puzzolente, diventa il ritrovo di una nuova scena cittadina. Sono rocker sgangherati, ma duri e puri che cercano di rivitalizzare la musica che ha cambiato il mondo. Hanno nomi destinati a entrare nella storia: Richard Hell, Suicide, Wayne County, The Heartbreakers, Mink De Ville. A loro, si aggiungono Television, Ramones, Patti Smith Group, Blondie, Talking Heads.

Il CBGB’s diventa il tempio del punk rock newyorkese, vero e proprio punto di riferimento della nuova scena musicale.

Non solo: accoglie anche nomi internazionali come i Police che il 20 e 21 ottobre 1978 (proprio al CBGB’s) fanno i loro primi concerti negli Stati Uniti.

33 anni dopo, il 15 ottobre del 2006, il CBGB’s chiude definitivamente i battenti: sul palco, l’inimitabile sacerdotessa del rock, Miss Patti Smith.

Otis Redding, "Sittin' on the Dock of the Bay"

7 dicembre 1967 – Otis Redding, (Sittin’ on) the Dock of the Bay

Otis Redding registra (Sittin’ on) the Dock of the Bay, ma solo tre giorni dopo le incisioni…

 

Oggi, 7 dicembre 1967

Memphis, Tennessee; sono le prime ore del mattino quando, negli studi della Stax, sotto la supervisione di Steve Cropper (chitarrista, produttore nonché coautore di molti suoi pezzi) Otis Redding, il Re de Soul, finisce di registrare l’ultimo brano del suo nuovo album.

In realtà, quella canzone l’ha scritta qualche mese prima, a fine giugno.

Dopo aver partecipato al Monterey Pop Festival, Otis si stava rilassando nella baia di San Francisco. Aveva preso possesso di una house boat a Sausalito, pochi chilometri a nord del Golden Gate. Una mattina, mentre era seduto sul Waldo Pier, Otis Redding rimane incantato dalla visione delle acque della baia: di getto, scrive (Sittin’ on) the Dock of the Bay destinata a diventare il suo più grande successo.

Poco dopo, telefona all’amico e manager Phil Walden.

“Phil”, gli dice con voce entusiasta, “finalmente ce l’ho”.

“Hai cosa?”, gli chiede Walden.

“Ho per le mani il pezzo da un milione di copie!”

Solo tre giorni dopo le incisioni, il pomeriggio del 10 dicembre 1967, il piccolo aereo privato che trasporta Otis Redding e i suoi musicisti da Cleveland, Ohio a Madison, Wisconsin precipita nelle gelide acque del lago Monona.

Otis Redding muore a soli 26 anni.

Neanche un mese dopo, (Sittin’ on) the Dock of the Bay balza al primo posto delle classifiche americane.

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