27 dicembre 1989 – Chuck Berry, il guardone

Il padre della canzone rock denunciato da un’ex dipendente del suo ristorante, il Southern Air

26 dicembre 1963 – Lars, dal tennis al rock

A Gentofte, in Danimarca, nasce il batterista e co-fondatore dei Metallica

25 dicembre 1959 – Ringo Starr, una batteria in regalo

Santa Claus is coming to Liverpool

22 dicembre 1976 – Il fallimento di “Mr. Shaft”

All’asta la Cadillac Eldorado di Isaac Hayes

19 dicembre 1944 – I’m going home, la storia di Alvin Lee

Nasce a Nottingham il chitarrista dei Ten Years After, icona di Woodstock

17 dicembre 1949 – La voce di Paul Rodgers

Nasce a Middlesbrough il più grande cantante di rock blues in attività. Parola di Bryan May

16 dicembre 1997 – Con amore, Nicolette Larson

Muore a Los Angeles la corista delle star

12 dicembre 2001 – I guai di Arthur Lee

Dopo 6 anni di carcere ritorna in libertà il frontman della rock band psichedelica “Love”

La morte di Sam Cooke

11 dicembre 1964 – La morte di Sam Cooke

Era l’11 dicembre 1964 quando a soli 33 anni il principe del soul Sam Cooke viene centrato da un colpo di pistola al petto

 

La tragica vicenda che ha portato alla morte di Sam Cooke

 

Oggi, 11 dicembre 1964

Hollywood, California; al Martoni’s, un locale frequentato dal giro musicale di Los Angeles, il principe del soul Sam Cooke sta festeggiando il successo del suo nuovo album. Mentre gira tra i tavoli, rimane colpito dall’avvenenza di una giovane dai tratti asiatici.

La ragazza si chiama Elisa Boyer, ha 22 anni e dice di lavorare alla reception di un albergo ma a Cooke appare subito chiaro che il suo vero lavoro è un altro… Eccitato dalla prospettiva di finire la serata con la bella Elisa, Sam invita la ragazza ad accomodarsi sulla sua Ferrari. Destinazione: un motel in zona aeroporto che Sam e i suoi musicisti sono soliti frequentare. Lì non ti chiedono i documenti, nessuno ti disturba: insomma, è il luogo ideale per passare la notte con una “ragazza facile”. Cooke parcheggia la fuoriserie di fronte alla porta della camera. L’alcol gli sta dando alla testa e lui non ha voglia di perdere tempo.

Appena entrato nella stanza, si butta addosso a Elisa.

La ragazza, spaventata dai modi violenti, non oppone resistenza.

Cooke le strappa i vestiti: Elisa rimasta in mutandine e reggiseno, cerca di prendere tempo. Chiede di andare in bagno. Una volta lì, però, capisce che non ha via di scampo. Quando esce, Sam è nudo di fronte a lei.

Per sua fortuna, anche lui ha bisogno di andare in bagno. Elisa ne approfitta, raccatta un po’ di roba e fugge dalla camera. È questione di un minuto.

Quando Sam esce dal bagno, e non vede più la ragazza, diventa una furia.

La porta della stanza è aperta e i suoi vestiti sono spariti. Così come il portafogli.

Gli sono rimasti soltanto una giacca sportiva e le scarpe. Cooke li indossa, sale in macchina, parte sgommando e si ferma di fronte alla porta dell’ufficio del Motel. Scende trafelato senza spegnere il motore della Ferrari e inizia a suonare il campanello e a bussare alla porta. Bertha Franklin, la donna che ha in gestione il Motel, si alza dormiente dal letto. Non capisce cosa stia succedendo. Ha paura di quel nero, mezzo nudo che continua a urlare. Apre un cassetto e impugna una calibro 22. Sam Cooke, entrato nella reception, non si quieta.

Urla: “Dove hai nascosto la ragazza? Dov’è finita la sgualdrinella?”

Così facendo, si getta verso la Franklin che, terrorizzata, spara. Due colpi finiscono fuori bersaglio ma il terzo centra Sam Cooke in pieno petto.

“Signora …”, fa appena in tempo a dire il cantante, “lei… mi ha sparato”

Dopo di che, stramazza a terra. Sam Cooke, il giorno della sua morte, aveva 33 anni.

 

 

9 dicembre 1969 – Jakob, figlio d’arte

Nasce a New York il quarto figlio ed erede artistico di Bob Dylan

John Lennon - Mark David Chapman

8 dicembre 1980 – L’omicidio di John Lennon

Era l’8 dicembre 1980 quando cinque colpi di pistola esplosi da uno squilibrato mettono fine alla vita di John Lennon

Oggi, 8 dicembre 1980, è la data tristemente nota come quella dell’omicidio di John Lennon

New York; sono le 22.49 quando John Lennon e Yoko Ono scendono dalla limousine per far rientro al Dakota, la loro lussuosa residenza a Central Park. Ad attenderli, di fronte all’ingresso, un gruppetto di fan tra i quali uno squilibrato di nome Mark David Chapman.

“Mr. Lennon?”. Così, quel ragazzo attira l’attenzione del suo idolo.

In mano, stringe una calibro 38, in tasca ha duemila dollari in contanti e una copia de Il giovane Holden, il romanzo di J.D. Salinger.

Lennon fa appena in tempo a girare la testa. Un istante dopo, Chapman gli esplode a bruciapelo cinque colpi di pistola. Ferito alla schiena e al braccio, Lennon riesce a stento a dirigersi verso l’entrata del Dakota dove stramazza a terra, riverso sul fianco sinistro. “Mi hanno sparato”, sussurra. Gli occhiali e una cassetta contenente il demo di Walking On Thin cadono a terra. Chapman viene disarmato da un valletto del Dakota Building. Il portiere dà l’allarme. Portato d’urgenza al St. Luke’s Roosvelt Hospital da una macchina della polizia, giunta sulla scena del crimine dopo soli due minuti, John Lennon muore alle 23.07.

Otto minuti dopo, Yoko Ono viene informata della morte del marito. “Volete dirmi che sta dormendo, vero?”, balbetta, sconvolta.

Tornata a casa, Yoko, in lacrime, mette insieme poche parole per comunicare al mondo la triste notizia.

“John ha amato e ha pregato per la razza umana. Fate la stessa cosa per lui”.

6 dicembre 1969 – Altamont, delitto rock

Giovane fan degli Stones muore durante il concerto. Sotto accusa gli Hell’s Angels

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