Addio a Steve Cropper
Chitarrista, autore e produttore, ha contribuito a definire il suono del soul e dell’R&B dagli anni ’60 in poi
Lo scorso 3 dicembre ci ha lasciato all’età di 84 anni Steve Cropper, chitarrista, autore e produttore tra i più influenti della musica soul e R&B (ne abbiamo parlato anche nella nostra rubrica Music Is Love). A darne notizia è stata la famiglia, che ha comunicato che «si è spento serenamente a Nashville» senza specificare la causa del decesso. «Il suo talento fuori dall’ordinario ha toccato milioni di persone in tutto il mondo», si legge nella nota, in cui i familiari ricordano che «ogni nota che ha suonato, ogni canzone che ha scritto, ogni artista che ha ispirato sono garanzia del fatto che il suo spirito e la sua arte continueranno a emozionare più generazioni».
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Nato nel 1941 in Missouri e cresciuto a Memphis, Steve Cropper è stato tra i principali protagonisti della scena della Stax Records ed è considerato uno dei musicisti che più hanno contribuito alla definizione del Memphis soul. Inizialmente membro dei Mar-Keys, fu poi tra i fondatori di Booker T. & the MG’s, la house band dell’etichetta. Con loro ha inciso brani diventati parte della storia della musica come Green Onions e ha partecipato a registrazioni decisive del catalogo Stax, lavorando con artisti come Otis Redding, Sam & Dave e Wilson Pickett.
Cropper è stato co-autore di diversi brani ormai considerati classici, tra cui In the Midnight Hour, Knock on Wood e (Sittin’ On) The Dock of the Bay, che contribuì a completare dopo la morte di Otis Redding. Il suo stile chitarristico, asciutto ed essenziale, è diventato un riferimento per il soul e il rhythm & blues. Pat Mitchell Worley, presidente della Soulsville Foundation, ha definito il suo contributo «significativo» e «inestimabile», ricordando che le sue canzoni «hanno plasmato la soul music».
Dagli anni ’70 Cropper si era trasferito a Los Angeles, dove aveva lavorato come session man per numerosi artisti, tra cui John Lennon, Ringo Starr, Jeff Beck ed Etta James. Negli anni ’80 era tornato alla ribalta anche presso il grande pubblico grazie al film The Blues Brothers, entrando nella band formata intorno al progetto cinematografico e contribuendo al rinnovato interesse per il soul e l’R&B.
Nel corso della carriera ha collaborato con un ampio numero di musicisti, da Neil Young a Mavis Staples, da Rod Stewart a Paul Simon, confermandosi come figura di riferimento per più generazioni. È stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame come membro di Booker T. & the MG’s e nella Songwriters Hall of Fame.
Cropper aveva mantenuto un approccio discreto alla popolarità, definendosi sempre un musicista di band più che un solista. La sua morte chiude un capitolo fondamentale della storia della musica americana, lasciando un’eredità profondamente radicata nella tradizione del soul e del rhythm & blues.
So long, Steve…
